La proposta per il reddito di inclusione sociale (Reis), presentata dall’Alleanza contro le povertà, il network di venti associazioni nato a novembre 2013 per introdurre anche in Italia una misura di sostegno al reddito, e di cui fanno parte importanti realtà come Acli, Caritas, Banco Alimentare e altre, va sostenuta anche in Basilicata. Lo afferma una nota del coordinamento regionale DC-Libertas, a firma del segretario Giuseppe Potenza.
Dobbiamo essere pienamente consapevoli – è scritto nella nota – che anche dopo la fine della crisi, l’Italia resterà più povera di prima. La ripresa potrà ridurre l’attuale percentuale di povertà assoluta ma non di molto dato che la sua maggiore presenza è un fenomeno strutturale, così come il suo nuovo profilo. Non si concentra più, infatti, esclusivamente nel meridione e tra le famiglie numerose (con almeno tre figli) anche se queste rimangono le realtà dove risulta maggiormente presente. Gli ultimi anni, infatti, ne hanno visto l’incremento galoppante in segmenti della popolazione prima ritenuti immuni: il Nord – dove le persone in povertà assoluta sono aumentate dal 2,5% (2005) al 6,4% (2012) – e le famiglie con due figli (dal 4.7% al 10%). Mentre la povertà raggiunge nuovi soggetti non abbandona, però, quelli che già da tempo affligge.
Di una misura di sostegno al reddito, identificata con il Sia (Sostegno all’inserimento attivo), si era molto parlato sotto il governo Letta: con Enrico Giovannini titolare del Welfare era iniziata infatti una sperimentazione del Sia sotto forma di una nuova social card su base familiare, che ha coinvolto i grandi centri urbani d’Italia e che ora riguarderà anche il Sud. A disposizione saranno messi 600 milioni di euro in tre anni. Ma con il cambio di governo – evidenzia la DC-Libertas – si è creato “un problema di enfasi comunicativa” sugli 80 euro messi in busta paga, “che ha finito per mettere in ombra ciò che a noi sta più a cuore”.
Di qui la strategia che i democristiani lucani condividono: a fronte del dilagare della povertà, anche per effetto della crisi economica, l’Alleanza propone di avviare, da subito e con urgenza, un Piano nazionale contro la Povertà, di durata pluriennale. Il Piano, nelle intenzioni dei promotori, dovrebbe contenere le indicazioni concrete affinchè venga gradualmente introdotta una misura nazionale, rivolta a tutte le persone e le famiglie in povertà assoluta nel nostro Paese, che si basi su una logica non meramente assistenziale ma che sostenga un atteggiamento attivo dei soggetti beneficiari dell’intervento.
Giu 27