Asl4 fornisce comunicatore papillare a due pazienti affette da Sla
Migliori condizioni di vita per due donne di Matera, di 60 e 67 anni di Matera, affette da Sclerosi Laterale Amiotrofica (Sla) che, a causa della malattia, vanno incontro ad una paralisi progressiva di tutta la muscolatura striata che risparmia comunque, di norma, i muscoli oculomotori. Presso le abitazioni delle due donne sono stati installati i dispositivi “Eye Tracker-MyTobii” (comunicatore papillare) acquistati con risorse della Regione Basilicata, destinati a pazienti affetti da Sla.
L’eye-tracking è una tecnica di registrazione ed analisi dei movimenti oculari utilizzata in aree quali le scienze cognitive, la psicologia, l’interazione uomo-computer, la ricerca medica. Oggigiorno, la maggior parte degli eye-trackers utilizzano quale tecnologia di base la “video-oculografia” (VOG), e cioè la registrazione della posizione dell’occhio nell’orbita e dei suoi movimenti per il tramite di una camera digitale.
“L’apparecchiatura -ha detto il direttore del Distretto di Matera, Vito Cilla- funziona sostanzialmente come un computer che consente al paziente di impartire, con gli occhi, i comandi al sistema, che è capace di “interpretare”, e conseguentemente utilizzare, lo sguardo senza che questi necessiti di una tastiera o di un mouse.Il dispositivo traduce,poi, in voce il comando impartito con i movimenti oculari sullo schermo del computer .Il paziente può comunicare, così, con i famigliari, navigare in internet, utilizzare la posta elettronica, leggere un libro, leggere la rassegna stampa dei quotidiani e altro. E’ un contributo concreto per migliorare le condizioni di vita e di relazione dei pazienti’’.
Con questa tecnologia si è giunti al punto di avere a disposizione un sistema capace di interpretare lo sguardo del paziente affetto da SLA oppure da patologie limitanti l’utilizzo di mani e piedi ( es.tetraplegici) , che viene rimesso in relazione con il mondo che lo circonda e,quindi, in condizione di comunicare. Dalle cose più essenziali come ad es. “ aprimi la finestra”, “ dammi un bicchiere di acqua” , “ alzami la spalliera del letto” che sono frasi già inserite nelle funzioni veloci del sistema, fino ad attività più complesse quali appunto l’utilizzo di internet, posta elettronica, lettura di libri e giornali, chat etc.
Soddisfazione ha espresso il commissario della Asl n.4,Domenico Maroscia, per la conclusione dell’iter e la disponibilità dell’Azienda verso questo tipo di tecnologie utili a mantenere il paziente nel proprio domicilio e all’interno del proprio mondo di relazioni affettive e familiari. “Anche se, purtroppo -ha detto Maroscia-non si può ancora curare queste malattie altamente invalidanti, quantomeno facciamo il possibile perchè la qualità della vita di questi pazienti sia più accettabile. L’attivazione dei comunicatori papillari rappresenta una ulteriore conferma dell’impegno dell’Azienda nel settore dell’innovazione tecnologica nelle prestazioni a domicilio”.
Forse questa è la notizia + bella che leggo nel periodo natalizio. Ho avuto a che fare più di una volta con pazienti affetti da questa maledettissima malattia e vi assicuro, cari miei, che definirla devastante è davvero poco. Tra le malattie di sicuro non esiste quella + brutta, ma questa davvero forse le supera quasi tutte xchè fa si che l’ammalato perda qualunque funzione della vita sociale. Menomale che qualcosa si muove…
…Aspettando che vengano scoperte le cause e trovate le adeguate cure…