Altamura. I casi di estremo disagio in paese non accennano ad aver pausa. Mentre il ritmo delle attività commerciali che chiudono non accenna ad aver tregua, l’emergenza della povertà s’impone con prepotenza, mietendo vittime sempre più numerose tra gli indifesi della società locale.
Ed è l’ospedale “Umberto I” ad esser diventato mèta stabile e rifugio sicuro per tanti diseredati dalla crisi economica che imperversa ormai senza più compassione soprattutto per le fasce maggiormente fragili della comunità.
Ogni notte, una quantità crescente di altamurani senza dimora raggiunge il nosocomio cittadino, prendendo possesso dei sedili destinati all’attesa, per l’occasione trasformati in letti dove riposare fino all’alba.
Per eludere la sorveglianza posta all’unico ingresso aperto del recinto che circonda la struttura, quello attraverso il quale fanno ingresso le autoambulanze, questi disperati scavalcano la rete metallica meno a vista e puntano dritto verso l’apertura del pronto soccorso, l’unica sempre aperta perché destinata alle emergenze. Da lì s’intrufolano nei diversi androni, trovando riparo per le ore successive.
A nulla sembrano valere gli interventi periodici dei Carabinieri. Dopo esser stati scacciati da questi, fanno ritorno negli stessi luoghi, spinti e determinati dall’esasperazione a non trovare altro posto per dormire.
In effetti il paese non sembra offrire altri luoghi per il riposo notturno, diversamente da altri centri cittadini pugliesi dove alla mensa per i poveri s’affianca una struttura che permetta loro di trascorrere la notte.
E’ timore ormai diffuso che, con l’aumentare del tasso di miseria materiale, il numero di questi sfortunati possa aumentare esponenzialmente, senza che ancora si pongano in essere concreti piani di salvataggio umano e sociale.
Roberto Berloco