Intitolato a Rocco Mazzarone il Centro diurno per disabili gravi
Sarà intitolato al medico Rocco Mazzarone il Centro diurno per disabili gravi della città di Matera. Lo ha deciso la Giunta comunale su proposta dell’assessore alle Politiche sociali, Antonio Giordano.“Abbiamo deciso di intitolare questo centro a Mazzarone – afferma Giordano– per lo straordinario impegno professionale e civile che il medico di Tricarico profuse a favore della Basilicata tutta e in particolare delle sue due città, Tricarico e Matera, nelle quali svolse gran parte della sua attività. Tra la città natale, luogo degli affetti più solidi e la Basilicata come traccia generale dei “problemi del Sud”, Rocco Mazzarone trovò in Matera l’orizzonte più consono alla sua natura di uomo mite, ma determinato a perseguire progetti di grande lena. Il legame che nei decenni si è stretto tra il “medico nomade” e Matera ha un radicamento così ampio da consentire di considerarlo un “materano” a tutti gli effetti, e non solo per il primo, meritatissimo, riconoscimento della cittadinanza onoraria che gli fu attribuita quando era vivo”. “Mazzarone – afferma il sindaco di Matera, Salvatore Adduce – per la sua straordinaria personalità, per il suo consistente impegno nella scienza e nella società è un uomo che appartiene di diritto alla storia migliore della Basilicata, del Mezzogiorno e dell’intero Paese. Il senso civico e lo spessore culturale di una comunità si misurano sulla sua capacità di ricordare i meriti di chi ha dato un contributo alla sua crescita. La comunità di Matera, candidata a “Capitale europea della cultura” per il 2019, può rispondere a tale imperativo etico, cominciando con l’onorare il grande debito di riconoscenza contratto nei confronti di Rocco Mazzarone”.Laureato in medicina nel 1936 e poi specializzatosi in tisiologia e malattie polmonari, durante la guerra Rocco Mazzarone fu inviato sul fronte africano dove venne catturato dagli inglesi e, durante la prigionia, svolse la sua attività di medico presso il 19th General Hospital sul Canale di Suez. Nel dopoguerra prende l’avvio quell’intensa attività di studio e di prassi a favore della sua regione, soprattutto della gente più umile, che caratterizzerà l’intera vita di Rocco Mazzarone. Quegli anni lo videro impegnato anzitutto nella lotta contro la malaria, che falcidiava la popolazione contadina nell’agro materano. Il suo impegno professionale fu, però, concentrato soprattutto nel campo della lotta alla tubercolosi, all’epoca drammaticamente presente in Basilicata. Il lavoro da lui svolto come Direttore del Dispensario Antitubercolare Provinciale di Matera dal 1947 al 1982 fu così incisivo e produttivo di risultati che gli valse il conferimento del Diploma di Medaglia d’oro “Carlo Forlanini”.Mazzarone morì il 28 dicembre 2005 a Tricarico. Il rito funebre, celebrato da “don Angelo”, il fratello di poco più giovane, si svolse in una cattedrale stracolma non solo di amici profondamente addolorati, ma anche di autorità rappresentative sia del Comune e della Provincia di Matera che della Regione Basilicata. Coloro che erano lì ebbero vivissima l’impressione che tutta la popolazione lucana volesse raccogliersi a dare l’estremo saluto a uno dei suoi figli migliori, la cui “vita ben spesa” era stata un modello di riscatto per l’intera comunità. La intitolazione ufficiale avverrà nella prossima primavera con l’istallazione di un busto di Rocco Mazzarone nel centro diurno per disabili gravi.
Rivelli: “Mazzarone, un rappresentante della nostra storia migliore”
“Dedicare il più importante presidio sociosanitario dell’Amministrazione comunale di Matera a un uomo, a un medico che con il suo impegno ha fortemente contribuito alla crescita sociale e culturale del nostro territorio, della Basilicata, del Mezzogiorno ha un grande significato per le istituzioni e per l’intera comunità”. Lo afferma, l’assessore comunale alla Programmazione economica, Rocco Rivelli, nell’esprimere “soddisfazione per la proposta dell’assessore Giordano, approvata dalla Giunta comunale, di intitolare il Centro Diurno per disabili gravi a Rocco Mazzarone”.“Mazzarone, insieme a Scotellaro – afferma Rivelli – ebbe un ruolo determinante nella fondazione dell’Ospedale di Tricarico. Ricoprì l’incarico di responsabile del Programma di Educazione sanitaria nel Mezzogiorno e di responsabile del settore igienico-sanitario nella “Commissione di studio delle prospettive di sviluppo delle province lucane. Importante l’apporto dato da Mazzarone al notevole fermento intellettuale e culturale che animò Matera negli anni Cinquanta del secolo scorso. Una speciale rilevanza assunse il fatto che il Movimento di Comunità di Adriano Olivetti coinvolgesse, fin dal 1949, nel suo progetto di studi sui Sassi di Matera valenti studiosi afferenti a molte discipline come Friedman, Tentori, De Rita, Nitti, Isnardi, Bracco, Quaroni e altri ancora. Il progetto, diretto da Friedman, portò all’istituzione della Commissione per lo studio della città e dell’agro di Matera nel 1951 da parte dell’UNRRA CASAS Prima Giunta. Il lavoro aveva lo scopo di passare, attraverso la conoscenza approfondita della realtà dei Sassi, all’attuazione di un piano regolatore per la città di Matera e alla progettazione di nuovi insediamenti che accogliessero gli abitanti dei Sassi e che seguissero i nuovi orientamenti in campo urbanistico. Si voleva mirare a ricostituire, nei nuovi quartieri, quel tessuto socio-relazionale che aveva caratterizzato la vita del “vicinato”, ma ponendo attenzione ad una qualità di vita migliore che lasciasse alle spalle le condizioni precarie di vita nei Sassi considerati ormai una “vergogna nazionale”. L’apporto ideale e pratico fornito da Rocco Mazzarone a tale progetto fu decisivo non solo nell’ambito socio-sanitario, ma anche nell’integrazione delle varie prospettive che ispiravano il nuovo modello della “vita di comunità” Per tutte queste ragioni – conclude Rivelli – era importante dedicare un importante presidio sociosanitario a Rocco Mazzarone, nell’anniversario della sua scomparsa, avvenuta proprio il 28 dicembre di 6 anni fa, e al suo straordinario impegno a favore della città, della regione, del Mezzogiorno”.
