Francione Francesco Paolo in una nota racconta la gita nell’oasi scientifica “Madre Terra e sorella Ape” in contrada Vuccolo nel territorio di Altamura dei ragazzi seguiti dall’associazione A.Ma.Sa. M. (Associazione Materana per la salute Mentale). Di seguito la nota integrale.
L’Oasi scientifica in contrada Vuccolo, alle porte di Altamura, ha un nome che è un programma di vita: Madre Terra e sorella Ape. Un nome tutto proteso al rispetto della Natura, alla cura dell’ambiente, alla fraternità universale. Ci si arriva in un quarto d’ora di autobus da Matera e vogliamo verificare come sono cresciuti gli alberi piantati lo scorso anno.
La terra è arida e secca, chiede acqua, ma la pioggia è scarsa o troppo violenta. Gli alberelli, però, stanno bene perché Giovanni li cura con maestria.
C’è aria di studio e di festa, oggi, in questa prima giornata caldissima di giugno, perché Lino fa il compleanno ed è, come sempre, tra i più attenti a seguire la spiegazione e a chiedere chiarimenti. Vengono, tra l’altro, illustrate le virtù salutari del carrubo, l’albero dimenticato da molti anni, che si sta rifacendo il look attingendo alla tradizione contadina per presentarsi alle nuove generazioni. Lino è emozionato e smorza la corrente dei forti sentimenti accendendo qualche sigaretta.
Francesco non rinuncia a ripetere più volte i suoi enigmatici messaggi fino a farsi capire e si fa coinvolgere nei giochi e nei balli; oggi poi, è contento di fare quattro passi con l’ asina di sei anni nel recinto e con la guida del maestro. Interessante sapere che in molte regioni d’ Italia ci sono allevamenti di questo animale, persino a noi vicino, a Martina Franca, e ci meraviglia sentire che la gravidanza dell’asina dura dodici mesi e che la sua vita media è di circa quarant’anni.
Chiara confessa il desiderio di avere a fianco una guida sicura e sperimentata, ma poi, al culmine della festa, è lei, in autonomia, che seleziona le canzoni, canta e si scatena nel ballo, solitario, di gruppo e di coppia. I leitmotiv sono The Kolors , Un ragazzo una ragazza che fa palpitare tutto il gruppo e Annalisa con il suo Sinceramente che nel ballo ci fa fare un passo avanti e uno indietro, come nella vita, del resto.
Al momento del pranzo, con una buona e abbondante pasta fredda ricca di olive e di condimento oltre che con una cotoletta di carne bianca, Nunzio sa che deve contenersi; resiste all’impulso della fame, ma il suo cruccio più grande è quello di far sapere ai suoi superiori, ai dirigenti della casa famiglia, che lui si è comportato bene e non ha fatto capricci.
Michele è un gigante, con il suo sorriso permanente, stanco e contemplativo: gli piace guardare e si diverte stando con gli altri, ma non vuole ballare.
Giusy conosce i passi di danza, canta a squarciagola il pezzo preferito dei The Kolors e si avverte una certa palpitazione immaginando cosa succede Quando un ragazzo incontra una ragazza.
Rosa racchiude un grande mondo, taciturno, con inesplorati raggi di luce, ma partecipa attenta al gioco, il memory, che Tommaso le sta insegnando.
Antonella è commossa, non finisce mai di ringraziarti se le fai una gentilezza e ti porta sempre nel cuore. Decanta la mitezza dell’asina che porta un po’ a passeggio, sempre nel recinto e sotto lo sguardo vigile del maestro.
Ah, la mitezza, che grande virtù! Quanto avremmo potuto imparare dagli asini se non avessero avuto la sfortuna di capitare nelle menti di pedagoghi ignoranti che li collegavano sempre alle disavventure di Pinocchio !
