Angelo Panio, trapiantato di rene da oltre sette anni, residente a Bernalda, parteciperà ai XXVI Giochi Nazionali Trapiantati, organizzati dall’ANED, Associazione Nazionale Emodializzati – Dialisi e Trapianto – Onlus, che si svolgeranno a Pineto, in Abruzzo, dal 27 al 30 maggio prossimo.
Si cimenterà nelle discipline dell’atletica leggera, in particolare sui 1500 metri, maratona di 5 chilometri e volley.
Appassionato di calcio, Panio trascorre la sua giovinezza calpestando campi di calcio nel ruolo di portiere. Nel 1991 è costretto ad interrompere la sua attività calcistica per un problema renale: comincia la dialisi. Nel 1992 inizia una nuova vita grazie al trapianto di rene e intraprende la strada dell’atletica. Nel 2008 ritorna in dialisi e l’anno successivo si sottopone ad un altro trapianto.
Forte è l’emozione per Angelo di indossare la maglia azzurra della Nazionale e di rappresentare l’Italia ai prossimi Campionati Europei Trapiantati che si svolgeranno a Vantaa, in Filanda, dal 7 al 17 luglio 2016 e ai Campionati Mondiali di Malaga, in Spagna, nel 2017.
La cosa bella degli competizioni sportive è la possibilità di vivere questa esperienza con atleti sia trapiantati che dializzati, con i primi che ringraziano per il dono ricevuto e sperano che gli amici ancora in lista possano riceverlo presto, ed i secondi che aspettano con una rinnovata speranza.
Studi condotti dal CNT dimostrano che fare attività fisica migliora i parametri clinici del paziente con trapianto di organo, con effetti significativi sulla sopravvivenza dell’organo e del paziente.
Molti trapiantati, inoltre, praticano sport e partecipano a manifestazioni sportive ottenendo risultati importanti in termini di performance sportiva.
Il Centro Nazionale Trapianti, attraverso il progetto “Trapianto…e adesso sport” ideato nel 2008, un progetto che prende in considerazione lo sport come terapia da somministrare al trapiantato, ha recentemente confermato che l’attività fisica è un potentissimo strumento di riabilitazione per i pazienti trapiantati, che permette di raggiungere livelli di qualità di vita impensati e impensabili.
Un trapiantato che pratica sport è una delle testimonianze più immediate del successo di questa terapia. È inoltre un simbolo importante che infonde fiducia ed energia e stimola altri trapiantati (che si sentono ancora malati) a fare lo stesso.
L’ulteriore passo avanti costituito dall’aspirazione a raggiungere livelli agonistici testimonia il desiderio non solo di tornare alla vita di sempre, ma anche di eccellere, non solo di tornare ad essere come gli altri, ma di essere addirittura “più” degli altri.
Gli atleti trapiantati di ogni organo lanciano un messaggio chiaro. Loro, che sono diventati campioni per un giorno, sono già vincitori nella gara più importante: hanno battuto la malattia.
Testimoniano i risultati di un settore di eccellenza della nostra sanità.
Ora vogliono che la sfida sia raccolta da tutti e la possibilità del trapianto concessa a chiunque ne abbia bisogno per vivere.
Continuiamo su questa strada, a testimoniare con la nostra esistenza e con lo sport che il trapianto è vita e che donare gli organi (e sangue e tessuti) è il più grande gesto di amore che un essere umano possa fare.
Mag 25