Un’unica parola per definire i tanti atti perpetrati contro le donne: violenza. Violenza che si presenta sotto tante sfaccettature: domestica, psicologica, economica, digitale, stupro, molestie e femminicidi. Sono tutte espressioni di sopraffazione che colpiscono le donne. Queste forme di discriminazioni, pur avendo caratteristiche ben definite e diverse tra loro, condividono una matrice culturale comune, ossia culturale. Gli stereotipi di genere, il possesso e il controllo nelle relazioni sentimentali, il gender gap e la differenza salariale sono solo alcuni esempi di come la cultura contribuisca a creare contesti squilibrati e poco sicuri per le donne. Per questo è importante parlarne, sensibilizzare le coscienze a partire dalle scuole, innescando un processo virtuoso di prevenzione primaria e fare corsi di formazione nelle aziende. In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, nella puntata di Caleidoscopio, abbiamo affrontato la tematica con la consigliera regionale di parità Ivana Pipponzi e con Cinzia Marroccoli, presidente del centro antiviolenza Telefono donna accreditato dalla Regione Basilicata. Dal rapporto 2024 dell’associazione emerge che è aumentato il numero di donne che si sono rivolte all’associazione e anche il numero di denunce.
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