Dopo il clamore degli arrivi in massa a Lampedusa di migranti provenienti dalla Libia e usati come “scudi umani” per fare pressione sui Governi europei che hanno deciso di dare seguito alla risoluzione 1973 dell’ONU contro la quarantennale dittatura, è sceso un preoccupante silenzio sulle decine di migliaia di persone “smistate” su tutto il territorio nazionale.
Le Regioni che saggiamente hanno richiesto la collaborazione dell’associazionismo che da sempre si occupa di Richiedenti asilo e rifugiati, stanno seguendo percorsi di inserimento e di integrazione dei migranti accolti.
Quelle Regioni che invece hanno scelto la strada dell’emergenza e non hanno attivato sul territorio percorsi adeguati, incominciano a vivere momenti di tensione.
La Regione Basilicata ci risulta abbia scelto la strada della sola sistemazione abitativa, senza richiedere un progetto più complesso di inserimento e senza le garanzie della conoscenza della Normativa in materia di Asilo.
Dopo i primi giorni di entusiasmo ed ora che le vacanze finiscono e bisogna tornare alla normalità, c’è il concreto rischio di trovarsi ad affrontare situazioni difficili e ingestibili.
Arrivano proteste di migranti da più parti; prima dal Campo di Palazzo S. Gervasio, da ultimo il tentativo di bloccare la Basentana da parte degli accolti presso il Motel “la pace” dello Scalo di Pisticci.
Ci auguriamo che almeno ora la Regione, attraverso la Protezione Civile si decida a chiedere ai gestori dei tanti piccoli CARA (Centro di Accoglienza Richiedenti Asilo) di attivare azioni capaci di dare certezze ai Richiedenti asilo che possono usufruire, in quanto richiedenti asilo, dell’assistenza sanitaria, di corsi di lingua italiana, di percorsi di avviamento al lavoro e se minori, dell’inserimento scolastico per l’istruzione.
Anche il sindaco di Pisticci ha avanzato richieste di maggiore progettualità per i migranti accolti al Motel “la pace”.
Per tutte queste persone possono essere avviati percorsi che risulteranno utili per la loro permanenza in Italia, anche in attesa dell’audizione presso la Commissione Territoriale di Crotone che stabilirà il tipo di permesso di soggiorno.
Dalla Stampa abbiamo notizia di una interrogazione parlamentare affinché venga potenziata la Commissione di Crotone che ha competenza per i richiedenti asilo accolti in Basilicata.
Vogliamo però sottolineare che il problema non è solo la concessione del permesso di soggiorno che, una volta ottenuto, varrà solo per il territorio italiano, al fine della sistemazione definitiva e l’aspirazione di molti migranti di andare a lavorare nei Paesi dell’Unione europea, non potrà essere soddisfatta.
Ci auguriamo che la Regione Basilicata elabori quanto prima un progetto coordinato e realizzabile, fatto di percorsi di integrazione concreti per i migranti accolti in Basilicata.
Sarebbe davvero una beffa se dopo il tanto denaro speso per accogliere i migranti questi dovessero diventare un problema di “ordine pubblico”.
Graziella Cormio, Coordinatrice dei progetti di tolbà