Ugl esclusa dall’incontro “L’occupazione delle donne motore di sviluppo” organizzato dalla Commissione Regionale Pari Opportunità della Basilicata, intervento segretario Giovanni Tancredi. Di seguito la nota integrale.
La Segreteria Regionale dell’Ugl (Unione Generale del Lavoro) in una nota inviata dal segretario Giovanni Tancredi esprime la totale contrarietà per l’incomprensibile esclusione dell’organizzazione sindacale dalla partecipazione, coinvolgimento e confronto in merito all’incontro “L’occupazione delle donne motore di sviluppo” organizzato dalla Commissione Regionale Pari Opportunità della Basilicata in data 8 marzo 2021 ore 17:30.
Si tratta di un atto grave perché di fatto determina un’inaccettabile discriminazione in quanto esclude un’organizzazione sindacale rappresentativa che ha anche la propria componente all’interno della Commissione, l’avv. Emanuela D’Andrea, la quale ha provveduto a fare espressa richiesta alla Presidente di inserire nell’evento anche l’Ugl.
La tematica del lavoro, unitamente a quella di “genere”, non può prescindere dal confronto con tutte le parti sociali.
Il lavoro delle donne rappresenta una questione socio-economica che investe tutto il Paese e tutta la Regione Basilicata. Non può essere trattata come una questione che riguarda solamente alcune sigle sindacali piuttosto che altre. E la scelta di escludere la componente sindacale del mondo del lavoro dalle problematiche riguardanti le azioni regionali finalizzate allo sviluppo economico appare una scelta discriminatoria che certamente non può essere presa ed attuata da una Presidente della Commissione Regionale per la parità e le pari opportunità.
Lungi dal voler innescare sterili polemiche si ritiene necessario sottolineare come l’importanza del tema dell’occupazione femminile debba indirizzare le scelte nei confronti di tutti i possibili soggetti interlocutori regionali senza alcuna discriminazione dovuta a scelte non certamente oggettive.
Per questo si ritiene impropria la scelta effettuata dalla Presidente dott.ssa Perretti di invitare come “interlocutori prioritari” le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil, a discapito di altre.
Tale scelta discriminatoria non può essere accettata!
Di fronte ad una situazione occupazionale femminile grave, anche a causa della pandemia, non c’è spazio per istanze personali ma bisogna ragionare ed agire per il bene comune.
Pertanto, la presidente Perretti e tutto il Consiglio Regionale dovrebbero tornare a farsi carico di promuovere fattivamente i valori paritari.
Chi è Istituzione e “siede” in Consiglio assuma un profilo più alto e di assoluta terzietà perché questo non è il tempo della propaganda politica!