Il presidente di Alad-Fand Basilicata Antonio Papaleo ha inviato una nota sulle opportunità che arriveranno con i fondi PNRR da investire per le categorie fragili.
Di seguito la nota integrale.
Nei giorni scorsi è stata riportata dalla stampa locale una interessante e bene articolata riflessione della Segretaria CISL Basilicata Luana Franchini dal significativo titolo “La Sanità e il nuovo modello di assistenza “. Infatti, la nota medesima si interroga e puntualizza l’importanza che un territorio disarticolato e con ampie periferie, quale la Basilicata, si aspetta da un diverso modello organizzativo di assistenza e cura per riuscire a corrispondere alle necessità di una vasta platea di pazienti spesso anziani e fragili che, anche a causa della Pandemia da Covid 19, si è lasciata andare abbandonando le cure necessarie ed indispensabili per governare le tante patologie di cui è affetta.Da qui anche l’urgenza di farsi trovare pronti e organizzati nell’uso intelligente e proficuo delle risorse rivenienti a tale scopo dal PNRR, semmai attivando confronti, fin da subito, dei “Segmenti organizzati della società lucana” e tra questi, ovviamente le Organizzazioni Sindacali che coralmente si stanno impegnando nel Comparto Salute, ma senza trascurare il vasto mondo del Volontariato attivo nel medesimo comparto. L’auspicio è di non dover verificare ancora quanto nel tempo è avvenuto circa le tante strutture sanitarie, che pur presenti sul vasto e disarticolato territorio regionale. non hanno quasi mai corrisposto alle aspettative assistenziali e di cura per le quali erano destinate; per questo, infatti, le previste Case/Ospedali di Comunità non siano semplici contenitori ma efficaci strumenti capaci di dare risposte conseguenziali, arricchendoli di personale e strumentazioni; così come sarebbe cosa utile e significativa poter contare sull’Infermiere di Comunità,ma anche su una diversa “governance” dell Farmacie; ovviamente,un ruolo importante e sicuramente da attivare è rappresentato dalla Telemedicina,sempre che sia ben strutturata e capace di essere fruita dai Pazienti,la più parte anziana e poco rispondente alle nuove tecnologie e , quindi, da essere adeguatamente formata.
Popolazione anziana e spesso in una condizione di salute di “fragilità grave”, come risulta dallo studio effettuato dall’Associazione Italia Longeva e che, sempre nei giorni scorsi, è stato analizzato dalla stampa locale, grazie al giornalista Arturo Gilio che ne ha fatto una disamina puntuale, specie con riferimento a quella fascia di popolazione affetta da malattie croniche, fra le quali dobbiamo considerare le Persone con Diabete, la cui percentuale complessiva supera l’8% del totale dei residenti e segnatamente gli over 70 con percentuali a due cifre e la più parte residente nelle periferie estreme del territorio e, troppo spesso, abbandonate a se stesse, specie nella presente stagione pandemica o per la crescente carenza di medici di famiglia.
Nelle settimane scorse, anche per non farci cogliere impreparati, il Coordinamento delle Associazioni Diabetiche della Campania, di concerto con le restanti Associazioni Diabetiche del Mezzogiorno di Italia, ha organizzato un apposito convegno sul tema “PNRR: quali opportunità per i Pazienti Diabetici e per gli Stakeholders delle Regioni del Sud”, proprio per rimarcare le diverse esigenze e peculiarità che insistono lungo lo Stivale, anche a seguito delle diversità causate dalla modifica del Titolo V della Costituzione con il cosidetto “Federalismo Sanitario”.
Federalismo, infatti, che assegna alle Regioni l’organizzazione e la tutela della Salute dei Cittadini residenti, per cui necessita vieppiù un momento di raccordo sul territorio in capo alla Istituzione Regionale preposta ed alla quale, come Associazione Regionale rappresentativa delle istanze e dei bisogni delle Persone con Diabete, da sempre ci siamo fatti carico di sollecitare e proporre una sistematica e mirata attenzione, come nel caso della Legge Regionale 9/2010 “Assistenza in Rete integrata Ospedale-Territorio della Patologia Diabetica e delle Patologie Endocrino-metaboliche”,alquanto inapplicata, salvo la funzionalità della Speciale Commissione Diabete , anch’essa attiva a fasi alterne a causa delle continue modificazioni della gestione Assessorile e Dirigenziale del Dipartimento che ci costringe a lunghi periodi di inattività,come stiamo assistendo recentemente;ma analogamente si riscontrano, da sempre, distrazioni applicative e concrete circa il “Manifesto dei Diritti e dei Doveri della Persona con Diabete”, oppure del “Piano Nazionale Diabete”, ambedue puntualmente recepiti ma ignorati.
Per tutto quanto, se è vero come è vero che il bene primario del Cittadino è rappresentato dal “ Bene Salute “ si faccia in modo da non distrarsi oltremodo e si ponga, verso questo comparto essenziale per una vita degna di essere vissuta, ogni attenzione,sia per corrispondere alle giuste aspettative della Comunità, ma anche per abbattere la spesa sanitaria in capo ai Lucani, in quanto molta parte di quanti possono permetterselo prendono la via della migrazione sanitaria,oltre quelli che scelgono di emigrare dalle loro residenze natie e abituali per raggiungere i propri figli, anch’essi costretti alla emigrazione per ragione di lavoro che in questo territorio non riescono ad ottenere.