L’associazione materana Amici del Cuore oltrepassa i confini della solidarietà portando la prevenzione anche tra gli immigrati che affollano Metaponto. In collaborazione con la parrocchia del Borgo jonico, San Leone Magno e di don Rosario Manco, il gruppo di volontari presieduto da Paolo Loiodice ha portato a termine ieri uno screening importante, tanto per la prevenzione, quanto per l’integrazione di quanti, fuggiti alla miseria ed alla guerra nei propri territori, si sono rifugiati in Basilicata, ma vivono ai margini e spesso in condizioni difficili e precarie, senza badare più di tanto alla propria condizione fisica.
“La conoscenza con il dottor Bradascio ha favorito l’incontro tra la nostra esigenza, di offrire un minimo di controllo medico ai nostri fratelli immigrati e la loro volontà di operare nel sociale – ha spiegato don Rosario Manco – Sono davvero contento perché questo rappresenta un segnale per loro, in funzione di una più rapida integrazione, oltre che di fondamentale importanza per la conoscenza del loro stato di salute. Inoltre, ho visto in tutti una dimostrazione di felicità nel momento in cui è stata comunicata loro la possibilità di essere visitati. Purtroppo per loro, che spesso vivono in condizioni difficilissime, è quasi impossibile farsi visitare, ed il supporto degli Amici del Cuore risulta fondamentale. Siamo riusciti ad ottenere un risultato importantissimo che speriamo di poter protrarre nel tempo, magari sensibilizzando anche le Istituzioni, per poter organizzare al meglio le prossime iniziative, affinché l’accoglienza e la vicinanza degli Amici del Cuore – ha concluso don Rosario – non resti isolata”.
L’apporto alla causa degli immigrati vicini alla parrocchia di San Leone Magno a Metaponto, anche per il futuro, è garantito dagli Amici del Cuore, che hanno messo la propria sede e struttura medica in via Saragat a disposizione di don Rosario anche per future collaborazioni, sempre affiancati dai volontari dell’Aeop (Associazione Europea Operatori di Polizia) e per l’occasione dal dottor Pasquale Santarcangelo, che ha messo a disposizione la sua professionalità ed il suo tempo per l’iniziativa. “La solidarietà verso gli ultimi è importantissima, e di questo ne siamo consapevoli – ha confermato il presidente dell’Associazione, Paolo Loiodice – Siamo contenti di aver contribuito al lavoro di don Rosario, che fa un lavoro solidale fondamentale, spesso anche contro chi è sordo ai problemi dei nostri amici immigrati. Siamo contenti di questo primo passo di una proposta senza colori e senza confini e siamo pronti a continuare la nostra opera anche in futuro”.
I primi dieci giovani e meno giovani immigrati che hanno aderito all’iniziativa hanno dimostrato grande soddisfazione. Si sono sottoposti ai controlli cardiologici, misurazione della pressione, colesterolemia, glicemia e altri piccoli esami ambulatoriali. L’associazione Amici del Cuore ha curato anche la logistica per il trasporto, mettendo a disposizione un proprio mezzo per portare a Matera i partecipanti.