Riportiamo di seguito il testo integrale diffuso dal legale dell’Enaip Basilicata avvocato Paola Tucci.
Enaip basilicata su polemiche bandi per Operatore di macchinari fissi in agricoltura e nelle industrie agroalimentari.
“Semplice errore di trascrizione regolarmente comunicato in regione/querele per diffamazione verso coloro che hanno leso l’immagine dell’ente di formazione”.
“Il mio assistito si riserverà, nelle sedi opportune, di tutelare il buon nome dell’Ente che rappresenta in Basilicata, e, laddove ci siano i presupposti, di sporgere formale querela per diffamazione nei confronti dei mezzi di informazione che hanno leso l’immagine dell’Ente che ha all’attivo oltre 60 anni di onorata carriera a livello nazionale”. A dichiararlo, l’avv. Paola Tucci, difensore legale di Enaip Basilicata, che interviene a seguito di alcune note stampa che hanno gettato ombre sul normale esito di due bandi di selezione per corsi di formazione finalizzati all’individuazione di operatori per la produzione di purea e succhi di frutta, da inserire, una volta formati, nell’importante azienda Jonica Juice che opera in territorio lucano.
“Ancor prima che uscisse il primo articolo sulla vicenda (La Nuova del Sud del 19.04.2013 – “Prende punti senza andare all’orale”) la Commissione valutatrice degli oltre 400 candidati alle selezioni, aveva già riscontrato l’errore di trascrizione (causato da un caso di omonimia) ed inviato tempestivamente la relativa comunicazione alla Regione Basilicata – Dipartimento Formazione – come da regolare procedura amministrativa”. “Il candidato in questione, nel pieno delle sue facoltà, avrebbe potuto chiedere delucidazioni alla Commissione d’esame al fine di comprendere cosa fosse accaduto; quel che però ha lasciato sconcertato tutta la Commissione esaminatrice – prosegue Tucci – é che alla spasmodica e reiterata “caccia alle streghe” (La Nuova del Sud del 20.04.2013 – “Selezioni con l’ipad in mano” e Il Quotidiano della Basilicata del 22.04.2013 – “Si annulli il bando”), nonostante l’avvenuta pubblicazione della correzione sul sito Enaip, non ha fatto seguito neppure una richiesta di chiarimenti da parte dei giornalisti che si sono interessati della vicenda: non solo, dunque, non vi é stato alcun diritto di replica, ma non c’è stato nemmeno l’interesse ad approfondire il caso, in piena violazione del Codice Deontologico dell’Ordine dei Giornalisti, atteso che la verifica delle fonti é uno dei perni principali su cui si basa una corretta informazione”. “I responsabili di Enaip Basilicata, pur rammaricati per il fango che si intende gettare sull’operato dell’Ente regionale e pur confermando che si riserverà di querelare per diffamazione chi ha inteso gettare le ombre del sospetto sul corretto esito dei due bandi di formazione, auspica che le logiche della trasparenza e dell’imparzialità, nel rispetto della legge e dei singoli ruoli, abbiano sempre il sopravvento sulle furberie e sulle approssimazioni, soprattutto in un momento storico come questo, di così difficile portata economica ed occupazionale”.