“La Basilicata si conferma regione aperta e inclusiva, ne è dimostrazione l’attività svolta dall’Opera dei Padri Trinitari che ha fatto dell’inclusione e dell’integrazione una propria ragione di vita”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio regionale della Basilicata Francesco Mollica durante la conferenza stampa di presentazione del nono “Viaggio a cavallo da Venosa a Bernalda”, un’ impresa lunga oltre 230 chilometri e che vede protagonisti alcuni ragazzi diversamente abili ospiti del Centro dei Padri Trinitari che, insieme agli operatori, attraverseranno la nostra regione a cavallo.
“La disabilità – ha proseguito Mollica – non è uno scoglio insuperabile, a volte è solo un pregiudizio culturale. I cavalieri, protagonisti della passeggiata, in sintonia con il proprio cavallo supereranno paure, impareranno a conquistare fiducia in se stessi e a socializzare con gli altri. Un modo, questo, per abbattere le barriere e le diversità di qualsiasi tipo e dove la parola d’ordine è integrazione”.
Nel ringraziare padre Angelo Cipollone, direttore dell’Opera dei Padri Trinitari di Venosa e Bernalda nonché ideatore dell’iniziativa, il presidente Mollica ha sottolineato che “serve un rinnovato impegno politico in direzione della soluzione dei problemi posti dalle persone con disabilità. La Regione ha il compito di farsi carico delle difficoltà che alcune strutture operanti nel settore stanno attraversando e deve mirare alla loro stabilizzazione”. Parole di apprezzamento il presidente del Consiglio regionale ha espresso anche per il Comando regionale Carabinieri Forestali di Basilicata e Puglia per la loro opera quotidiana di salvaguardia del patrimonio naturalistico e per le amministrazioni comunali di Venosa e Bernalda oltre che per tutti gli operatori dei centri di riabilitazione delle due comunità per il lavoro che giorno per giorno svolgono con i ragazzi al fine di favorirne l’integrazione e portarli verso nuovi orizzonti.
“I cavalieri – ha detto padre Angelo Cipollone – sono latori di un messaggio di pace alle comunità locali, alle istituzioni, alle parrocchie e alle associazioni con cui si incontreranno. La disabilità spesso segna una marcata diversità, ma non la impossibilità di riuscire in un’impresa tanto faticosa. Da diversi anni attraversiamo la Basilicata sfidando il caldo, il vento, i pericoli ma alla fine del viaggio i ragazzi sono più forti: hanno vinto la sfida. Una grande opportunità per dimostrare a sé stessi il valore dell’impegno e dell’assiduo lavoro di ippoterapia fatto in un anno”.
Francesco Mango, medico psicologo clinico, responsabile dell’equipe medico-psico-socio-pedagogica del Centro di riabilitazione dei Padri Trinitari di Venosa e di Bernalda, ha illustrato il percorso formativo-riabilitativo che i ragazzi, con l’ippoterapia, sviluppano tutto l’anno e che si conclude con il viaggio. Francesco Castelgrande, coordinatore delle attività equestri e sportive del Centro ha spiegato il percorso che i cavalieri affronteranno. Partenza sabato 9 settembre dalla città di Orazio (Venosa) e arrivo venerdì 15 settembre alla città di Pitagora (Bernalda). Un tragitto lungo 230 chilometri e percorso in sette giorni che toccherà undici centri abitati (Venosa, Acerenza, Tolve, San Chirico Nuovo, Albano, Castelmezzano, Pietrapertosa, Cirigliano, Aliano, Pisticci, Bernalda). Tante le bellezze paesaggistiche e naturali che i cavalieri potranno ammirare, dalle pendici del Vulture alle coste di Metaponto passando per le Dolomiti Lucane e i Calanchi di Aliano.
Alla conferenza stampa erano presenti anche il comandante dei Carabinieri della Regione Basilicata, Alfonso Di Palma e il comandante regionale Carabinieri Forestale, Antonio Mostacchi i quali hanno assicurato la presenza su tutto il percorso di pattuglie di agenti a cavallo per garantire la sicurezza ai massimi livelli.
A rappresentare i comuni di Venosa e Bernalda rispettivamente gli assessori Carmela Sinisi e Domenico Calabrese che hanno espresso parole di apprezzamento per l’iniziativa e si sono detti felici di poter accogliere e sostenere i cavalieri in questa impresa. “L’Opera dei Padri Trinitari – ha sottolineato Sinisi – è una fucina culturale ed esempio di vita. Bisogna far alloggiare nel cuore l’accoglienza e a Venosa come a Bernalda ci riusciamo”.
Set 06