Presentato in mattinata nella sala Levi di Palazzo Lanfranchi il Dossier Statistico Immigrazione 2017. Si tratta della 27^ edizione del dossier, pubblicato a distanza di 20 anni dalla scomparsa di Monsignor Luigi Di Liegro.
L’obiettivo dell’incontro è stato quello di fornire un’informazione corretta e quanto più possibile completa sul fenomeno migratorio in Italia, pur così vasto e complesso. Per la passata edizione del Dossier gli eventi di presentazione sono stati 115 nel nostro Paese, numero che quest’anno si intende ampliare in collaborazione con una rete di associazioni coordinate dall’Ong Amref nell’ambito del progetto “Voci di confine”, cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, in considerazione della crescente necessità di una narrazione corretta della migrazione, che contribuisca a evitare derive xenofobe e intolleranti.
Il dossier è stato distribuito gratuitamente a coloro che hanno partecipato all’evento grazie al contributo che i Centri Studi Idos e Confronti, curatori del Dossier, hanno ottenuto dall’Otto per Mille della Tavola Valdese – Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi. Negli anni immediatamente precedenti, l’opera è stata realizzata con i fondi dell’Unar, che anche quest’anno ha assicurato la propria collaborazione.
Nel 2017 cade anche il ventesimo anniversario della morte di mons. Luigi Di Liegro, scomparso il 12 ottobre 1997, il quale, come indimenticato fondatore della Caritas di Roma e propugnatore della solidarietà nei confronti degli immigrati, oltre che di ogni altra persona in situazione o a rischio di emarginazione, fu convinto sostenitore del Dossier. La sua figura, tenuta viva dall’omonima Fondazione, è commemorata da Idos e da Confronti in questa occasione, durante la presentazione nazionale del Dossier a Roma.
Il Dossier, nato nel 1991 per raccogliere e commentare quanti più dati disponibili sul fenomeno migratorio, ha impegnato quest’anno più di 130 autori del mondo accademico, sociale, associativo e istituzionale, i quali hanno contribuito a redigere le varie parti del volume (internazionale, nazionale e regionali), con il supporto dei dati statistici più aggiornati relativi a molteplici e importanti aspetti che riguardano gli immigrati in Italia.
La presentazione materana del Dossier Statistico Immigrazione 2017 è stata realizzata in collaborazione con l’Osservatorio Migranti Basilicata Aps, del quale fa parte la referente regionale IDOS, Paola Andrisani, e con l’AIIG (Associazione Italiana Insegnanti di Geografia), oltre che con la sezione locale dell’Asgi (Associazione Studi Giuridici per l’Immigrazione) e la rete Re.Co.Sol. (Rete dei Comuni Solidali). L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio della Regione Basilicata, della Provincia e del Comune di Matera, dell’Anci Basilicata, oltre che della Fondazione Matera-Basilicata 2019, dell’UniBAS e del DiCEM (Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo).
Ugo Melchionda e Claudio Paravati, nell’Introduzione del rapporto scritta congiuntamente, invitano a guardare all’immigrazione come a uno dei fattori chiave dello sviluppo umano, sociale, demografico ed economico, non solo dei paesi del Sud del mondo ma anche per gli stessi paesi di destinazione.
Un’ottica, questa, che trova conforto proprio nei contenuti del Dossier.
Dopo i saluti di Marta Ragozzino, direttrice del Polo Museale Regionale della Basilicata la proiezione del video 0“Il Dossier Statistico Immigrazione 2017”, a cura di Rai News 24 il docente Donato Disanzo dell’Unibas di Salerno e Paola Andrisani, redattrice regionale di IDOS (Osservatorio Migranti Basilicata) hanno presentato ufficialmente il dossier statistico sull’immigrazione per l’anno in corso.
Il dossier è stato commentato da Salvatore Adduce, presidente Anci Basilicata, Nicola Trombetta, vice sindaco del Comune di Matera, Maria Bubbico, Dirigente Asm e Michele Plati, Presidente della cooperativa “Il Sicomoro”.
A seguire gli interventi programmati dal pubblico e coordinati da Luigi Stanzione, docente Dicem Unibas.
Di seguito l’intervista rilasciata da Paola Andrisani, redattrice regionale di IDOS (Osservatorio Migranti Basilicata).
I numeri del 2017 quali sono per la Basilicata? “Abbiamo una crescita costante, con un incremento del 6,5% rispetto allo scorso anno, una crescita che va di pari passo con le politiche di accoglienza regionali. La Regione Basilicata si è impegnata per ampliare la rete dell’accoglienza e molti dati sono confermati rispetto alle nazionalità presenti. La più numerosa è quella rumena con oltre il 40%, seguiti dai cittadini albanese, quelli di altri paesi della Comunità Europea, seguono quelli dell’area Magreb, marocchini in particolare. Quindi la presenza di cittadini neri è inferiore anche se la sovraesposizione mediatica fa pensare il contrario. Lo scorso anno gli immigrati in Basilicata erano circa 19400 mentre nel 2017 sono saliti a circa 20700 immigrati. Un aumento lento ma costante che dà conto di una presenza stabile. Un dato in controtendenza rispetto a quello nazionale è quello relativo alla richiesta di cittadinanza italiana. In Basilicata è in flessione, la maggior parte avviene nella città di Potenza, molto meno da questo punto di vista.
Come sono ripartiti tra le due province i dati relativi alle presenze di immigrati? “Sulla provincia di Potenza ci sono 10 mila stranieri, in quella di Matera circa 9 mila. L’incidenza di presenza nella provincia di Matera è più alta perchè la popolazione residente lucana è inferiore e quindi incide di più. In particolare a Matera ci sono 2500 stranieri, a Potenza 1500 stranieri?
Le criticità sull’accoglienza quali sono? “I dati della Camera dei Deputati di luglio 2017 confermano una eccessiva presenza di migranti nelle strutture di accoglienza straordinaria e meno persone accolte dai servizi Sprar. La Basilicata accoglie solo l’1% della popolazione che sbarca in Italia e nei luoghi cosidetti Sprar ci sono anche dei posti vuoti. Quindi va fatto un lavoro importante in questa direzione. Far si che i cittadini stranieri siano presenti in un breve periodo nei centri di accoglienza straordinaria e poi distribuire queste persone in diversi centri della regione con i progetti Sprar invece nei Cas queste persone restano anche per due anni”.
Sull’integrazione dei migranti cosa è stato fatto, visto che purtroppo davanti agli ingressi di tutti i negozi anche a Matera c’è un extracomunitario che chiede l’elemosina? “Non mi piace parlare di integrazione ma di inclusione sociale. Noi cerchiamo di lavorare su questo. Se lavoriamo purtroppo con i grossi numeri nei centri di accoglienza straordinaria non riusciremo mai ad includere a livello sociale queste persone. E’ chiaro che se non si propongono attività, non ci sono delle alternative per queste persone in modo da entrare in contatto con la popolazione locale e scambiare e sentirsi accolti, diventa molto più difficile. La gente vede queste persone bighellonare davanti ai supermercati però bisogna offrire alternative”.
Michele Capolupo
La fotogallery del dossier (foto www.SassiLive.it)