Dalla riunione, che si è tenuta nella Prefettura di Potenza, è emerso che sarà possibile ospitare altri 400 cittadini immigrati (che si aggiungeranno ai 1150 già presenti nel territorio), attraverso un programma della Regione. Un nuovo passo in avanti per arrivare all’obiettivo annunciato ad aprile dal governatore lucano – che intende ospitare fino a duemila migranti nel territorio – è stato compiuto oggi a Potenza, a conclusione di un incontro tecnico che si è tenuto nella sede della Prefettura del capoluogo di regione. Dal vertice, è emerso infatti che altri 400 cittadini extracomunitari potranno essere accolti in Basilicata e distribuiti in più comuni: i migranti andranno così ad aggiungersi ai circa 1150 già presenti, e suddivisi fra i 441 della provincia di Potenza, i 225 del materano, i 443 del Sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) ed i circa 40 che vivono in strutture per i minori. All’incontro hanno partecipato il presidente della Regione Basilicata, il coordinatore dell’Organismo di coordinamento regionale in materia di immigrati e rifugiati politici, i rappresentanti delle Prefetture di Potenza e di Matera, delle Questure di Potenza e di Matera, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Erano presenti anche il presidente della Provincia di Potenza, in qualità di presidente dell’Unione Province Italiane (Upi), il sindaco di Lavello, anche nella veste di componente del Consiglio nazionale dell’Associazione nazionale Comuni italiani (Anci) ed il primo cittadino di Potenza. Dopo le nuove adesioni ufficializzate nell’incontro di oggi in Prefettura, sono diventati 20 i Comuni ad aver dato la propria disponibilità a portare avanti le iniziative promosse dalla Regione, che prevedono forme di accoglienza in strutture appositamente individuate o in abitazioni nei centri storici, da abbinare ad attività di volontariato nel sociale. “L’incontro di oggi, al quale hanno partecipato anche l’Upi e l’Anci – ha detto il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella – è servito ad irrobustire le politiche di sensibilizzazione che stiamo promuovendo. Più spalmiamo nel territorio la presenza dei migranti, e meno pesano, non solo nell’immaginario ma anche nell’impatto, le nostre politiche di integrazione. L’intento è soprattutto quello di non tradire lo spirito che c’è a monte: l’integrazione e l’accoglienza esistono se vengono spalmate; concentrare in un unico luogo 100 persone non servirebbe a niente. Per raggiungere i nostri obiettivi saranno utili tutte le strutture che abbiano i requisiti necessari ad ospitare: alberghi non utilizzati, strutture pubbliche, le abitazioni dei nostri centri storici. E’ questo – ha aggiunto il presidente – il modello che vorremmo attuare: non vogliamo ghettizzare, ma integrare. Stiamo tra l’altro registrando – ha concluso – una disponibilità quasi spontanea e unilaterale da parte dei Comuni”. Il presidente dell’Organismo di coordinamento regionale in materia di immigrati e rifugiati politici, Pietro Simonetti, ha evidenziato invece che “importanti saranno le attività di volontariato in attività socialmente utili che impegneranno, ai fini dell’integrazione e della formazione, i migranti che saranno ospitati nei comuni e nel territorio. Il primo Comune ad iniziare con i lavori socialmente utili per i migranti sarà quello di Potenza”. Nel corso dell’incontro sono stati definiti inoltre – con le forze dell’ordine e con gli organi competenti in materia di lavoro – gli interventi relativi all’inizio della campagna di raccolta dei prodotti ortofrutticoli riguardanti i lavoratori stagionali, dal punto di vista dell’accoglienza (apertura dei campi) e delle attività repressive contro il caporalato.
Il sindaco di Lavello, Sabino Altobello, Consigliere Nazionale dell’Anci, a margine dell’incontro tecnico delle politiche di accoglienza tenutosi stamane a Potenza in Prefettura, circa l’accoglienza di altri 400 cittadini extracomunitari, esprime “soddisfazione per l’intesa istituzionale raggiunta relativamente alle nuove politiche di accoglienza regionale per i migranti che determinerà un nuovo modello di accoglienza sulla base del esempio Sprar. Si attuerà un modello – conclude Altobello – di integrazione sostenibile e non invasivo per le comunità”.
Durante l’incontro, alla presenza del Presidente della Giunta Regionale Pittella, dei prefetti di Potenza e Matera, delle Questure di Potenza e Matera, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, del sindaco di Potenza, del Presidente della Provincia di Potenza, è emersa l’adesione dei 20 comuni alla possibilità di accoglienza dei cittadini extracomunitari in strutture apposite o in abitazioni nei centri storici.
I 400 cittadini extracomunitari andranno ad aggiungersi ai 1150 già presenti sul territorio regionale: 441 in provincia di Potenza, 225 del materano, 443 dello Sprar e i circa 40 minori che vivono in strutture protette.