Scelta per le famiglie, ma anche tutela dei nuclei più fragili e nessuna discriminazione per la altre. Così l’assessore alle Politiche sociali Marilena Antonicelli ha affrontato il tema delle tariffe degli asili nido, oggi in conferenza stampa.
“La nostra attività ha come unico riferimento le famiglie e le loro esigenze – ha esordito, ripercorrendo brevemente l’iter di questo settore – Attualmente pubblico e privato lavorano insieme, ma stiamo operando per distinguere bene i due aspetti, migliorando al tempo stesso il servizio e consentendo ai genitori di scegliere.
L’ultimo bando relativo agli asili nido risale al 2013. Il servizio, fino al 2004, veniva regolato attraverso affidamenti che l’amministrazione comunale effettuava nei confronti di due cooperative. L’1 aprile 2004 – ha proseguito ripercorrendo la vicenda nel tempo – un bando affidò il servizio ad una Ati costituita dalle coop sociali “Nuova civiltà” e “Jan Patoscka” per le due strutture comunali di via Bramante e via Gramsci. Nel frattempo era nato il piano sociale di zona; in questo ambito c’erano requisiti strutturali legati al numero degli alunni degli asili nido. Per questa ragione, le due strutture non avrebbero potuto ospitarne più di una data cifra: 68 in via Bramante, 58 in via Gramsci. In precedenza ne erano previsti 100 per ognuna delle due scuole.
Il 19 luglio 2005, nel corso di una conferenza di servizio, fu chiesto di mettere a disposizione strutture private. La scuola di Via Bramante aggiunse la struttura di piazzetta Vivaldi, via Gramsci invece aggiunse la sede di via Saragat.
Nel 2005, nel frattempo, la scuola di via Gramsci fu chiusa per problemi strutturali e gli alunni furono trasferiti a S. Agnese nell’ex scuola media.
Il bando del 2004 è scaduto nel 2013 – ha aggiunto l’assessore Antonicelli – fino al 2015 ci sono stati diversi tentativi per sanare la situazione che si era creata fino a quel momento: S. Agnese, infatti, non aveva i reali requisiti per un asilo nido. Ad oggi la struttura, d’altronde, non è adeguata a meno che non si proceda ad una riqualificazione. Si è stati costretti, però, a mantenere questo servizio per evitare ulteriori disagi alle famiglie. Intervenendo una serie di linee guida regionali, nel giugno 2015, abbiamo proceduto ad una analisi di richieste, esigenze, presenze negli asili nido.
Alle nostre due strutture pubbliche sono state aggiunte alcune strutture private; in questo modo sono nate aspettative sia da parte degli imprenditori economici e di tutti coloro che sono impegnati nell’indotto. Era perciò necessario mettere dei paletti imposti dalla legge: la funzione che si era svolta finora non può essere più assicurata. In tutti i casi, nessun fondo è stato tagliato alle famiglie ma, al contrario, è stato ottimizzato il quadro delle richieste, offrendo la possibilità di scegliere fra due strutture.
Nell’istituto dell’accreditamento si sono inserite dunque alcune strutture private che offrono spazi adeguati, insegnanti qualificati, personale professionalizzato. Consentire alle famiglie di scegliere le strutture più adatte è il primo dei nostri interessi”.
L’assessore Antonicelli si è poi soffermata sulla commissione che ha valutato le strutture che si sono accreditate per svolgere il servizio di asilo nido: “Hanno visionato i progetti, assegnato determinati punteggi in base alla qualità educativa e didattica. In questo modo abbiamo ampliato l’offerta. In quanto al sostegno alle famiglie – ha ulteriormente precisato l’assessore – i contributi sono legati alle fasce Isee, che rivelano criticità e punti di forza. In questo senso le fasce vedranno una rimodulazione entro la fine del 2016, attività che i nostri uffici stavano già prevedendo. A chi sostiene che si tratti di una discriminazione nei confronti delle donne lavoratrici, ricordo che abbiamo forme di gratuità per le famiglie segnalate ai servizi sociali, per le famiglie monogenitoriali o particolarmente fragili”.
L’assessore Antonicelli ha inoltre annunciato che i lavori nella scuola dell’infanzia di via Gramsci verranno conclusi nella primavera prossima.
In quanto ai nuobi bandi, che saranno due (uno per la scuola di via Bramante e uno per quella di S. Agnese) attendiamo la relazione tecnica per valutare la spesa per la riqualificazione di quest’ultima”.
Ago 28
la sospensione dell’attività del nido di via Gramsci si è protratta dal Dicembre 2005 …….. Sarebbero stati capaci di affermare, qualora fossero stati amministratori di Roma, che anche il Colosseo era stato interessato da “sospensione dell’attività” e quindi sarebbero pututi riprendere gli spettacoli. Finite i lavori che poi ne parliamo…………………………..
Egregio Sindaco, più di un commento questo è una vera lamentela per tutto questo tempo che si sta perdendo c/o l’asilo nido di Via Gramsci. Da oltre dieci anni, infatti si sono susseguiti altre Amministrazioni, per poter ristrutturare lo stesso. Non si è mai capito perché i lavori vanno a rilento provocando disagi e aumenti degli stessi. Sarebbe ora che si dia una svolta in modo da far ultimare i lavori stessi.
Pasquale Fontana
“A chi sostiene che si tratti di una discriminazione nei confronti delle donne lavoratrici, ricordo che abbiamo forme di gratuità per le famiglie segnalate ai servizi sociali, per le famiglie monogenitoriali o particolarmente fragili”.
E che ci azzecca? Si parla di aumenti, gli ennesimi di questa amministrazione, dopo tari e tasi, che colpiscono un ceto medio che ormai è poco più che povero, e tira in ballo le fasce deboli? E ci mancherebbe altro che non le tutelaste! Ha idea l’assessore di quanto incidano 400 euro al mese in una famiglia dove entrambi lavorano per poco più di mille euro al mese ciascuno e con il mutuo da pagare? E volete ancora rimodulare? Ma fatemi il piacere andate al diavolo…