Giuseppe Priore già presidente e fondatore del Gruppo Lucano di Protezione Civile, in una nota annuncia di aver avviato lo sciopero del fame per denunciare la sospensione dei servizi energetici garantiti dal Comune di Viggiano per 25 anni alla struttura di coordinamento del Gruppo Lucano di Protezione Civile. Di seguito la nota integrale.
Carissimi amici e volontari, chi conosce la storia del Gruppo Lucano sarà anche al corrente del grande esempio di altruismo che lo ha mosso nei decenni facendosi riconoscere per grandi slanci di generosità. Non è un caso che proprio da questa esperienza di volontariato si sia propagata un’onda lunga che ha dato lustro all’intera comunità lucana. Da oltre 35 anni siamo stati cultori di un approccio partecipato alla vita della società coltivando e valorizzando le attitudini costruttive di ogni singolo volontario, non necessariamente cittadino della Basilicata. Tutti coloro che hanno riconosciuto la nostra attitudine altruistica si sono via via stretti attorno a noi, fino a riconoscere questo luogo di sperimentazione come credibile e pacifico, dove riporre le proprie migliori energie. Da questo sentimento è sorto oltre 30 anni fa l’esperienza della protezione civile, che ci ha portato in giro per il mondo, quasi come novelli suonatori di Arpe a rappresentare il nostro esempio e il nostro modello. Sempre da noi sono state scritte innumerevoli pagine di belle di storie che ancora oggi riecheggiano sul territorio nazionale ed estero. Tuttavia, quando tutto sembrava aver raggiunto un livello di solidità e indiscutibilità, le cose affermate non sono state più sufficienti a garantirne la sopravvivenza, arrivando taluni a metterne in discussione dalle fondamenta ogni certezza o fatto certificato. Gli ultimi anni in un continuo di dinamiche a dir poco sconcertanti abbiamo assistito all’interruzione di quel percorso virtuoso che ci ha reso tanto orgogliosi, indipendentemente dall’essere volontari, piuttosto che lucani, della Basilicata, del Cilento o della Calabria. Nuvole oscure si sono addensate sul nostro cammino fino a far precipitare sulle teste di tutti detriti di ogni genere per far perdere la bussola di ognuno di noi. I fatti degli ultimi anni hanno indicato la presenza di un malessere serpeggiante che ha indotto un numero crescente di volontari a disinteressarsi ed allontanarsi da una cosa che amavano, e come spesso accade a seguire, a vedere peggiorare la realtà dei fatti. Non è un segreto se negli ultimi giorni si è assistito addirittura alla minaccia di trasferire ogni esperienza verso altri luoghi, seguito dalle minacce dell’Amministrazione locale di Viggiano di chiudere la Base Operativa della Protezione Civile per farne altro. E’ invece notizia di 2 giorni fa la sospensione della fornitura energetica alla struttura centrale di coordinamento, garantita da 30 anni per la normale funzionalità dei servizi di sorveglianza sismica, atmosferica e di ricerca, oltre che della sala operativa collocati presso la struttura centrale. Quali congiunture abbiano portato a questa devastante deriva è per me cosa nota, ma quasi di inutile rappresentazione in un demoralizzante clima di spegnimento dell’intelletto dei singoli e di affermazione di egoistiche mire carrieristiche, o peggio di calcoli politici. Per questo motivo vi scrivo e vi annuncio che ad estrema difesa di quanto prodotto dallo sforzo collettivo, quale estremo difensore di questa bella esperienza, a partire dal giorno 8 gennaio ho avviato uno sciopero della fame ad oltranza fino al ripristino di un sereno cammino a garanzia del nostro buon nome e del lavoro di tutti. Con la passione e l’orgoglio che mi contraddistingue vi saluto cordialmente.