Domenica 2 aprile 2017 presso la scuola media “Nicola Festa” a Matera si celebra la Giornata sulla consapevolezza dell’autismo dal titolo “Integrazione dell’alunno autistico a scuola”. Di seguito il programma e i temi che saranno affrontati.
Programma:
Ore 9,00 – Saluto della Dirigente, prof.ssa Maria Rosaria Santeramo
Ore 9,10 – 12,30 – Seminario InformativoIntegrazione dell’alunno autistico a scuola
“Sapere cosa fare”, prof.ssa Caterina Gambetta; “Educare alla Prosocialità”, prof.ssa Bruna Bottarini, prof.ssa Maria BrunaPanico, prof.ssa De Stefano Giovanna; Visione del film:“Il mio amico speciale”
Ore 15,30 – 18,30Laboratorio Psicoeducativo ABA – TEACCH, Prof.ssa Antonella Mazzilli, Prof.ssa Caterina Gambetta
Al termine del seminario sarà rilasciato un attestatodi partecipazione dall’associazione ABAbas,Ente Accreditato dal M.I.U.R.
L’associazione ABAbas, ente accreditato dal MIUR in collaborazione con l’Istituto Comprensivo “Minozzi-N.Festa”, propone un progetto rivolto alla sensibilizzazione dei docenti e degli alunni verso l’autismo, per favorire l’integrazione scolastica.
Sarà svolto il 2 aprile, presso la scuola secondaria di primo grado Nicola Festa di Matera, giornata in cui si celebra a livello internazionale “La giornata sulla consapevolezza dell’autismo”, lo scopo è dare visibilità a tutta la comunità scolastica su una patologia di cui si ha una immagine stereotipata.
Sarà una giornata dedicata alla sensibilizzazione sul tema dell’autismo, un momento per sottolineare e celebrare il rispetto per ogni persona, valorizzando ciò che di positivo, bello, significativo ognuno porta dentro di sé e che deve diventare motivo non di incomprensione, ma di autentica accoglienza e attenzione per l’altro.Ecco perché occorre la consapevolezza e l’impegno di tutti – genitori, studenti, docenti – per migliorare la qualità dell’inclusione scolastica.
L’integrazione scolastica del bambino con autismo costituisce un obiettivo irrinunciabile: vivere con i coetanei normodotati rappresenta infatti per lui non solo un’occasione unica per sperimentare apprendimenti funzionali, ma anche per comprendere meglio il mondo, imparando regole e generalizzando abilità apprese nel contesto specifico dell’intervento riabilitativo. L’attuazione di un percorso di integrazione rappresenta tuttavia un’operazione complessa che non solo necessita della collaborazione di tutte le figure interne ed esterne che ruotano intorno al bambino, ma anche di un adattamento organizzativo dell’ambiente scolastico e di un doveroso impiego di tutte le risorse disponibili.
L’autismo infantile rappresenta, infatti, una delle sindromi più difficili da spiegare, le cui cause sono ancora oggi indefinite. Secondo l’ICD-10 (la Classificazione internazionale delle sindromi e dei disturbi psichici e comportamentali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità), l’autismo, inserito nel quadro delle “Sindromi e disturbi da alterazione globale dello sviluppo psicologico”, è una sindrome comportamentale, su base biologica, con esordio nei primi 3 anni di vita, caratterizzata da una specifica triade di disturbi:
• anomalie dello sviluppo sociale e relazionale;
• alterazione del linguaggio e della comunicazione;
• attività stereotipate e interessi ristretti.
Tali caratteristiche sono alla base delle difficoltà che il bambino con autismo incontra nel processo di inserimento nel contesto scolastico: sono quindi necessarie metodologie didattiche che privilegino un approccio personalizzato costruito a misura sui bisogni e sulle specificità del bambino.
Al fine di sostenere un percorso di integrazione reale si ritiene fondamentale il coinvolgimento del gruppo classe, non solo quale motore di integrazione, ma anche come chiave importantissima nel processo di acquisizione di autonomia del bambino con autismo.
Alcune ricerche hanno dimostrato come l’attuazione di programmi specifici per i compagni possa migliorare la relazione tra essi e il bambino, favorendo una comunicazione reciproca e creando un clima di comprensione, condivisione e sostegno all’interno della classe. Nel momento in cui viene stimolata una conoscenza adeguata riguardo al deficit è più facile che si attuino comportamenti prosociali, e soprattutto con il bambino con autismo questo si rivela indispensabile. È infatti di fondamentale importanza che i compagni capiscano che i suoi comportamenti di rifiuto o gli atteggiamenti aggressivi non sono imputabili a una reale volontà di offendere quanto piuttosto alla natura del suo deficit.
