L’origine e lo sviluppo del Movimento Vincenziano a Matera si ebbe ad opera delle Figlie della Carità, una congregazione religiosa istituita nel 1600 da San Vincenzo de’ Paoli e presente a Matera dal 1913. Una suora materana, Vittoria Sarra appartenente allo stesso Istituto, le portò a Matera passando per le loro necessità l’aiuto economico della sua agiata famiglia e così pure concedendo un palazzotto della medesima famiglia situato in via Pentasuglia. Le religiose avrebbero svolto un’azione formativa ed educativa tra le giovani povere della città onde sollevarle dall’atavica miseria, frequentando un laboratorio di lavori femminili. Dopo la realizzazione del suddetto progetto, encomiabile per i suoi obiettivi umanitari, le stesse religiose pensarono di diffondere il loro carisma spirituale, che privilegia l’attenzione e l’aiuto verso i poveri e gli emarginati. Furono soprattutto le signore ricche e benestanti ad esserne coinvolte che, per la loro condizione sociale, non avrebbero avuto difficoltà a prendere in considerazione i problemi della povertà. Il tentativo fu fecondo e determinò, nel 1917, l’istituzione della Compagnia delle Dame della Carità, ora denominata Volontariato Vincenziano. Il sodalizio materano, composto da circa quaranta socie, non ebbe difficoltà a mettere in pratica gli aspetti normativi dello statuto associativo. Si riunì, mensilmente, nella cappella, situata nell’abitazione delle Suore, per i momenti di spiritualità ed effettuò con regolarità il programma operativo con le visite domiciliari ai poveri, che ricevettero un sussidio mensile e le derrate alimentari. Anche il cappellano della Compagnia li visitò periodicamente per impartire i sacramenti.
Col tempo, le Dame ottennero la completa fiducia dell’opinione pubblica in relazione all’impegno non comune e alla completa dedizione espressi nel conseguimento delle finalità associative. Questa fedeltà consentì loro di ricevere inaspettati sostegni. Due istituti di credito della città concessero alla Compagnia, con continuità, consistenti somme di danaro; così pure molte famiglie non mancarono di porgere offerte per ricordare il lutto dei propri cari; analogamente fecero gli impiegati degli uffici statali avendo attuato alcune collette fra i colleghi, quando qualcuno di loro fu colpito da un lutto. Con queste inaspettate risorse il fondo cassa fu sempre incrementato e consentì di affrontare con una certa tranquillità il problema della povertà, alleviandolo. In relazione alla predetta situazione di cassa, le dame pensarono ad ogni necessità dei poveri e durante i mesi invernali non fecero mancare loro il cherosene e la carbonella, indispensabili per il riscaldamento delle abitazioni o il vestiario.
Attualmente il carisma vincenziano si rivela sempre valido e ricercato anche in considerazione delle nuove forme di povertà generate dal passaggio epocale, che ha creato situazioni di grave disagio. A Matera, il Movimento Vincenziano, composto da oltre ottanta associate, si muove sulla stessa lunghezza d’onda prendendo in considerazione i vari casi che risultano in deciso incremento. Accanto alla povertà materiale, si verificano situazioni imprevedibili che scoraggiano qualsiasi volontà di ripresa. Ormai la casistica è ben chiara: il povero è la persona sola che ha perso un lavoro e non riesce più a trovarlo e, per questo motivo, spesso viene abbandonato dal coniuge; oppure tra questi casi rientrano i soggetti afflitti dalle malattie mentali, patologie che impediscono di svolgere un minimo lavoro causando il conseguente isolamento sociale ed ad essi si aggiungono quelle persone impotenti dinanzi alla dipendenza dall’alcool o dalla droga ed ancora gli ex detenuti in cerca di un nuovo inserimento. Nelle parrocchie i membri del Volontariato si pongono in ascolto di questi emarginati con continuità ed impegno riuscendo a comprendere le loro richieste. Ogni bisognoso non si allontana a mani vuote e riceve pure un sostegno morale e un raggio di speranza che mitigano qualsiasi forma di disperazione.
Il problema della povertà è complesso e la sua rimozione non appare facile. Ma l’impegno di tutti i cristiani è prenderne coscienza perché la vera carità è sempre accompagnata dalla giustizia. Per saperne di più: Salvatore Longo, Un secolo di Presenza vincenziana a Matera, Matera 2012.
Il 9 giugno 2012, nella Casa di Spritualità “Sant’Anna”, il prof. Salvatore Longo ha presentato la sua ultima ricerca storica “Un secolo di presenza vincenziana a Matera” ai gruppi del Volontariato Vincenziano della Basilicata riuniti nell’annuale convegno regionale.