Presso la sede dell’UnibaStore di Matera la Cooperativa sociale Il Sicomoro avvia la Campagna del “Grazie” per la promozione delle politiche di accoglienza. I particolari sono stati illustrati nel corso di un conferenza stampa da Michele Plati per Il Sicomoro”, Luca Tamburrino per Unibastore, Gianni Andrulli per Ego55, il sindaco di San Chirico Raparo Claudio Borneo e l’assessore alla cultura e al turismo di Grottole Silvio Donadio.
In sala gli operatori de “Il Sicomoro” e alcuni dei beneficiari dei progetti SPRAR, che provengono in particolare da Bangladesh e Pakistan ma arrivano anche dall’Egitto.
L’obiettivo dei progetti SPRAR è quello di promuovere i temi dell’accoglienza e dell’integrazione a partire dai volti di chi la città la abita da straniero, da richiedente asilo o rifugiato. 5 le versioni della campagna di comunicazione, che esaltano il sorriso degli stranieri e lanciano un messaggio di ringraziamento affidandosi alla calligrafia dei ragazzi coinvolti in questo progetto di integrazione.Eccoli: mi avete accolto quando ero forestiero, avete ascoltato la mia storia, avete raccolto la mia speranza, mi avete insegnato un lavoro. Tutti i messaggi si chiudono nel modo più naturale, con un semplice “grazie”.
Il Sicomoro gestisce il progetto SPRAR Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati del Ministero degli Interni che attualmente ospita 85 persone tra minori e adulti: 42 a Matera, 21 a Grottole, 12 a San Chirico Raparo e 10 a Santarcangelo in collaborazione con l’associazione Città della Pace.
L’accoglienza proposta dallo SPRAR presuppone interventi continuativi nel tempo, solidi e sostenibili, garantiti da competenze e capacità che – nel corso degli anni – sono cresciute e si sono sviluppate garantendo interventi di accoglienza integrata che superano la mera distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare la costruzione di percorsi individuali di inclusione e inserimento socio-economico.
Il Sicomoro è parte integrante di questo cammino e con questa campagna di promozione sociale vuole rafforzare quel senso di gratitudine che spesso viene trasmesso proprio dai beneficiari dei progetti SPRAR e rivolgerlo alle città e ai paesi che accolgono: i proprietari degli appartamenti, i funzionari della questura che verificano il loro soggiorno, i funzionari del Comune che registrano le loro residenze, i servizi sociali comunali che li ascoltano, i medici che li curano, i professori che insegnano nelle scuole che frequentano, le maestre e i maestri che educano i loro figli, i vicini di casa, la gente che quotidianamente incontrano per strada.
In tutto il mondo sono 51 milioni le persone, obbligati a migrare a causa di persecuzioni, conflitti, violazione dei diritti di uomini. Aprire le porte della propria città a questa accoglienza significa dare risposte concrete a queste fughe e a questi bisogni.
Durante l’incontro con i giornalisti Michele Plati ha sottolineato che il 12% dei migranti che arrivano nel nostro Paese hanno un titolo di studio universitario, il 28% un titolo di scuola superiore, il 27% un titolo di scuola elementare, il 24% un titolo di scuola media inferiore mentre solo il 9% non possiede alcun titolo. Questi dati sono eloquenti e fanno riflettere sui pregiudizi che molto spesso condizionano il nostro rapporto con il tema dell’integrazione e dell’accoglienza di persone costrette ad andar via dalla propria terra.
Molto interessanti le testimonianze della propria esperienza personale fornite ai giornalisti da alcuni dei migranti, costretti a fuggire dal proprio Paese di origine attraverso i “viaggi della speranza” via mare e accolti a Matera dopo aver pagato una cifra non indifferente per il trasporto, 5 mila euro. C’è chi ha già un titolo di infermiere professionale e sogna di poter continuare gli studi per fare il medico e chi ha già aperto una scuola per i più poveri in Bangladesh e ora svolge volontariato nella parrocchia di San Rocco con Don Angelo.
Durante la conferenza stampa Luca Tamburrino ha presentato anche la nuova collaborazione nata all’interno del progetto SPRAR tra la Cooperativa e l’Unibastoreplus Community Information Center di Matera nell’ambito della costruzione di percorsi di integrazione che mettano in relazione giovani disoccupati del luogo con rifugiati e richiedenti asilo sul comune campo della ricerca attiva del lavoro.Tale collaborazione prevede la realizzazione di interventi mirati di integrazione socio-lavorativa delle persone inserite nei progetti SPRAR attraverso l’acquisizione di quegli strumenti che consentano un’interazione diretta con il territorio e le opportunità che esso può offrire dando modo a ognuno di costruirsi in modo autonomo una propria rete di riferimento.
Michele Capolupo
La fotogallery relativa alla presentazione ufficiale del progetto “Grazie” (foto www.SassiLive.it)
LLa fotogallery della campagna di comunicazione di Ego55