Destinatari: rivolto a Dirigenti scolastici, a tutto il corpo docente e agli assistenti educatori ed agli alunni coinvolti nel percorso dei bambini affetti da ASD, iscritti in scuole diverse sia per ordine che grado
Obiettivo: Accrescere e diffondere le competenze necessarie a favorire il percorso di crescita individuale delle persone con autismo nei processi di inclusione scolastica.
La giornata sarà articolata in tre momenti:
1. Obiettivo: sensibilizzare il docente alla formazione e alla qualificazione
Nella prima parte della giornata ci sarà un seminario informativo rivolto ai docenti che ha lo scopo di far comprendere quantola scuola deve essere non solo un luogo dove apprendere, ma anche un’opportunità per crescere, per diventare “individuo” e “persona”, per organizzare la personalità in un modo globale.
Quanto sia fondamentale individuare strategie e metodologie di interventi correlate alle esigenze educative speciali, nella prospettiva di una scuola sempre più inclusiva e accogliente. E’ necessario però, per i docenti un approccio didattico”speciale”, in grado di rispondere ai bisogni del bambino autistico per poter migliorare la qualità di vita. Il fulcro del tema sarà “L’integrazione dell’alunno autistico in classe”.
Si prevede la partecipazione di esperti del settore.
2. Obiettivo: educare gli alunni alla prosocialità
La seconda parte sarà rivolta agli alunni delle classi della scuola primaria e secondaria, in cui sono presenti bambini affetti da autismo. Saranno presentati dei filmati per far comprendere chi è “Il loro compagno speciale”. Vorrà altresì dimostrare che la didattica e la struttura di una classe può essere molto più ricca ed attiva con la collaborazione di tutti nel superare difficoltà e barriere spesso emerse nei vari contesti. Dimostrare con forza che l’inclusione è possibile e necessaria ma il senso di includere è fare insieme, costruire insieme e non essere in classe seduto ad un banco e fare cose diverse.
3. Obiettivo: Saper creare e costruire materiale didattico per implementare le abilità di autonomia e sviluppare la comunicazione ricettiva ed espressiva nei bambini autistici attraverso la metodologia ABA – TEACCH.
Nella terza parte ci sarà un laboratorio, dove tutti gli insegnanti costruiranno dei materiali didattici, da utilizzare in classe per implementare le abilità o ridurre comportamenti problemi.
L’idea di un laboratorio psicoeducativo nasce dall’esigenza di dare agli insegnanti, genitori e operatori suggerimenti concreti per risolvere problemi legati alle difficoltà di apprendimento dei bambini autistici e per la gestione dei comportamenti-problema.
E’ utile e indispensabile saper creare un materiale didattico per favorire l’implementazione delle varie abilità nei bambini affetti dallo spettro autistico: autonomia, abilità motorie, socializzazione e abilità accademiche.
Laboratorio Psicoeducativo
Obiettivi del laboratorio TEACCH
Saper creare, costruire, materiale didattico per implementare le varie abilità dei bambini autistici:
• Acquisire nuovi linguaggi per migliorare l’organizzazione delle proprie azioni e incrementare il lessico
• Sviluppare l’orientamento e l’organizzazione spazio-temporale, manipolando blocchi logici
• Sviluppare la percezione tattile visiva e uditiva utilizzando materiale strutturato
• Potenziare la memoria
• Apprendere per imitazione
• Esercitare il movimento fine propedeutico alla scrittura
• Sviluppare il concetto d’insieme e la relazione d’ordine, anticamera all’approccio della matematica
• Identificare il fonema iniziale attraverso diversi giochi
Il laboratorio sarà aperto ai primi 30 docenti che si iscriveranno e che supportano in classe bambini affetti da disturbo autistico.L’obiettivo di tale laboratorio è quello di poter verificare in seguito, le ricadute positive per l’applicazione di tali materiali didattici attraverso le strategie metodologiche-didattiche ABA eTEACCH
Attività:
– costruire, colorare e ritagliare figure
– attivare giochi di percezione, di orientamento e di memoria
– imparare a costruire per imitazione
– imparare a giocare con i numeri
– imparare a costruire il calendario del tempo, della giornata, del mese e delle attività
– imparare a giocare con le forme
– imparare la letto scrittura
– imparare a scrivere
– imparare a riconoscere le emozioni
– imparare a raccontare una fiaba
– sviluppare le prassie motorie
– analisi del compito
Metodologia:
L’attività esplorativo-manipolatoria, deve concentrarsi, soprattutto, sull’uso della mano che i grandi pedagogisti considerano “strumento del tatto attivo”. Il movimento delle mani, utile per lo sviluppo linguistico, percettivo e cognitivo, diventa fonte di gratificazione emotiva del bambino in quanto capace di interpretare in maniera precisa gli stimoli provenienti dall’ambiente.