“Le immagini che ci giungono da Maratea dei giovani che manifestano fede e solidi valori positivi sono molti distanti da quelle che ci consegna il Rapporto Svimez 2013 sui cosiddetti “neet” (giovani che non studiano, non lavorano e nemmeno cercano un lavoro), un esercito di circa 3 milioni 300 mila, che per la metà risiedono al Sud. Ma è proprio l’evento di Maratea, in contemporanea con la Giornata Mondiale della Gioventù, a caricare la politica di nuova responsabilità per dare risposte alle esigenze di vita, studio, lavoro, tempo libero delle giovani generazioni”. E’ il commento del capogruppo Pdl in Consiglio Regionale Michele Napoli che aggiunge: “la questione giovanile oggi assume aspetti inediti, che vanno approfonditi e aggiornati, come ci aiuta a fare la Svimez. Tra il 2001 e il 2011 ha lasciato le Regioni del Mezzogiorno diretto al Centro-Nord oltre 1,3 milioni di persone, di cui 172 mila laureati. Mentre 180mila persone, di cui 20mila laureati, sono emigrate all’estero. Tra queste ci sono tantissime giovani eccellenze lucane che per le famiglie sono costate grandi sacrifici e difficilmente faranno ritorno a casa. Sempre Svimez calcola che nell’intero Sud entro il 2065 spariranno due milioni di under 44, con il rischio di unna terra a rischio desertificazione industriale, dove crollano consumi e investimenti, risale la disoccupazione ufficiale, ma dove in cinque anni le famiglie povere sono aumentate del 30 per cento, pari a 350mila nuclei. E’ evidente – afferma Napoli – che il Governo non può rimanere indifferente davanti a questi dati. Così come il numero degli occupati, anche il Pil al Sud diminuisce più che nel resto dell’Italia, a causa del forte calo dei consumi delle famiglie e degli investimenti. Il Governo dovrebbe al più presto convocare un Consiglio dei ministri straordinario sul lavoro da tenersi in una città del Sud, come propone il Pdl, per dare un segnale forte anche simbolico che le Istituzioni rappresentative hanno a cuore le sorti di questa parte del Paese, che la ritengono fondamentale e che si impegneranno quindi fino in fondo per colmare gli squilibri che ancora la penalizzano rispetto a territori più fortunati dell’Italia. A livello regionale – continua il capogruppo del Pdl – è il momento di fare un bilancio su progetti e soldi spesi in tanti progetti per i giovani che si sono rilevati, nel migliore dei casi, solo uno strumento per tentare di allungare la permanenza dei giovani in Basilicata e quindi di rinviarne la fuga. Per questo ritengo che la lezione che ci viene dai giovani a Maratea va colta intercettando bisogni, idee, legittime aspirazioni per il futuro”.
Una domanda, assolutamente retorica: ma a Maratea il Sig. Rosa c’era, al fianco dei giovani lucani? Io c’ero. E non ho visto nè Rosa, nè il resto dei politici, che parlano dei giovani senza conoscerli. Pochissime eccezioni: Santarsiero e Scaglione, per amore di verità. Per il resto, nulla. E intanto parlano, scrivono, proclamano dottrine….