Rossana, per vari motivi, ritiene il dialogo un po’ faticoso e preferisce movimenti calmi e moderati , ma con Angelo può comunicare anche solo con il sorriso. Al loro sorriso accompagnano un bel buongiorno quando prendono posto puntuali nell’autobus. I sorrisi non mancano mai nel gruppo, come la pazienza che deve essere quasi infinita, perché le contrarietà sono all’ordine del giorno. Maria, per esempio, non vuole tra i piedi la maialina tutta nera perché ha paura delle infezioni che potrebbe trasmettere con il suo annusare ogni cosa che trova per strada. Quante spiacevoli conseguenze ha lasciato le recente epidemia del covid! In compenso tutti vorrebbero toccare il gallo nero di Sumatra che Giovanni mostra stringendoselo al petto.
Luciana ha uno sguardo pensoso e distinto, discreto e sommesso anche quando si unisce al ballo; una bellezza, la sua, mortificata da chi sa quale misterioso capriccio che ha voluto sbarrare il passo anche a Giorgia, alta, umile e sensibile ; una eccellente fotografa che fa gli auguri sinceri e affettuosissimi a Lino: gli dice che è esuberante e chiacchierone e che deve aspettare il suo turno per parlare, e cedere il cavallo agli altri dopo che ha fatto i suoi giri al maneggio; ma gli dice soprattutto che la sua voglia di sapere, di conoscere, la sua intelligenza è di stimolo a tutto il gruppo per imparare sempre di più; gli dice che gli vogliamo tutti molto bene. Anche Onofrio che è l’ultimo arrivato e che si sente benvoluto, anche se il suo linguaggio gestuale non agevola la comunicazione, perché non è facile spiegare le idee, né comprenderle, né si può apprenderlo in poco tempo. Ma domanda perché non c’è Sabrina, la biondina con gli occhiali tutta intellettuale. Ci si tocca la fronte per rispondergli che forse non sta bene.
Giovanni, l’istruttore, spiega le leggende sacre dell’asino, animale mite e intelligente come il cavallo: Cristo preferì l’asino per entrare a Gerusalemme e poi anche sulla schiena di un asino fu trasportato il suo corpo crocifisso fino al sepolcro e lasciò l’impronta della croce sul dorso dell’animale. Quella croce che questi ragazzi hanno imparato a riconoscere sin dalla più tenera età, addossandola senza volerlo ad altri che avrebbero dato chi sa che cosa pur di evitarla. Non possono portarla da soli e ringraziano, perciò, sempre e con tutto il cuore quelle persone gentilissime che come il Cireneo danno una mano perché il tragitto è lungo e ci vogliono sempre nuove energie che tardano a farsi vive.
Giovanni oggi ha voluto spiegare l’amore per la terra e per le api, ma ha voluto anche coinvolgere la sua bella famigliola in questa educazione all’amore universale:
la bimba si porta il gatto in braccio come una bambola, gioca e saltella anche quando la mamma è lontana e forse non comprende il dramma; la sorella maggiore, invece, comincia a studiare filosofia, vuole capire il Destino e la Fortuna e cerca risposte a domande che risposta esauriente non hanno. E’ Tommaso il più stupefatto, ha otto anni, spiega come un maestro il memory a Rosa ma, vedendo le sue facili vittorie, troppo facili con questi adulti diversi, intuisce che qualcosa non va, “ la piccola stortura di una leva “ che ha terremotato la serenità in molte case. Decide che studierà molto perché qualche piccola soluzione deve essere trovata. E pensa che se, invece di spendere soldi per costruire le armi che uccidono le persone, i finanziamenti fossero dati alla ricerca scientifica nel campo sanitario, molti progressi si potrebbero fare per comprendere, prevenire e curare lo sfascio della personalità che oggi colpisce sempre di più.
Ma oggi è festa, c’è una grande torta che due anime buone hanno portato subito dopo il pranzo: la presidente fa gli auguri a nome di tutti i volontari dell’A.Ma.Sa.M; si canta Happy birthday to you; Lino si commuove e prende la parola al microfono con grande padronanza: < Ringrazio tutti voi perché da molti anni questa comunità mi manifesta tanto affetto; mi sento voluto bene ed è questo, dopo tutto, il desiderio di ogni uomo.> Soprattutto nella sfortuna.