“Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, intervento associazione “Il cielo nella stanza”. Di seguito la nota integrale.
Lunedì 7 febbraio, “Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo”. Ne parleranno tutti. Ovunque si discuterà per tutta la giornata di problemi che conosciamo da tempo, per i quali probabilmente non si fa abbastanza.
Si rischia che il 7 febbraio diventi una delle tante ricorrenze per metterci a posto con la coscienza.
Ne abbiamo parlato, cosa volete di più? E no. Mettersi a posto con la coscienza? E’ sufficiente? No
I dati che sono stati pubblicati di recente (il 61% vittima di violenza, il 68% ha assistito a simili episodi, il 44,57 delle ragazze denuncia il forte disagio nel ricevere on line commenti non graditi di carattere sessuale) confermano la superficialità con la quale spesso si affrontano questi problemi.
Sia chiaro: non è un atteggiamento consapevole. E’ la difficoltà da parte della famiglia, della scuola, delle associazioni ad affrontarli con la ferma convinzione che bisogna impegnarsi giorno dopo giorno con una capillare azione di prevenzione e di sensibilizzazione.
I giovani spesso vengono lasciati soli, come sole vengono lasciate le famiglie, perchè non siamo in grado di prendere di petto la situazione, entrare in sintonia con i giovani, aiutarli a crescere in maniera sana, trasmettere loro i valori del rispetto dell’altro.
Lo si dovrà fare dalla tenera età perchè intervenire a 13, 14, 18 anni molte volte è tardi.
Basterebbe questo per prevenire episodi gravi come quelli dei quali sempre più spesso s’interessa la cronaca.
Episodi che “fanno notizia”. Fino al giorno dopo. Poi, tutto come prima. Non è questo l’atteggiamento responsabile per evitare che bullismo e cyberbullismo rimangano tra le emergenze educative più presenti oggi nell’universo giovanile.
Come associazione “Il cielo nella stanza”, da anni siamo impegnati in un’azione di sensibilizzazione con incontri nelle scuole, nelle parrocchie. Continueremo a farlo con i nostri esperti, tutti volontari, nella consapevolezza che è nostro dovere aiutare i giovani e le famiglie.
Vogliamo sperare che diventi atteggiamento comune. Dopo il 7 febbraio prossimo, tutti i giorni.
La nostra esperienza sul campo ci ha fatto maturare delle consapevolezze su come tentare di arginare questo fenomeno, ad esempio prendere tutti pubblicamente distanza da una cultura che ride di luoghi comuni, che alimenta stereotipi, che sostiene e condivide un effimero successo sui social molto spesso basato su sopraffazione e dileggio.
Facciamo attenzione ai contenuti, ai video e ai messaggi che condividiamo.
Facciamo attenzione – l’invito è rivolto ai genitori – ai messaggi che arrivano sui cellulari dei nostri figli, non per invadere la loro privacy ma per proteggerli. Ce ne saranno grati.
sulle bacheche, fermiamo ognuno di noi il virus della prepotenza, della superficialità, della violenza.
Facciamo attenzione – l’invito è rivolto ai genitori – ai messaggi che arrivano sui cellulari dei nostri figli. Non per invadere la loro privacy, ma per proteggerli. Ce ne saranno grati