La difficile situazione di congiuntura economica che la nostra società sta attraversando, con l’occasione della Visita Pastorale attualmente in atto, ha intensificato il dialogo tra le comunità della Diocesi di Matera-Irsina e il suo Pastore. A tal proposito l’Arcivescovo mons. Salvatore Ligorio, lo
scorso 25 Aprile – in presenza dei parroci di Ferrandina – ha incontrato ungruppo di cittadini di quella comunità, costituitisi in comitato di lavoratori senza occupazione. Lo spirito, che ha mosso questi cittadini a chiedere di incontrare il Pastore della Chiesa locale, è stato caratterizzato da un profondo senso di sfiducia nei riguardi dei responsabili della cosa pubblica, per le tante richieste inoltrate e i
problemi, purtroppo, irrisolti. L’ascolto del grido disperato di diversi papà di famiglie e di giovani-adulti, senza prospettive certe di lavoro, ha costituito un momento di comunicazione intensa, vera e rispettosa, tra l’Arcivescovo e chi rivendica un diritto sacrosanto come quello di un lavoro
dignitoso per continuare a portare avanti una famiglia, per costituirne una propria e per garantire un futuro ai propri figli. La richiesta di questi cittadini di essere ascoltati dal Pastore della Chiesa, che per sua missione accoglie e dialoga – in particolare modo con chi è attanagliato dalla morsa
della crisi economica e lavorativa – è stata determinata dal bisogno di trovare qualcuno che apra loro le porte, che ascolti e tenti di farsi portavoce, presso i responsabili della cosa pubblica, delle diverse
necessità espresse.
L’Arcivescovo ha reso noto che la realtà della crisi lavorativa nei 13 Comuni della Diocesi è stata più volte oggetto di confronto con gli altri pastori delle chiese di Basilicata e con gli amministratori locali al fine di incoraggiare e sostenere le ragioni di uno sviluppo attento alla dignità delle persone e del lavoro stesso, quale volano della vita della nostra regione. Più volte il Presule ha invitato ad avere fiducia e ad investire in senso di responsabilità e legalità, senza cadere nelle “solite” morse che bloccano la crescita e il riscatto morale e sociale della nostra gente.
Senza ingenerare false illusioni e senza indulgere a facili promesse, mons. Ligorio, in continuità con quanto già fatto, si è impegnato con gli interlocutori a portare avanti – nelle sedi opportune e collegialmente con gli altri Vescovi – le ragioni di tanti che, come il gruppo di Ferrandina,
quotidianamente bussano alla porta chiedendo di essere ascoltati e aiutati a superare l’attuale difficile momento.