In occasione della celebrazione della giornata della donna Federfarma Basilicata lancia un appello a tutte le donne vittime di violenza, abuso o stalking a recarsi nella più vicina farmacia per chiedere aiuto.
La farmacia, in quanto presidio sociale, è il luogo in cui trovare professionisti che possono dare una mano alle donne in difficoltà ad uscire dal limbo della sofferenza e a denunciare violenze di ogni tipo, anche psicologiche.
L’esperimento, partito in pieno periodo pandemico da Covid-19 con il grido di aiuto mediante la simbolica richiesta di una mascherina 1522- ideato dall’Ordine dei Farmacisti in collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità ed il patrocinio di Federfarma- ha permesso a numerose donne di essere aiutate ad avere un contatto con le forze dell’ordine per salvare la propria vita messa in pericolo da chi le maltrattava e le abusava.
A supporto delle donne, l’Associazione ‘Farmaciste Insieme’ presente anche in Basilicata, ha poi ideato il ‘Progetto Mimosa’ per indirizzare le vittime di violenza presso associazioni, centri e specialisti pronti a fornire un sostegno immediato per combattere ogni tipo di violenza, sia essa fisica o psicologica.
Con un messaggio diffuso attraverso la pagina Facebook ed affidato alla farmacista Chiara Laguardia, Federfarma Basilicata ricorda che ogni giorno le farmacie si mettono al servizio delle comunità. La violenza contro le donne rappresenta una vera emergenza sociale con i tanti femminicidi che avvengono ogni anno in Italia. La farmacia è dunque un luogo sicuro di sostegno e di supporto in cui abbattere il muro di silenzio e di paura con cui si è costrette a vivere.
Per il Presidente di Federfarma Basilicata Antonio Guerricchio, “la protezione delle donne vittime di violenze e abusi rientra tra i compiti di quello che è il modello della farmacia dei servizi. L’auspicio è che chi vive condizioni di disagio imposto e violenze di ogni sorta possa rivolgersi a noi farmacisti per chiedere aiuto, partendo proprio da un giorno simbolo quale quello dell’8 marzo che deve trasformarsi nel giorno del riscatto e della presa di coscienza di sé e della propria vita”.