La ricorrenza della Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza riveste molteplici significati ed acquista particolare importanza, nel contesto storico nel quale ci troviamo, segnato da eccezionali situazioni che paiono additarci una svolta decisiva della storia di tutta l’umanità, tra pandemia, endemia, guerre, recessione economica, lievitazione impazzita dei prezzi per i beni di prima necessità, migrazioni epocali di interi popoli.
Tutto ciò che ognuno di noi sperimenta giornalmente e che induce non solo a ripensare i nostri modelli di vita ma anche a riconsiderare i nostri parametri culturali e morali.
Celebriamo la Giornata internazionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, nella quale volgiamo la nostra attenzione ad ascoltare il coro delle voci che in tutto il mondo si levano per richiamare gli adulti al loro dovere inderogabile: quello di proteggere, tutelare e promuovere i bambini, i ragazzi, gli adolescenti di minore età, perché tutta l’umanità si senta un’unica grande famiglia e perché l’intero mondo si senta un unico e pur grande Paese.
A questo coro mondiale intendiamo unire le nostre voci perché anche nella nostra terra sia portato a realizzazione piena l’ideale della famiglia umana fondata sulla solidarietà e sulla coesione tra le generazioni.
E non possiamo non rivolgere il nostro pensiero a tutti quei bambini che si trovano a vivere la loro infanzia ed adolescenza in quelle aree del globo nelle quali gli adulti giocano al bestiale gioco della guerra, generando miseria, fame, distruzione, morte.
Un caro saluto e un caldo abbraccio vogliamo rivolgere a quei bambini, a quei ragazzi, alcuni dei quali ancora in braccio alle loro madri, che in questi giorni sbarcano dalle navi nei nostri porti, in fuga dalla miseria e dalle guerre, inseguendo un sogno; il sogno donato loro dal Creatore quale loro diritto principale, inalienabile, il diritto alla vita.
A tutti loro giunga il nostro saluto di benvenuto: “Siate i benvenuti, voi bambini con le vostre famiglie, e possiate realizzare qui, da noi e con noi, i talenti che madre natura vi ha donato!”.
La realtà attuale in Basilicata, in materia di tutela dei diritti dei minori, è davanti agli occhi di tutti noi ed è parte integrante della nostra esperienza quotidiana; questa realtà nella nostra regione fatta di tante ombre e poche luci!
Pare che ad ogni bambino che nasce nella nostra terra, già dalla nascita, sia riservato un destino beffardo: in una terra ricchissima a lui sarà destinata una quota di servizi deprivata rispetto ai bambini del resto d’Italia; una quota di molto inferiore a quanto gli spetterebbe di diritto.
Destino beffardo riservato anche alle famiglie di quei bambini!
E noi abbiamo il dovere di rendere noto queste deficienze e guardare la realtà presente con occhi di consapevolezza critica e, insieme capace di costruire un futuro diverso, perché migliore del presente; perché segnato da caratteri di coerenza tra enunciazioni di principio e realtà di comportamento.
Nei mesi appena trascorsi, quando è stato approvato il Piano Strategico regionale 2021-2030 e se ne è avviata la realizzazione, come Ufficio del Garante ho inviato all’attenzione dei Presidenti della Giunta e del Consiglio regionale una esplicita richiesta: la richiesta che le politiche per i minori potessero essere considerate a ragione come una delle strategie centrali per la ripresa sociale ed economica in Basilicata e che lo stesso Paino strategico fosse portato ad attuazione con l’adozione di un apposito Programma Operativo mirato all’integrazione e al completamento del sistema integrato dei servizi pubblici previsti dalla legislazione vigente, nei livelli qualitativi e quantitativi previsti.