E’ partito da Firenze e si concluderà a Giànnina, in Grecia, il viaggio in bicicletta per sostenere i diritti dell’infanzia di Marco Maragno, ventisettenne nato e residente oggi a Londra ma di origini materane. Maragno, che ha vissuto anche a Firenze e in Colombia, parla quattro lingue anche grazie ai suoi genitori: la madre greco- cipriota è una pittrice di successo, Giovanni è un interprete che lavora anche per il Governo britannico.
Il professore materano Emanuele Giordano in una nota racconta la storia di Marco che ha deciso di percorrere 1500 chilometri in bicicletta per sostenere i diritti dell’infanzia e che oggi fa tappa a Matera.
Le pedalate del cuore. Il tour in bicicletta di Marco Maragno
L’esistenza dell’uomo è continuamente scandita dalla ricerca della felicità, che sorprendentemente produce un turbamento permanente e irrinunciabile; esso si estrinseca in una sorta di inquietudine che si manifesta con un bisogno di fratellanza, di amore, di fiducia; spinge a spostarsi, ad abbandonare vie conosciute e abituali per andare incontro a nuovi destini e confrontarsi con scelte differenti di vita.
Compiere il primo passo che smuove dalle comode certezze obbliga ad un percorso, nel quale accade di trovare qualcuno che ci sta al fianco, ci sorride, ci sostiene.
Partire è una sfida e determina il sentirsi viandanti, nel convincimento di non essere arrivati. Avviarsi per un tragitto lungo da affrontare consiglia di provvedersi del giusto equipaggiamento, ma è con l’equipaggiamento del cuore che si può intraprendere un percorso utile e fondamentale per riflettere.
Certo, c’è il rischio di osservare dall’esterno una esperienza senza lasciarsi coinvolgere, ma l’incontro con la gioia, con la sofferenza spinge corpo e anima verso l’altro.
E allora sopraggiungono sorpresa e commozione, soprattutto quando è protagonista l’impegno dei giovani.
Come per l’impresa che si è proposto Marco Maragno, di percorrere 1500 km in bicicletta, per attrarre l’attenzione sui diritti dell’infanzia, tristemente negati ai bambini rifugiati: partire dalla sua città di adozione, Firenze, e, attraversando l’Italia, giungere al campo profughi di Giànnina, città dell’Epiro, regione settentrionale della Grecia. In quella località ha stabilito di trascorrere un periodo di volontariato con il progetto “Gabbiano in volo” (The Flying Seagull Project), al fine di divertire i bambini rifugiati con clownerie, spettacoli teatrali e giochi, diffondendo una messaggio convinto e maturo di altruismo e generosità.
Quella di Marco, di discendenza ginosina, è una storia che, per qualche verso, parte anche da Matera. Coniugando storia familiare e fantasia, potremmo immaginare che sul finire dell’Ottocento, il trisavolo di Marco, materano e pastore di pecore, nel corso dei suoi spostamenti con le greggi abbia attraversato più volte il bosco di Lucignano la Bruna, ai confini con il territorio di Ginosa, dove, ancora oggi, alligna il fragno, una quercia di basso fusto, unica, preziosa testimonianza di una Murgia in secoli passati rivestita da rigogliose e ombreggianti foreste. Di lì era facile sconfinare nelle campagne prospicenti allo Ionio, scenario suggestivo per l’insorgere di sentimenti d’amore per una ragazza di quel Comune tarantino; si sposò con lei, dando avvio al ramo dei Maragno di Ginosa.
Da quella unione nacque Vincenzo, nonno di Marco. Era un uomo onesto, lavoratore, leale e dedito alla famiglia; quando fu richiamato alle armi per l’entrata in guerra dell’Italia nel II Conflitto mondiale, fu inviato in zona di operazioni e catturato in azione. Trascorse il periodo di prigionia in territorio britannico; mise a frutto quella esperienza per acquisire professionalità lavorative che, terminata la guerra, gli tornarono utili al rientro a casa. Ma in quei tristi anni Vincenzo dedicò impegno anche all’apprendimento della lingua inglese.
Questa nuova competenza linguistica fu certamente utile nella formazione del figlio Giovanni (il papà di Marco), che trasferitosi in Inghilterra, ben presto si impratichì della lingua anglosassone, tanto da avviare una attività di traduzioni ed interpretariato e, dopo esperienze maturate in ambito universitario, divenire esaminatore certificatore per i diplomi di traduttori e interpreti.
Nel corso dei suoi soggiorni di studio londinesi, Giovanni conobbe Rea Stavropoulos, una brillante avvocatessa greco-cipriota con la passione (nel tempo divenuta interesse primario) per la pittura; le sue qualità artistiche hanno riscosso lusinghiero successo anche a Matera qualche anno fa, in occasione di una esposizione delle sue opere nei Sassi, presso la Galleria “il Comignolo” del Maestro Nicola Lisanti.
Marco, dunque, assomma nei suoi geni, esperienze italiane, greco-cipriote, britanniche. Ha vissuto fino a cinque anni a Londra e si è, poi, trasferito con la famiglia a Firenze, rimanendovi per 13 anni per poi tornare a Londra. Qui Marco ha frequentato l’Università di Greenwich, conseguendo brillantemente una laurea in economia, che ha sperimentato sul campo, trasferendosi per due anni in Colombia per un progetto in favore della sostenibilità ambientale. Questa occasione gli ha consentito di aggiungere anche la lingua spagnola al bagaglio di competenze linguistiche, in quanto parla correntemente l’italiano, l’inglese, greco e lo spagnolo.
Sorretto da questo considerevole patrimonio di sentimenti e di competenze ha voluto cimentarsi in questa nuova opportunità di alto valore etico, raccogliendo fondi, aderendo al progetto “Gabbiano in volo”; un gesto di umanità che intende restituire un raggio di luce e confortare con un sorriso quanti si trovano negli ospedali, negli orfanotrofi, nelle scuole inascoltate e indifferenti, nelle comunità emarginate, nei campi profughi e nelle baraccopoli in tutto il mondo.
Reclamano attenzione e impegno solidale soprattutto le condizioni dei bambini nei campi profughi. È fondamentale e indifferibile preservare il loro diritto all’infanzia! I fondi ricevuti contribuiranno a portare a questi bambini il sollievo di rappresentazioni teatrali, il divertimento coinvolgente di uno spettacolo del circo la rassicurante attività dei giochi.
A Marco serve il sostegno di tutti. Questo lo aiuterà a suscitare almeno un sorriso in tanti bambini trascurati e bisognosi di ogni sussidio. Questi segni di solidarietà infonderanno valore ai suoi sforzi di manifestare questo messaggio di umanità, attraversando in bicicletta città, pianure e montagne!
Marco è reperibile telefonicamente e invierà, a richiesta, foto del suo itinerario; ulteriori informazioni su https://www.gofundme.com/marcomaragno.
Emanuele Giordano
La fotogallery dedicata a Marco Maragno