La sezione Fidas di Rotondella nell’ambito della campagna nazionale di “proselitismo tra i nuovi italiani” cioè tra tutti gli immigrati residenti stabilmente nel nostro paese, ha promosso per la 118° giornata di donazione del sangue nel Comune di Rotondella, una campagna di comunicazione in lingua albanese. Nel Comune sono stabilmente residenti 111 albanesi a cui si aggiungono gli stagionali che arrivano nei periodi di maggior richiesta di manodopera in ambito agricolo. La comunità albanese è ben integrata dal punto di vista lavorativo e soprattutto presente da molti anni nel nostro piccolo Comune. Da qualche tempo alcuni di loro si stanno avvicinando alla cultura della donazione del sangue grazie alle numerose iniziative. Nel loro Paese di origine la donazione avviene ancora dietro compenso e non è facile condividere il concetto di donazione volontaria e gratuita che invece è promossa in Italia dalle numerose associazioni di volontariato presenti sul territorio.
“Parlando con una delle nostre donatrici albanesi”, hanno spiegato i dirigenti associativi ”si vedono i suoi occhi brillare ogni volta che afferma che La cosa più bella della donazione del sangue è che sai di aver fatto del bene a qualcuno”. In Italia da 11 anni, sposata e mamma di due splendide e vivaci bambine, la donatrice albanese ha raccontato che sono state proprio loro a farle conoscere l’opportunità di donare il sangue, poiché lo scorso Ottobre fu lanciata la campagna “ Mamma, papà vi accompagniamo a donare”. Quell’iniziativa promossa dalla sezione di Rotondella presso l’Istituto scolastico comprensivo è stata anticipata da un momento di informazione presso gli allievi, affinché loro stessi fossero portavoce nelle proprie famiglie di questo importante messaggio di solidarietà. In quella occasione l’autoemoteca Fidas posizionata proprio all’interno del recinto scolastico da consentì ai genitori che accompagnavano i loro bimbi a scuola di poter compiere il proprio gesto d’amore. E’ stata quella l’occasione della sua prima donazione di che adesso non ci lascia più ed è stata proprio lei a tradurre per noi il testo della nostra nuova campagna “Il sangue è rosso per tutti” in lingua albanese.
“Si sente parlare molto di integrazione in questi ultimi anni”, ha spiegato la presidente Rosanna Persiani “ ma normalmente si chiede agli immigrati di imparare la nostra lingua, di acquisire le nostre abitudini e far parte di una comunità acquisendone gli usi e costumi, quasi annullando la propria identità. Il primo modo per comunicare con qualcuno è farlo nella propria lingua ed è da qui che è nata questa campagna di comunicazione. Il percorso è semplice per creare la base di dialogo e generare una reale integrazione, cioè attivare quel processo sociale e culturale che rende ogni individuo parte attiva della società: cercare di capire le abitudini, il credo religioso che nel caso della donazione del sangue diventa fondamentale visto che alcune religioni la vietano, e provare a spiegare che integrarsi in una comunità vuol dire anche far parte attivamente delle iniziative sociali e di solidarietà. Occorre condividere l’idea che il nostro Paese non deve essere solo il luogo dove si trova lavoro, ma è quel luogo dove si sceglie di far crescere i propri figli contribuendo a costruire per loro una società migliore. Essere volontario vuol dire soprattutto credere che un mondo migliore sia possibile, e allora tutti siamo chiamati a partecipare. Il sangue è rosso per tutti”
Giu 06