Lunedì 27 giugno 2022 alle 18.30 presso la sala incontro comunale “Pidocchietto” in Via Cairoli 4 a Bernalda è in programma l’inaugurazione di un pronto soccorso psicologico e il convegno dal titolo “L’emozione non ha voce”.
All’incontro partecipano Giuseppe Cosmai, Direttore ResSana; Domenico Tataranno, Sindaco di Bernalda; Maria Grazia Marciuliano, Preside dell’Istituto Comprensivo Pitagora; Giosuè Ferruzzi, Preside dell’Istituto d’Istruzione Superiore di Bernalda e Ferrandina oltre a M. Giusy Rosamondo, Psicologa ResSana e ispiratrice del progetto.
Si tratta di un’assoluta novità sul territorio del metapontino e della collina materana: un ambulatorio specializzato che tratti le conseguenze psicologiche del Covid, offrendo screening gratuiti e pacchetti personalizzati di trattamento a costi accessibili.
È un servizio fornito da ResSana, azienda con esperienza ventennale in trattamenti terapeutici di qualità sul territorio, con sede a Bernalda negli storici locali dell’Opera Maternità e Infanzia. E proprio a Bernalda sarà localizzato il nuovo ambulatorio, nato con il patrocinio del Comune e il supporto delle scuole di ogni ordine e grado del luogo, le quali saranno invitate a collaborare attivamente per la riuscita del progetto.
Il progetto si propone di trattare l’impatto emotivo che la pandemia ha avuto su bambini e adolescenti, generando paure, frustrazione, regressioni, chiusura sociale, dipendenza da tecnologia e soprattutto senso di vulnerabilità. Tutti elementi che hanno modificato l’equilibrio familiare e personale di ciascuno di noi.
Il progetto utilizza il know wow sanitario di un centro riabilitativo d’eccellenza che è presente da anni sul territorio, in maniera strategica per rispondere ad un bisogno emergente che ancora non ha criteri di emergenza, ma li avrà se non adeguatamente trattato. Dopo una prima valutazione, con la finalità di individuare in maniera precoce situazioni di rischio psicologico e trattarlo al momento, evitando cronicizzazioni, si passerà alle sedute con gli specialisti.
Giusy Rosamondo, Psicologa ResSana e ispiratrice del progetto: «Abbiamo ben chiaro il costo economico che il lockdown ha prodotto. Con il tempo sta emergendo in maniera massiva anche il costo psicologico che ha comportato. Naturalmente il costo psicologico si trasforma in un costo sociale che, oltreché danneggiare fortemente un’intera generazione, comporta costi altissimi per la società in termini di cure a cui questi bambini, se non opportunamente aiutati, saranno esposti per lungo tempo. Si tratta di un servizio importante per la comunità; ne migliora la qualità della vita e crea opportunità lavorative in un settore, quello della salute mentale, in continua espansione e fondamentale per il nostro futuro”.
Al termine dell’incontro sarà già possibile effettuare la prenotazione per lo screening gratuito e sarà presente l’equipe dell’ambulatorio, a disposizione per ogni tipo di chiarimento.