Già nel secolo XVII Cartesio affermò che “ Un tempo il problema era dimostrare l’esistenza di Dio, oggi il problema è dimostrare l’esistenza dell’uomo”. La questione, in questo secolo è per molti del tutto aperta. La domanda chi sia l’uomo e quando è uomo, non trova ancora risposta certa. In un mondo tecnologico e scientifico è preferibile, nella incertezza della ignoranza, attenersi e condividere le altrui opinioni rifugiandosi nella indifferenziazione della modernità. Per la CEI, Conferenza Episcopale Italiana, per la Comunità Parrocchiale di Irsina e per il Centro di Auto alla Vita di Matera così non è. L’uomo è il centro della vita, è il bene non disponibile, è il dono per l’umanità tutta, quale risorsa presente e futura. Quest’anno la giornata per la vita propone la riflessione “Generare la vita vince la crisi”. E’ certamente vero, generare, genera il nuovo e il nuovo è sempre un di più rispetto al prima. L’economia e la demografia con le loro statistiche e ragioni così dette scientifiche vogliono far credere che il pianeta è a rischio a causa dell’eccesso demografico e pertanto propongono la pianificazione delle nascite con ogni mezzo, dalla contraccezione all’aborto. Questa è la logica del profitto ormai entrata in ogni ambito, è la logica del molto a pochi. Meno persone meno consumi, meno produttività, meno risorse di idee e scoperte future. Ogni nuovo nato reca in sé la scoperta e il dono per l’intera umanità. La prima e grande sofferenza è vissuta dalla famiglia, risorsa insostituibile sociale e individuale. Fare famiglia, oggi, non è semplice a motivo delle emergenti condizioni di precarietà che a loro volta destituiscono le relazioni personali e sociali andando incontro a inquietudine e nella incertezza a rimandare le scelte importanti come il concepire un figlio. La crisi del sistema lavoro, sempre più sottoposto al rigore del profitto e dell’extra profitto, contribuisce ad aggravare il sistema famiglia accentuando la crisi della natalità che a sua volta accentua lo squilibrio demografico con progressivo invecchiamento della popolazione. Anche le incertezze della politica, la caduta di molti ideali, la caduta di molti valori che sono stati a fondamento della società relazionale e produttiva, la perdita del senso del bene comune sono gli elementi, non tutti, che hanno determinato l’incertezza del procreare. Si è perso il senso della vita, valore personale non disponibile, si è perso il senso della risorsa immensa e imprevedibile dei figli. Generare la vita vince la crisi, è stato il centro dell’incontro che Don Gerardo Forliano ha voluto per i suoi giovani durante la giornata di sabato 2 Febbraio. Il Centro di Aiuto alla Vita ha discusso con loro il tema proposto dalla CEI, con particolare attenzione alla vita nascente. Sono state offerte riflessioni sul valore della vita, le conoscenze scientifiche del perché riconoscere nel concepito uno di noi che, come persona, ha il suo diritto alla nascita. Sorprendente la vivacità dei giovani. Hanno posto tante domande e discusso i temi proposti con l’Equipe Giovani del centro di Aiuto alla Vita di Matera. E’ stato entusiasmante vedere la libertà con la quale i giovani hanno discusso, senza preconcetti, con la sola voglia di conoscere. Domenica 3 febbraio Il messaggio dei Vescovi è stato proposto, dal Centro di Aiuto alla Vita, agli adulti nella parrocchia dell’Immacolata con Don Nicolino Mensano che, con grande competenza, ha posto il tema ad una nutrita presenza. Da parte mia, presidente del CAV, ho relazionato il tema della vita nascente sia antropologicamente sia scientificamente, smentendo, senza ombra di dubbio, coloro che affermano che la vita inizia quando si raggiungono alcuni stadi dello sviluppo cellulare e ancora i più arditi e bugiardi ricercatori quando si giunge ad essere persona. E’ seguita una proiezione scientifica che ha mostrato l’identità dell’embrione dal suo concepimento alla sua nascita. E’ stato evidente che il valore della vita umana non può essere dato dall’esterno perché un sistema vivente è dotato di una propria dinamicità e di una sua capacità di autocontrollo, una sua eccitabilità come risposta agli stimoli esterni, inoltre contiene gli elementi della ereditarietà dei caratteri. Questa entità è chiamata Organismo, è la forma primaria di ogni essere vivente sino alla sua morte. L’autentica natura della nuova cellula ha due sue caratteristiche, è ontologicamente unitaria e con una sua precisa identità; orientata e determinata ad suo definitivo sviluppo. Nello zigote tutto è già determinato, così come afferma anche il principio di non contraddizione:“ è impossibile che il medesimo attributo, nel medesimo tempo appartenga e non appartenga al medesimo soggetto e nella medesima relazione, è evidentemente impossibile che la medesima persona, nel medesimo tempo, pensi che la medesima cosa sia e non sia “. Il dibattito è stato intenso contribuendo a sciogliere tanti dubbi che in origine erano certezze, ha contribuito a far vedere come l’aborto è un omicidio e che ad oggi ufficialmente sono stati più di 5.000.000. Anche Bobbio, filosofo più che laico, disse ” Mi meraviglio che i laici lascino ai credenti il privilegio e l’onore di dire che non si deve uccidere ” La conferenza si è conclusa con la notazione, da parte mia, presidente del C.A.V. di Matera, che sul territorio la Giornata per la Vita non è stata proposta alle comunità con la dovuta energia e visibilità e che il Centro di Aiuto alla Vita di Matera è disponibile in tal senso così come indicato chiaramente nella enciclica “Evangelium Vitae” di Giovanni Paolo II.
Feb 11