Una mappa delle strutture e degli itinerari turistici accessibili a tutti, sul percorso che da Matera porta verso lo Jonio e il Tirreno: è il progetto “Matera mare – Destinazioni e itinerari accessibili”, che ha lo scopo “di proporre a turisti con bisogni speciali di fruire della vacanza e del tempo libero in modo appagante, senza ostacoli ne difficoltà, e quindi in condizioni di autonomia, sicurezza e comfort”, come ha spiegato ieri in quarta Commissione la dirigente dell’Ufficio Sistemi turistici e culturali nella Regione Patrizia Minardi. “La proposta progettuale approvata dalla Giunta – ha detto – si inserisce in disegno più generale sul turismo inclusivo e accessibile. Parte da un progetto sugli ‘Itinerari interregionali di turismo per tutti’, concordato fra tredici Regioni italiane con capofila l’Emilia Romagna, ed è stato affidato all’associazione culturale C-Fara, un collettivo di trenta architetti e professionisti che ha elaborato una proposta per rendere gli itinerari turistici sempre più fruibili, con una mappa che consente agli utenti di orientarsi nei percorsi”.
Il percorso parte da Matera, e attraverso “Openstreetmap” mappa informatica che si può utilizzare con licenza aperta, intende affrontare il tema della fruibilità della città e del suo patrimonio storico artistico così come dell’accessibilità degli attrattori turistici della costa jonica e tirrenica della Basilicata. Alla piattaforma web si uniranno strumenti di viaggio cartacei disegnati e composti per dare informazioni chiare e leggibili a tutti, per ampliare le possibilità di viaggio delle persone con disabilità e comunicare in modo chiaro e trasparente la realtà in modo da consentire a ciascuno di valutare il livello di accessibilità in base alle proprie abilità. Scopo del progetto, che vede la partecipazione di altre associazioni (Zero barriere, Mesonro studio, Sassi e Murgia, Viaggio Italia, Infinity access, Istt) è anche quello di analizzare i dati sulle barriere e attivare processi che migliorino il livello di accessibilità dei luoghi.
Della necessità “di creare sinergie, una strategia di sviluppo per il turismo”, ha parlato invece Antonello De Santis, presidente di “Rete italiana jonica”, rete di operatori turistici di Basilicata, Puglia e Calabria che raggruppa 45 imprese turistiche con tremila dipendenti a tempo indeterminato. “Una operazione basata sulla crescita culturale del territorio”, ha detto De Santis che si è detto preoccupato “perché il sistema turistico è ancora fragile, con 2 milioni e 300 mila presenze contro gli 8 milioni di presenze della Calabria e i 12 della Puglia. Il nostro non è un territorio di destinazione, e gli sforzi fatti non sono ancora sufficienti. Nel turismo sportivo destagionalizzato Riccione fa registrare 9 milioni di presenze. E’ l’esempio di come occorre usare segmenti turistici per destagionalizzare e migliorare la competitività delle nostre strutture. Con il Comitato paralimpico abbiamo quindi immaginato di percorrere strade nuove, ignorate dagli operatori fino a poco tempo fa. Accessibilità e cultura – ha aggiunto – sono temi strategici perché la Basilicata possa entrare a pieno titolo nel panorama turistico. Il turismo culturale raggiunge il 40 per cento del fatturato a livello nazionale, e il nostro territorio, non solo la fascia ionica, ha enormi potenzialità per la storia e le tradizioni che rappresenta. Abbiamo bisogno di una strategia comune, di una legge che sostenga la destagionalizzazione, dell’organizzazione di eventi sportivi che abbiano una caratterizzazione permanente, in modo da comunicare al mondo la nostra esistenza. La Regione dovrebbe dare priorità alle attività di carattere comprensoriale ed è importante anche investire nel ‘social resort’, le strutture ricettive che con il supporto di alcune strutture sanitarie sono in grado di ospitare per lunghi periodi gli anziani del nord Europa, come avviene in Spagna. Il Consiglio regionale – ha concluso – si occupi di questi problemi, concentri risorse sufficienti, concertando con gli operatori del settore come utilizzare queste risorse”.
“Lo sport è un grandissimo attrattore e può unire il settore turistico e il mondo della disabilità”, ha detto il referente scuola del Comitato paralimpico Tonino Iallorenzi. A suo parere “coniugando accessibilità, integrazione ed inclusione nel mondo del turismo si potrebbe creare un modello Basilicata da esportare in tutto il mondo. La vera scommessa è quella del turismo sportivo inclusivo, basato sul concetto della diagonalità dell’offerta scolastica, che mette in condizione le persone disabili di partecipare perché si offre a tutti la stessa opportunità. Facendo rete con le buone pratiche che già esistono questo si può fare. Non siamo all’anno zero, abbiamo censito già venti attività in Basilicata, ed è possibile promuovere il turismo sportivo scolastico inclusivo, con una serie di manifestazioni, creando un attrattore ripetibile negli anni”.
Nel breve dibattito che è seguito il presidente della Commissione Bradascio ha evidenziato che “finalmente si muove qualcosa in questo settore”, giudicando molto interessanti sia la proposta progettuale “Matera mare” che le considerazioni degli operatori. “Nel settore turistico il privato è stato più avanti del pubblico” ha detto Lacorazza evidenziando la necessità “di coltivare una relazione con il Mibact per il turismo culturale accessibile” e richiamando la risoluzione approvata a suo tempo in Consiglio regionale, “che prevedeva di stanziare parte delle risorse della ex card carburante per l’abbattimento delle barriere architettoniche e l’accessibilità delle strutture turistiche”. Per Napoli “sono queste le vere scommesse che la politica dovrebbe cogliere. Serve una riflessione seria sulla necessità di implementare le risorse, considerando che nuova la programmazione europea dà alle regioni convergenza la possibilità di attingere a copiose risorse, per garantire una azione di marketing territoriale e la giusta inclusione”. Per Spada “sul turismo si gioca una partita importante per la fase storica che attraversiamo. La vera sfida di oggi è Matera 2019 e la Magna Grecia, uno dei problemi fondamentali è quello della comunicazione. La Basilicata non è conosciuta come regione turistica, le azioni di marketing turistico finora sono state frammentate ed è mancata una regia. Ora si comincia a ragionare in termini di sistemi turistici, che impongono di concentrare le risorse e mettere ordine”.
Patrizia Minardi tornerà a breve in Commissione per illustrare il Piano turistico regionale, attualmente in fase di definizione, che – è stato evidenziato – dovrà avere l’accessibilità come valore trasversale e valorizzare l’integrazione fra sport, cultura e operatori alberghieri, nell’ottica della destagionalizzazione oltre a prevedere finanziamenti per i contratti di rete.
Alla riunione della Commissione, oltre al presidente Luigi Bradascio (Pp), hanno partecipato i consiglieri Miranda Castelgrande, Lacorazza, Polese e Spada (Pd), Romaniello (Gm), Perrino (M5s) e Napoli(Pdl-Fi).