Margherita Perretti, Presidente Commissione Regionale Pari Opportunità: “Stato, Regione, Università: una rete contro la violenza”. Di seguito la nota integrale.
Ieri sera in un webinair organizzato dalla Commissione Regionale Pari Opportunità si è discusso dell’importanza di una rete tra le Istituzioni per contrastare il fenomeno della violenza di genere.
Dopo i saluti del Consigliere regionale Giovanni Vizziello, è intervenuta l’avvocata Roberta Mori, Consigliera regionale Emilia Romagna e Coordinatrice nazionale della Conferenza delle Presidenti delle Commissioni Regionali Pari Opportunità, che nel presentare la legislazione regionale vigente e le buone prassi in materia dell’Emilia Romagna, ha evidenziato come quello della parità di genere debba essere un concetto trasversale ed integrato a tutte le politiche, in linea anche con l’obiettivo 5 dell’Agenda 2030 sulla sostenibilità delle Nazioni Unite.
Aurelia Sole, Prorettrice dell’Università di Basilicata alle Pari Opportunità e alle Politiche di Genere, ha sottolineato il ruolo fondamentale dell’Università nelle politiche educative, in quanto luogo di formazione non solo dei giovani, ma degli stessi insegnanti. Diventa, quindi, strategica anche la scelta dei corsi di laurea, per evitare il fenomeno della segregazione orizzontale (ad esempio grande prevalenza di ragazze iscritte a Scienze della Formazione, pochissime nelle materie STEM).
E la formazione resta uno degli strumenti chiave da utilizzare nel contrasto alla violenza di genere, perché se svolta nel modo più appropriato consente di generare quella cultura che sovverte gli stereotipi di genere.
La Senatrice Valeria Valente, Presidente della Commissione Parlamentare di inchiesta sul femminicidio, ha esaminato nella sua complessità il fenomeno della violenza contro le donne che, nonostante un ormai soddisfacente impianto normativo, il Codice rosso, maggiori tutele per le donne nei processi, persiste, anzi si aggrava. E questo perché ancora non si riesce a leggere la violenza in numerosi episodi, a causa di mancanza di cultura, formazione adeguata e comunicazione corretta. E per modificare la cultura occorre l’azione delle agenzie educative.
L’incontro è stato coordinato dalla Presidente della CRPO Margherita Perretti che nelle conclusioni ha sottolineato come qualunque azione di contrasto alla violenza contro le donne se non è messa in rete perde di efficacia. Fondamentale è il rapporto tra lo Stato e le Regioni e lo scambio di buone prassi tra le Regioni stesse. L’uscita delle donne dalla violenza non è il solo allontanamento dal maltrattante e la messa in sicurezza, deve invece essere anche l’avvio di percorsi di accompagnamento per un’inclusione sociale attiva.