La biografia di Rocco Mazzarone
Rocco Mazzarone è nato a Tricarico il 17 agosto 1912 ed è morto nel paese della collina materana il 28 dicembre 2005) è stato un medico e scrittore italiano. È stato un importante esponente del meridionalismo.
Nato a Tricarico, è il primogenito di Giuseppe e Rosa Aragiusto; gli succederanno un fratello, Angelo, che diventerà Vicario generale della diocesi di Tricarico, e due sorelle, Teresa e Filomena. Laureatosi in Medicina a Napoli nel 1936, si è specializzato in tisiologia all’Università di Milano nel 1938. A Milano ha conosciuto padre Agostino Gemelli e mons. Francesco Olgiati, cofondatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Durante la seconda guerra mondiale fu prigioniero in Egitto e in tale circostanza si trovò a lavorare per un ospedale inglese.Tra le sue tante attività svolte vi è l’insegnamento di Statistica Medica all’Università di Bari, la direzione del Consorzio e il Dispensario Antitubercolare a Matera e il suo impegno contro la malaria e la tubercolosi, malattie molto frequenti in Basilicata tra gli anni trenta e gli anni cinquanta. Per questo suo impegno è stato premiato dalla Federazione Italiana contro la tubercolosi. Oltre che in Basilicata ha studiato queste malattie endemiche anche in Somalia e nel Belucistan iraniano, conoscendo Dinu Adameşteanu con il quale manterrà un forte rapporto di amicizia. Amico di Rocco Scotellaro, di Manlio Rossi Doria e di Carlo Levi ha saputo interpretare il pensiero del conterraneo Francesco Saverio Nitti e fu per tutta la vita coinvolto nel riscatto sociale dei lucani. Rocco Mazzarone fu il fulcro di tutti gli studi condotti in Basilicata dopo la seconda guerra mondiale, gli studi etnografici di Ernesto De Martino, lavori fotografici del fotografo francese Henri Cartier-Bresson e reportage dello storico George Peck.Ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Matera ed il Premio Lucana Gens. Malato da diversi anni di diabete muore nella notte tra il 27 e il 28 dicembre 2005, all’età di 93 anni.
Leggo della intitolazione del “Diurno” al dottor Rocco Mazzarone, su cui non si può non essere d’accordo. La notizia, tuttavia, è occasione per segnalare e chiedere alla Giunta Comunale che sia debitamente ricordato anche Eustachio Loperfido, per tutti Nino Loperfido (12 giugno 1932 – 23 marzo 2008), neuro-psichiatra infantile che, a detta di personalità nazionali e internazionali, può essere legittimamente collocato fra i padri della neuropsichiatria infantile moderna. Assessore comunale alla sanità presso il Comune di Bologna, con Renato Zangheri, dal 1970 al 1980, si occupò di bambini in difficoltà, spendendosi soprattutto per l’infanzia povera (dove, del resto, si verificano i casi più frequenti di difficoltà). Il sottoscritto, in data 3 settembre 2009, insieme ad alcuni amici, fra i quali il sen. Emanuele Cardinale, segnalò la cosa alla direzione ASM, producendo una documentazione abbondante sull’operato del Loperfido e chiedendo la intitolazione di un servizio, di un reparto o altro. Purtroppo la richiesta, come spesso accade nella nostra città, non ha avuto nessuna risposta, nemmeno negativa. Mi permetto perciò di chiedere che sia il Comune a provvedere, intitolando al Loperfido un asilo-nido o una scuola materna o una qualunque struttura sociosanitaria, soprattutto se rivolta all’infanzia. Voglio ricordare, che, in occasione della morte del Loperfido, avvenuta in Bologna, Romano Prodi e consorte, Flavia Franzoni, vollero rendere “omaggio al grande impegno per l’integrazione dei deboli, che esalta la dignità di ogni essere umano”. In occasione della sua morte, la salma fu esposta nella Sala Rossa di Palazzo d’Accursio, in Bologna, con discorso commemorativo di Renato Zangheri, alla presenza del Sindaco Sergio Cofferati e autorità provinciali e regionali. Il quotidiano “La Repubblica”, edizione Bologna, così lo ricordava: ” Un innovatore figlio del Sud. In fila a Palazzo d’Accursio per dare l’addio a Loperfido”.