Le origini e la realizzazione delle condizioni di abuso dei minori, la clinica, l’abuso sessuale sui bambini, l’intervento e il lavoro di rete sono gli argomenti affrontati dal professor Francesco Montecchi e dalla dottoressa Catia Bufacchi, rispettivamente presidente e vicepresidente della onlus La Cura del Girasole, per la formazione delle antenne e dell’equipe del Servizio specialistico di SottoSopra, un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Già primario di neuropsichiatria infantile dell’ospedale Bambino Gesù di Roma e professore a contratto presso le università La Sapienza e Tor Vergata della capitale, Francesco Montecchi è responsabile sanitario del centro clinico specialista in neurologia e psichiatria, neuropsichiatria infantile e criminologia Clinica della onlus, di cui la dottoressa Bufacchi, psicologa-psicoterapeuta e analista di formazione junghiana, è direttrice. “Quello sessuale è soltanto uno degli abusi, di cui abbiamo fornito una classificazione clinica riassumibile nelle macrocategorie del maltrattamento (fisico e psicologico), della patologia delle cure (incuria, discuria e ipercura), dell’abuso sessuale appunto (extrafamiliare e intrafamiliare) e della violenza assistita (testimoni di violenza fisica, psicologica, sessuale o inseriti in separazioni ad alta conflittualità)”, ha sottolineato il prof. Montecchi nel corso di una delle sue lezioni. “Gli operatori devono avvicinarsi agli eventi che incontrano ‘senza memoria e senza desiderio’, per dirla con Bion, in modo da non avere un’ipotesi viziata da un pre-giudizio”, ha ammonito Montecchi. “Anche di fronte a una situazione problematica, dunque, non bisogna andare a cercare la conferma dell’abuso. Piuttosto – ha continuato il neuropsichiatra – l’operatore deve avere attenzione costante rivolta al proprio asset emotivo interno: è così che si può inseguire ‘la neutralità e l’astinenza’ richieste da Freud e prevenire l’identificazione con il giustiziere o con il genitore buono, che lo porterebbe fuori strada”.
Attraverso lezioni formative di alto profilo, i professionisti che saranno impegnati nel nuovo Servizio specialistico di valutazione, supporto e programmazione rivolto ai minori in situazione di grave rischio o vittime di maltrattamento e alle loro famiglie hanno potuto aggiornare e affinare le proprie conoscenze e competenze relativamente al riconoscimento precoce di segni e segnali attribuibili al maltrattamento dei più piccoli, alla valutazione delle capacità genitoriali, all’attivazione di percorsi e attività integrate di prevenzione, protezione e cura, prima del loro effettivo impiego sul campo. Il progetto SottoSopra prevede infatti che in ciascuno dei nove ambiti socio-territoriali lucani agisca un’antenna in stretta collaborazione con i servizi territoriali e in connessione diretta con l’equipe centrale del Servizio.
Questo primo percorso di formazione è poi avanzato con il modulo sul progetto in generale, sul ruolo e la funzione delle singole antenne tenuto da Anna D’Andretta, presidente della cooperativa sociale Ethos, e si completerà con le istruzioni sugli strumenti da utilizzare per il monitoraggio e la valutazione e, in ultimo, sulla privacy.
Nov 16