“È servito l’intervento dei Carabinieri per placare gli animi di alcuni giovani migranti ospitati nella comunità per minori non accompagnati di Cassano delle Murge, in provincia di Bari. Alcuni ragazzi, durante la visita della garante nazionale per l’infanzia, Filomena Albano, hanno bloccato le vie d’uscita impedendo all’intera delegazione di allontanarsi dalla struttura. Una brutta avventura durata più di un’ora”. Lo rende noto Vincenzo Giuliano, garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Basilicata.
“La visita dell’Autorità Garante non era casuale – riferisce Giuliano -, in quanto serviva a verificare le condizioni nelle quali i giovani erano ospitati e l’esasperazione di questi ragazzi, provenienti da Gambia, Nigeria ed Egitto, pone nuovamente l’attenzione sul delicato tema dell’inclusione sociale, molto spesso caratterizzato da lunghissimi tempi di realizzazione. Esprimo tutta la mia solidarietà per l’accaduto sia alla Garante nazionale che all’intera delegazione presente nell’istituto pugliese, senza per questo abbassare la guardia sull’accoglienza”.
“Abbiamo a che fare – continua Giuliano – con ragazzi e ragazze soli, senza adulti di riferimento, lontani dalla famiglia e dagli affetti personali e quindi portatori di una situazione soggettiva di estrema ‘fragilità’ e il flusso dei minori stranieri non accompagnati sta assumendo dimensioni di una tale entità che dev’essere affrontato e risolto in maniera efficace dalle istituzioni pubbliche con un sistema organico e coordinato di accoglienza e di protezione permanenti e durature, in una visione ampia dei problemi da risolvere. È fondamentale garantire loro anzitutto il recupero degli affetti perduti e il sostegno ideale dal punto di vista educativo e sociale”.
“La nuova formulazione legislativa – evidenzia il garante -prescrive le misure di prima accoglienza e fissa le azioni di accoglienza di lungo periodo e quelle di accompagnamento verso la maggiore età, disponendo l’affiancamento del minore da parte di figure giuridiche che ne assumono la tutela e la protezione, prescrivendo l’affidamento preferenziale a una famiglia che ne assuma la tutela e la protezione, e ammettendo l’affidamento alle strutture private riconosciute e il proseguimento dell’accoglienza oltre il diciottesimo anno di età”.
“E’ proprio sull’integrazione Famiglia-Comunità – conclude Giuliano – che dobbiamoagire, per ottenere i risultati sperati e promuovere l’inserimento veri questi pover ragazzi sfortunati. Nei prossimi giorni presenterò una proposta di “Sistema regionale diaccoglienza, protezione e inclusione per minori stranieri immigrati non accompagnati” elaborato assieme alle Comunità Educative operanti nella nostra regione”.
Feb 16