Il progetto “MateraMare, itinerari e destinazioni accessibili” sostenuto dalla Regione Basilicata nell’ambito del progetto interregionale “Open Tourism”, patrocinato da Fondazione Matera-Basilicata 2019, è stato selezionato per partecipare alla 4° Edizione della Biennale dello Spazio Pubblico che si terrà a Roma Tre dal 24 al 28 Maggio.
Il progetto MateraMare, lanciato lo scorso marzo, è stato sviluppato da C-FARA, associazione culturale materana che opera nel campo della progettazione inclusiva.
Il progetto parte da uno studio di ricerca e rappresenta un metodo per analizzare e pianificare il miglioramento dell’accessibilità dello spazio, delle informazioni e delle attività.
Da ottobre 2016 fino a Marzo 2017 il gruppo di lavoro che ha visto interessate molte associazioni nazionali fra cui l’Istituto Italiano Turismo per Tutti, Lettura Agevolata, Cerpa, Sassi e Murgia e Viaggio Italia, ha coinvolto numerosi operatori turistici ed ha predisposto gli strumenti utili al lavoro di analisi.
È stata costruita anche una mappa per la comprensione della città con indicazione degli itinerari e dei siti di facile accesso e una cartolina visivo tattile.
Partendo dalle straordinarie sollecitazioni di cui la città di Matera è attualmente oggetto, il progetto MateraMare ha inteso far emergere in modo più chiaro il potenziale che può sprigionarsi quando le mete più conosciute, le aree interne ed i litorali costieri, sanno qualificarsi attorno ad una caratteristica comune. L’Ufficio Sistemi Culturali e Turistici. Cooperazione Internazionale della Regione Basilicata diretto da Patrizia Minardi, che ha dato vita al progetto, ha inteso sottolineare il carattere territoriale del lavoro che, partendo da Matera, vuole estendersi e coinvolgere larga parte del territorio lucano.
Formazione sul campo, verifica in loco e raccolta di dati su base comunitaria hanno rappresentato la costante nel realizzare la piattaforma di MateraMare. L’idea, subito accolta dalla Regione Basilicata, nasce circa due anni fa dall’intuizione di Cristina Amenta ed Eugenia Monzeglio, che si pongono come obiettivo il superamento delle barriere architettoniche e la modifica di paradigmi culturali che determinano nella disabilità una condizione automatica di inaccessibilità a conoscenze e bellezze.
MateraMare lavora sulla base di Open Street Map e può essere esportato in molte altre città.
“È un progetto – spiegano gli organizzatori – che opera in licenza aperta, si può partire da questa base per migliorarla e ogni occasione è utile allo sviluppo del progetto.
Il percorso intrapreso è lungo e faticoso (come in ogni cambio di prospettiva che precede uno scarto culturale). Con MateraMare vogliamo distinguere (senza separare) il tema dell’accessibilità e quello della disabilità considerando una “barriera” qualsiasi limite fra la persona e l’ambiente circostante. Un approccio allargato per utenze ampie, promuovendo i principi dell’Universal Design senza accontentarsi dell’ineccepibilità normativa, ma alimentando questo processo con spirito critico e creativo. Dunque si continuerà a lavorare cercando di aumentare le occasioni di discussione per realizzare passo dopo passo un cambiamento culturale utile e necessario, a partire dall’inserimento, come concetto trasversale, del tema dell’accessibilità nel redigendo Piano Turistico regionale.
Si invita a seguire il progetto su www.materamare.it oppure sulla pagina facebook di materamare”.