Si è tenuta presso la Casa Circondariale di Potenza, un incontro tra la Consigliera regionale di parità, Ivana Enrica Pipponzi, ed il personale femminile della Polizia Penitenziaria.
Ne dà comunicazione la Consigliera di parità, esprimendo grande soddisfazione per l’incontro in parola che rientra tra le azioni positive sul territorio tese alla diffusione della cultura paritaria nel mondo del lavoro.
All’incontro hanno partecipato anche il Generale di Brigata della Polizia Penitenziaria, Dott. Paolo Russo, la Direttrice della Casa Circondariale, Dott. Rosaria Petraccone, e la Commissaria Coordinatrice, Dott.ssa Anna Cestaro, anche nella sua funzione di referente di zona del Comitato pari opportunità del Corpo.
In occasione di detto incontro la Pipponzi ha effettuato un excursus sul ruolo istituzionale della Consigliera di parità, illustrando la funzione principale dell’Ufficio, deputato al contrasto delle discriminazioni di genere sui luoghi di lavoro e sul connesso divario di accesso al lavoro; la Consigliera di parità ha evidenziato la necessità di denunciare (anche attraverso il sito istituzionale www.consiglieradiparita.regione.basilicata.it e la pagina dedicata “Io ti ascolto”) i casi di discriminazione in cui le lavoratrici possono incorrere, tanto con particolare riferimento al mobbing e alle molestie verbali e sessuali.
Un focus è stato dedicato alla difficoltà che si incontra, anche nel campo della Polizia Penitenziaria, di conciliare tempi di vita con tempi di lavoro e quanto la maternità sia vissuta ancora quale “ostacoli” nel percorso lavorativo e di carriera.
“Ho toccato con mano”, commenta la Consigliera di parità, “l’evidenza del divario di genere nella Polizia penitenziaria quanto a numero di donne che costituisce solo il 10% dei dipendenti. Tale divario è connesso alla maggioranza di detenuti maschi rispetto alle donne”.
“Dal dibattito”, prosegue la Consigliera di parità, “è emerso come la problematica della difficoltà di attuare la conciliazione tempi di vita, tempi di lavoro, principalmente per carente e/o insufficiente normativa specifica ed attagliata al Corpo che non consente di esplicare appieno le modalità di lavoro agile o part time, misure queste ultime, che meglio possono supportare le lavoratrici madri”.
L’incontro si è concluso con una visita al reparto di detenzione femminile, dove è emerso un clima lavorativo permeato da umanità, professionalità e competenza: le necessarie condizioni che permettono all’Istituto penitenziario – improntato in primis alla riabilitazione della persona – di realizzare appieno la mission istituzionale.