Sul rapporto tra genitori e figli si registra un intervento della presidente del CAI Ivana Giudice.
Una giovane donna che vuole lavorare. Dei genitori che non accettano il desiderio di indipendenza della figlia.
Una giovane vita piegata dalla violenza.
Essere genitori significa avere una grande responsabilità, quella della generazione futura. Da sempre il rapporto tra genitori e figli non è mai stato un rapporto paritario, e per questo presenta poliedriche difficoltà, anche nel caso di rapporto “amicale” con i figli.
Le criticità emergono quando un figlio convivente maggiore di eta’ inizia ad adottare comportamenti inappropriati o sbagliati per il genitore, come ad esempio la decisione, non condivisa dai genitori, di accettare un determinato lavoro. Ancora peggio se si tratta di una figlia.
In questi casi, un elemento comune a tutti i tipi di rapporto genitoriale e’ la conseguente crisi del rapporto che sfocia nella costruzione psicologico-mentale dell’idea del fallimento della genitorialita’.
Nulla quaestio finché le incomprensioni sono delimitate al piano del confronto e della interazione verbale sui comportamenti o azioni errate del figlio, perché ciò’ rientra in un ambito di normalità. Il problema inizia quando le incomprensioni travalicano l’area della parola e del confronto per sfociare in dinamiche pericolose.
Ma quali sono le dinamiche pericolose?
Violenza psicologica, che si sostanzia in quel giudicare continuamente la persona del proprio figlio, sminuendo e denigrando le sue decisioni. Violenza fisica, culminante in atti di aggressione fisica. Nulla di più sbagliato!
Tutti siamo figli e probabilmente abbiamo dimenticato le sofferenze patite per quei giudizi emessi troppo in fretta dai nostri genitori o per le botte ricevute. Quando magari avremmo desiderato una parola di conforto o un abbraccio.
Un figlio ha bisogno di sentirsi amato, stimato, non continuamente giudicato. E questo non vuol dire snaturare la funzione genitoriale, sostenendo che i genitori non hanno il dovere di combattere e disincentivare i comportamenti inappropriati e sbagliati dei figli. Al contrario! Significa semplicemente che questo sacrosanto dovere dei genitori non debba esternarsi attraverso giudizi che intaccano la persona del figlio, ne’ attraverso atti di violenza fisica, bensì attraverso giudizi che incidono sulle azioni che compie.
Chi non ha mai sbagliato scagli la prima pietra.