Questa mattina nella sede degli Angeli del Carro in via Nino Rota a Matera l’Associazione Famiglia Futura ha illustrato in conferenza stampa i motivi della prossima mobilitazione.
All’incontro sono intervenuti la presidente dell’associazione Famiglia Futura, Federica Aldrovandi, il vice presidente dell’associazione Famiglia Futura, Guido Galante, il vice presidente dell’associazione Angeli del Carro, Mimmo Duca, Eustachio Nicoletti in rappresentanza della “Marcia per la cultura e il lavoro”, i consiglieri regionali Nicola Morea e Roberto Cifarelli, l’ex consigliere comunale Michele Casino e Carmenio Santeramo per il comitato di quartiere Serra Rifusa. Nicola Morea, Presidente della Quarta Commissione Regionale, ha rinnovato il proprio impegno a portare avanti una risposta concreta da parte delle istituzioni, a garantire la parità di trattamento e a finalizzare, con la consegna da parte delle Aziende Sanitarie di Potenza e Matera, una assegnazione equa ed efficace dei fondi destinati alle terapie ex art.26.
La presidente Federica Aldrovandi ha dichiarato: “Alla luce della grave situazione attuale, nella quale alcuni centri accreditati si sono nuovamente visti costretti a non rinnovare i progetti riabilitativi in scadenza per le terapie ex art.26 destinate ai minori con disabilità, l’Associazione Famiglia Futura ha indetto una Conferenza Stampa per illustrare la situazione e denunciare le numerose falle che determinano una drammatica emergenza per le famiglie dei bambini con disabilità. Nonostante, infatti, da oltre un anno l’Associazione abbia numerose volte sollecitato le Istituzioni, dal Comune di Matera alla Regione Basilicata, al Ministro per le Disabilità, ad attuare un cambio di rotta che restituisse ad ogni bambino la propria dignità e che gli garantisse l’inviolabile diritto alla salute e all’inclusione, nulla ancora si è concretizzato in tal senso. Famiglia Futura è giunta anche in audizione in IV Commissione Regionale mettendo in evidenza l’inaccettabile sperequazione che vede i fondi destinati alle terapie riabilitative ex art.26 distribuite per il 91% a strutture afferenti alla Azienda Sanitaria di Potenza, e solo il 9% a quelle materane. Più volte sono stati richiesti, ad entrambe le Aziende, i fabbisogni, in modo da poter razionalizzare le risorse e allocarle secondo il criterio del reale fabbisogno e non, come ancora avviene, dello “storico”. In questa situazione di totale disinteresse da parte delle Istituzioni, infatti, ciò che oggi accade è che da una parte ci sono famiglie in lista di attesa che non ricevono le cure, che invece la Legge Italiana prevede come diritto inalienabile, e dall’altra non vi è alcun controllo da parte delle Aziende rispetto alla corrispondenza tra le terapie erogate dai vari centri all’utenza finale, e la loro reale necessità. Non vi è inoltre alcuna discriminazione tra le terapie ambulatoriali, che hanno un costo più elevato, e quelle domiciliari, che hanno un impatto minore. Questa mala gestione che va avanti da troppi anni non riesce però ad essere scardinata. A fronte, infatti, di una legge regionale appena varata, la nr.2/2025, che tenta di dare un fondamento giuridico all’ottimizzazione delle allocazioni finanziarie relative all’ex art.26, le Aziende ancora non hanno pubblicato i dati richiesti e questo ritardo determina un nuovo devastate stop per i pazienti materani e il concreto rischio di non poter usufruire del bilancio regionale relativo al 2025.
Ad aggravare tale situazione, vi è poi la vergognosa questione relativa al taglio delle ore per l’assistenza specialistica destinata agli studenti con disabilità del Comune di Matera. Taglio che ha sottratto 5.000 ore di assistenza ai bambini, i quali, ancora una volta, si trovano ad essere abbandonati esclusivamente alle cure e alla presa in carico da parte delle famiglie. La stessa cosa si sta verificando per l’assistenza domiciliare, aggiungendo un peso insostenibile sulle spalle soprattutto di quei soggetti più fragili e più bisognosi. Vogliamo ricordare che nel nostro territorio vi è una gravissima carenza di una strutturata rete sociale destinata ai più fragili, che pertanto sono a carico esclusivo delle famiglie.
La politica si sta dimostrando assolutamente inadeguata e incapace a svolgere il proprio ruolo. Nel balletto dei cambi relativi alle cariche a cui siamo stati costretti ad assistere nell’ultimo anno, nessuno si sta facendo realmente carico di dare risposte concrete. Il pietismo mostrato nelle interviste e la falsa sensibilità stanno alimentando la rabbia delle famiglie che sono stanche di essere prese in giro e strumentalizzate per le campagne elettorali di ogni colore.
Al solito leitmotiv del “la coperta è troppo corta” si contrappongono invece una serie di finanziamenti e fondi statali e ministeriali che sono stati stanziati alla Regione proprio per garantire equità, dignità e inclusione alle persone con disabilità. Questi fondi, però, non sono stati gestiti interpellando le famiglie e le loro esigenze, ma promuovendo azioni e progetti unilaterali, generando così l’ennesimo spreco di denaro pubblico e alimentando la frustrazione delle famiglie.
Quello che l’Associazione Famiglia Futura pertanto chiede a gran voce è che siano immediatamente pubblicati i fabbisogni, al fine di mettere in atto quanto previsto dalla legge regionale 2/2025 e riallocare le risorse per l’ex art.26 in modo equo. Da ciò non può prescindere che i processi decisionali siano condivisi e partecipati con le famiglie nella massima trasparenza ed efficienza, sia a livello regionale che comunale. Si chiede quindi alla politica di assumersi la responsabilità di una reale presa in carico di tutti i cittadini, superando ogni discriminazione.
In fine, in assenza di un reale riscontro in tempi brevi, le famiglie, esasperate, agiranno con forti azioni di protesta”.
La fotogallery della conferenza stampa (foto www.SassiLive.it)