Dopo la grande attenzione suscitata dalla sfilata in emergency blankets durante la cerimonia inaugurale di Matera 2019, torna in scena il talento dei migranti con la Silent Academy, mercoledì 20 marzo 2019 alle ore 19 in piazza Duomo.
Gli abiti firmati dallo stilista d’alta moda Eloi Sessou, realizzati nei laboratori dell’Academy, il 20 marzo daranno vita alla Madonna del Terzo Settore, all’interno di un’azione scenica firmata da Mariano Bouduin.
Alle 18.30 nelle sale del museo MATA, nel complesso della Cattedrale, è in programma presentazione dell’icona delTerzo settore e saluti istituzionali. Interverranno tra gli altri Claudia Fiaschi (Portavoce Forum del Terzo Settore), Giuseppe Bruno (Confcooperative), Valerio Giambersio (Fondazione Città della Pace).
All’inaugurazione di Matera2019 decine di persone sfilavano per le vie della città lucana indossando l’emergency blanket, il telo con cui vengono coperti i migranti al loro arrivo dopo le lunghe traversate in mare, evocando in un’enorme macchia dorata le tragedie del Mediterraneo. Iniziativa promossa da Silent Academy, progetto nato per portare a ia alla Festa del Terzo Settore all’epoca della disintermediazione: saranno infatti presenti i rappresentanti delle più importanti realtà del non profit in Italia, tra cui Claudia Fiaschi, portavoce del Forum del Terzo Settore, e Giuseppe Bruno, Confcooperative Basilicata. I maestri migranti, lo stilista Eloi Sessou e alcune modelle presenteranno anche al Premio Nobel per la Pace Betty Williams gli abiti realizzati nei laboratori che saranno indossati durante la performance.
La festa si aprirà alle ore 19 in Piazza Duomo, con l’azione scenica di Mariano Bauduin “Sotto lo stesso manto”. Tante le storie “vere” raccontate nel corso della rappresentazione, immortalate in una simbolica tela: da Absa, diciottenne senegalese che vuole diventare una stilista e frequenta l’istituto di moda materano a Jenny, giovane donna nigeriana vittima di tratta, ospite del progetto di accoglienza del
Sicomoro. E, ancora, Maria Domenica, non vedente che ha conosciuto l’amore della sua vita nella Residenza per anziani della cooperativa… “E’ la festa del terzo settore – spiega Michele Plati, presidente della cooperativa sociale Il Sicomoro – per raccontare storie di donne e di uomini che ce l’hanno fatta, nonostante le avversità. Nell’epoca della disintermediazione, oggi, da Matera un’icona dimenticata ci ricorda l’urgenza di persone e realtà che costruiscano percorsi di cittadinanza per gli ultimi”. “Con Silent Academy – afferma Paolo Verri, direttore generale della Fondazione Matera Basilicata 2019 – apriamo il nostro sguardo anche al terzo settore, e, in particolare, alla valorizzazione del talento dei migranti, troppo spesso giudicati, troppo spesso accusati, quasi sempre visti più come problema che come opportunità. La straordinaria esperienza guidata da Il Sicomoro, uno dei 27 Project leader del programma culturale di Matera 2019, ci dice invece che è possibile percorrere un’altra strada in cui la creatività diventa mestiere e occasione straordinaria per favorire il dialogo e l’integrazione”. L’evento è il primo degli esiti artistici dei laboratori artigianali della Silent Academy, progetto di Matera
Capitale Europea della Cultura 2019, prodotto dalla cooperativa sociale il Sicomoro insieme alla Fondazione Matera-Basilicata 2019 dietro la direzione artistica di Renato Quaglia Alle 18.30 nelle sale del museo MATA, nel complesso della Cattedrale, presentazione dell’icona del Terzo settore e saluti istituzionali.
Scheda evento
Mariano Bauduin firma per la Silent Academy un moderno “Poema sinfonico”, una composizione che accoglie diversi generi musicali portandoli ad armonia.
23 minuti, un unico brano, quasi un centone armonico, affidato all’Orchestra di fiati di Grottole e percussioni etniche, oltre che una compagine di coro a voce naturale e due solisti.
Il principio guida della composizione è la ricerca di armonia tra diversi brani, che vanno da una chiara forma di tammurriata per la Madonna, a una riorchestrazione della “Missa Luba”, concepita in una forma più afro-americana che tribale. Ci saranno inoltre due orchestrazioni strumentali di brani popolari su forme di Bossa Nova, un
Particolare, Madonna del Gonfalone madrigale a 3 voci sui testi di Salomone
Ambito Italia Meridionale, XVII sec. | 356 cm x 239 cm “Nigra sum sed formosa”, un mottetto musicato dai compositori cinquecenteschi
e seicenteschi come celebrazione della “Madre nera”. Conclude il tutto una forma di ninna nanna, su contaminazioni settecentesche colte.
La Madonna del GonfaloneA – Sullo sfondo la grande tela seicentesca a cui è ispirato l’evento: la Madonna del Gonfalone, una madonna del manto speciale, icona materana dell’omonima confraternita. Sotto il manto in questo dipinto trovano spazio da un lato i confratelli, dall’altro i “raccomandati”: i poveri, gli ultimi, che la confraternita aiuta e “raccomanda” alla Madre.
Le confraternite, antesignane dell’impegno civico che oggi descrive il terzo settore, attraverso quest’icona ci ricordano che i poveri non si salvano da soli. L’icona diventa così simbolo del terzo settore impegnato a costruire percorsi per l’autonomia delle persone che altrimenti resterebbero ai margini della società, rendendo così effettiva la loro cittadinanza sotto quel mantello simbolo della Città di Matera.
Il Restauro – L’azione scenica del 20 marzo darà ufficialmente il via al restauro della tela, finanziato dalla cooperativa sociale il Sicomoro.