Soddisfazione per la Commissione aperta avvenuta stamattina nella Sala A del Consiglio regionale della Basilicata per avviare un confronto e per ricevere suggerimenti utili alla costruzione di azioni positive che riprendano un percorso condiviso nella società lucana sull’importanza fondamentale della democrazia paritaria e che spingano la nostra Regione a riconoscerne il valore. Sono intervenute donne impegnate nelle Istituzioni, nei partiti politici, nelle organizzazioni sindacali e nelle Associazioni.
Ha preso parte ai lavori il Presidente del Consiglio regionale, Piero Lacorazza.
Hanno partecipato numerose testate giornalistiche e televisive.
La Presidente della Crpo, Angela Blasi, plaude a questa ulteriore iniziativa che rafforza il percorso intrapreso da molti mesi dall’organismo regionale di parità che vuole ascoltare ed interloquire con i territori, al fine di condividere azioni concrete ed immediate per cercare di cambiare in primis la visione culturale sui temi afferenti la parità e la democrazia paritaria. Il percorso così tracciato dalla Commissione è sicuramente ambizioso, ma il mandato ricevuto quest’oggi ci conforta e ci sprona a continuare ancora nel promuovere nuovi incontri e azioni sul territorio della Basilicata.
Tale riflessione non deve coinvolgere solo il mondo femminile ma soprattutto l’intera comunità lucana. E’ un impegno etico che dobbiamo soprattutto alle nuove generazioni.
Mary Zirpoli, Responsabile regionale Pari Opportunità Fratelli d’Italia–Alleanza Nazionale: “Serve confronto per dar vita ad ogni genere di azione e non solo ad azioni di genere”
Dopo aver partecipato stamane alla riunione indetta dal Comitato regionale Pari opportunità , cogliendo così anche l’occasione di ringraziare per l’invito, e’ doveroso soffermarsi a fare qualche riflessione in merito a quanto discusso .
Le quote rosa non rappresentate nei vari organi e organigrammi politici sembrano catalizzare l’attenzione delle donne più che le reali condizioni di difficoltà in cui spesso la donna si trova a vivere nella società civile e nel quotidiano. Quote rosa non rispettate nella composizione della giunta comunale, quote rosa assenti nel Consiglio regionale sono tematiche che dovrebbero passare in secondo piano rispetto a stipendi non equi tra donne e uomini, diritto al lavoro, dimissioni in bianco fatte firmare da datori di lavoro alle donne, difesa reale dalle violenze che, ancora nel 2016, molte di noi subiscono dentro e fuori le mura domestiche.
Sedersi intorno ad un tavolo e discutere una reale programmazione di azioni da mettere in campo, non solo nell’ambito politico distante oltretutto dalla maggioranza delle donne ma nella società per tutelare le donne nel loro percorso di vita, potrebbe essere un segnale forte da dare ad un mondo spesso cieco rispetto al suo prossimo non sono di sesso diverso.
Lasciare da parte numero di poltrone, beghe politiche, contentini e posizionamento di costrizione servirebbe a ridarci dignità e a far crescere la partecipazione. Siamo dell’idea che il vero problema delle donne siano ancora e purtroppo le donne, spesso nemiche, spesso solitarie nel rincorrere gli obiettivi, spesso manovrate nel gestire il potere.
Non ci servirà un voto di genere (che agevola oltretutto solo i canditati uomini), è necessario far squadra, creare le condizioni per creare uguaglianza pari opportunità per le donne nella società, utilizzare gli strumenti democratici per dimostrare il nostro valore e non diventare strumenti nelle mani del ‘genere maschile’. Dialogare, parlare, crescere e non autofustigarci.
Il nostro valore aggiunto non deve diventare una legge ma la forza che coinvolge e stravolge un sistema che abbiamo, col nostro silenzio e le nostre proteste timide, donato agli uomini su un piatto d’argento. Mi auguro ci siano altri momenti di confronto per dar vita ad ogni genere di azione e non solo ad azioni di genere.
Coordinamento Pari Opportunità UIL Basilicata: “Non basta cambiare le parole, se non cambia il sentire”
È questo il messaggio che il Coordinamento Pari Opportunità della UIL di Basilicata riceve quest’oggi dalla partecipazione all’incontro tenutosi stamattina presso il Consiglio regionale, organizzato dalla C.R.P.O. per discutere di Statuto Regionale e legge elettorale.
Il nostro coordinamento, costituitosi da poco più di due mesi, partecipa questa mattina ad un incontro che si configura, probabilmente quale atto conclusivo di un cammino iniziato molto tempo prima. Tuttavia, quello che ci sentiamo di evidenziare è che il percorso che occorre compiere in Basilicata, perchè si cominci realmente a parlare di pari opportunità sembra essere ancora all’inizio del suo svolgersi.
Sebbene, infatti, sia chiaramente emerso che la partita per la modifica terminologica, dell’articolo 6 dello Statuto Regionale, pare ormai già essersi conclusa senza punti, il desiderio di costruire una società in cui la pari dignità di ogni individuo sia una naturale condizione esistenziale e non una formale imposizione di legge ci spinge a chiederci quali le azioni possibili e quali gli interlocutori con cui intraprendere una discussione pragmatica e lontana dalla retorica della lotta fra i sessi.
La consapevolezza di dover, ancora, fare ricorso a strumenti che impongano le pari opportunità per garantirne l’esercizio, sebbene già la Costituzione e le fonti normative nazionali e comunitarie assolvano a tale compito di tutela, per noi non può considerarsi un punto di arrivo, ma solo un punto di partenza. In quest’ottica la modifica del Titolo Quinto rappresenta un ausilio alla diffusione della cultura di genere, che accettiamo in virtù di un progetto più ampio in cui, l’esercizio di una attività politica, lavorativa o sindacale di una donna non rappresenti più una eccezionalità ma la norma.
Questo percorso richiede che si compia una rivoluzione culturale, a tutti i livelli. Occorre mutare il sentire degli uomini, ma soprattutto delle donne. Occorre liberarsi da ruoli preordinati e perseguire l’obiettivo di politiche che non abbattano le differenze tra i generi, ma al contrario ne facciano tesoro.
Ma perchè questo percorso si compia, ciò che davvero serve è che le donne facciano rete per costruire e non solo per rivendicare un ruolo formale. L’incontro di oggi, ci ha consentito di conoscere il punto di vista di altri organismi che come noi quotidianamente si spendono per dimostrare che investire sulle donne non è una scommessa persa in partenza. L’auspicio è che la giornata di oggi non rimanga un dibattito fine a se stesso ma diventi azione, formazione propulsione di un nuovo modello di società in cui una donna debba dimostrare solo il valore delle proprie idee, non di essere all’altezza di avere delle idee.
Coordinamento Pari Opportunità UIL Basilicata