“Mamma, che morso!” Questa mattina al Pink Blue Bar in via della Quercia a Lanera si è svolto un incontro informativo su un tema ‘caldo’: il bambino che morde ed il bambino che è morso. Alla dottoressa Ilenia Amati, pedagogista e ricercatrice in pedagogia e didattica speciale all’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, esperta nel settore, sono state fatte domande mirate: Qual’è la funzione del morso per il bambino? Che significato attribuisce l’adulto? Perchè il morso fa paura? Come intervenire? Genitori, nonni e insegnanti hanno partecipato attentamente all'”excursus del morso” partendo dall’origine, dagli 0 ai 6 mesi quando il bambino utilizza la bocca come prima conoscenza del mondo. L’attaccamento al seno è il ‘primo morso’ che il bambino dà; ancora, quello che accade dai 6 ai 12 mesi quando il bambino usa la bocca per esplorare e inizia a portare tutto alla bocca, poi dai 12 a 24 mesi quando il bambino ‘pensa’ con la bocca e attira l’attenzione su di sé; infine dai 24 mesi, quando il bambino ‘si esprime’ con la bocca e il morso diviene un modo per esprimere rabbia, dissenso, frustrazione.. amore! La dottoressa ha condiviso strategie ‘pratiche’ e dato consigli di lettura utili per bambini e adulti. Infine, ricorda la Dottoressa, che si parla di bimbi da 0 a 3 anni che vivono in un groviglio emotivo che solo l’adulto può sciogliere e dice che “gli educatori dei servizi 0/6 e gli insegnanti investono tutta la loro professionalità in questo supportando le famiglie ed educando i bambini a loro affidati”. E, sottolinea, “non ci sono asili nido o scuole dell’infanzia immuni dai morsi” proprio perché il morso è un fenomeno “naturale” nella prima infanzia.
Giu 08