Michelangelo Ferrara, segretario Uil Scuola per la provincia di Matera, ha promosso una conferenza stampa per denunciare l’assenza di un servizio essenziale da parte dell’Amministrazione Comunale di Matera a favore di una studentessa diversamente abile che frequenta la scuola secondaria di prima grado in un istituto della città di Matera.
“Il caso – dichiara Ferrara – riguarda una ragazza diversamente abile che frequenta una scuola della periferia nord di Matera, in via Lucrezio. Questo episodio arriva ad una settimana di distanza che ha coinvolto un bambino diversamente abile in un centro della provincia di Matera. Questo caso invece riguarda la città di Matera. Una ragazza iscritta inizialmente alla prima media nella scuola Padre Giovanni Minozzi di via Lucana dal 20 settembre si è trasferita nella scuola media di via Lucrezio. Nella scuola media Minozzi la ragazza ha usufruito del servizio di assistenza personalizzata garantito dalla cooperativa a cui è stato affidato questo tipo di servizio dal Comune di Matera mentre quando si è trasferita per motivi familiari nella scuola media di via Lucrezio questo servizio non è stato più garantito. Voglio precisare che il servizio richiesto prevede un’assistenza personalizzata di 10 minuti per due volte nell’arco della mattinata, alle 9,30 e alle 11,30.
La ragazza si è ritrovata da sola e l’assistenza richiesta è stata colmata dal personale della scuola solo perchè il personale Ata del plesso scolastico, un’operatrice scolastica in particolare ha preso a cuore questa vicenda.
Ci sono altri alunni che usufruiscono di questo servizio di assistenza personalizzata in altre scuole di Matera? “Il caso ha voluto che nello stesso plesso di via Lucrezio ci sono due istituti ed è quindi gestito da due dirigenti scolastici. Il dirigente scolastico del piano terra di questo plesso usufruisce di questo servizio di assistenza personalizzata per un’altra bambina diversamente abile, invece al piano superiore non è garantito il servizio di assistenza personalizzata e di conseguenza la bambina non riceve questo servizio, con grave disagio per la famiglia, per il personale della scuola e per la stessa bambina affetta da una malattia rara che non le permette un minimo di autonomia”.
Michele Capolupo
Nella fotogallery Michelangelo Ferrara di Uil Scuola Matera (foto www.SassiLive.it)
L’integrazione degli alunni con disabilità rappresenta un compito essenziale del nostro sistema scolastico, in quanto concretizzazione reale di un limpido valore sociale condiviso e applicazione di una precisa norma costituzionale in ordine al fondamentale principio di uguaglianza (art. 3). Non è peraltro un compito esclusivo della scuola, poiché al diritto allo studio (art. 34) che questa deve assicurare per tutti, si affiancano – nella tematica dell’integrazione – quello del diritto alla salute (art. 32), all’assistenza ed all’avviamento professionale (art. 38), all’educazione (artt. 30 e 38). L’integrazione dell’alunno disabile avviene dunque necessariamente attraverso l’integrazione di tutti i servizi preposti a ciò (cfr. L. 104/92), con una complessità e una articolazione che esigono un’attenta considerazione da parte di tutti i soggetti coinvolti. La conoscenza di tutte le tematiche connesse all’integrazione dei servizi e lo sviluppo di procedure facilitanti rappresentano una modalità imprescindibile di lavoro. Ciò è tanto più importante quanto più l’attenzione scientifica e la
cura sociale riescono ad aumentare la sensibilità nei confronti del disturbo e della disabilità ma proprio per questo anche ampliano e dilatano l’insieme dei soggetti in età formativa che sono riconosciuti bisognosi di particolari interventi.
Un plauso al segretario della Uil Scuola Michelangelo Ferrara che interviene a tutela della studentessa, del personale docente, dei compagni di scuola, a garantire i diritti di tutti, insieme a un sentimento di vicinanza e solidarietà. Grazie dalla società civile, grazie dalla parte buona dei cittadini di Matera che c’è, è presente tutta.