Venerdì 22 aprile 2016 al Campo di Atletica Leggera a Matera si è svolta una giornata di “sport integrato” con l’ottava edizione del Campionato Regionale di Atletica Leggera FISDIR 2016 promosso dal Comitato Paralimpico e il Campionato Studentesco Provinciale MIUR di atletica leggera della scuola Superiore di 1° grado.
Per la FISDIR hanno gareggiato nelle varie discipline 55 atleti paralimpici provenienti da tutta la regione e circa 100 atleti FIDAL di Matera e provincia.
Alla sfilata iniziale, sostenuta dalla marcia di Radesky hanno partecipato il Presidente Regionale FISDIR Michele Giorgio, il Delegato Provinciale CIP Angelo Rubino, i giudici di gara, la Croce Rossa, referenti AIAS Melfi e referenti Padri Trinitari di Venosa, gli organizzatori dell’evento FISDIR Matteo Teora della SG De Matha di Bernalda, Gabriella Savino della Pegaso AIAS Matera, i responsabili del MIUR.
Dopo la sfilata tutti gli atleti si sono cimentati nella propria specialità.
Per la FISDIR riportiamo di seguito i vincitori nelle varie specialità.
Settore Promozionale
60m FGiorgio Caterina (16.90) Pegaso AIAS Matera
60 m M Fanelli Francesco (8.30) S:G: DeMatha Bernalda Marcia Cammino
400 m F Cervellera Marisa (4.37.40) Pegaso AIAS Matera
400 m M Marioni Daniele (3.16.00) Pegaso AIAS Matera
Salto in lungo da fermo M Mazzeo Adolfo (m.1.14)S:G: DeMatha Venosa
Vortex F Giorgio Caterina (8.96) Pegaso AIAS Matera
Vortex M Fanelli Francesco (57.30)S:G: DeMatha Bernalda
Settore Agonistico
Getto del Peso M DiMarzio Emanuele (6.23) Pegaso AIAS Matera
Getto del Peso F Sardone Caterina (3.90 m) Pegaso AIAS Matera
Lancio del disco F Sardone Caterina (8.17) m Pegaso AIAS Matera
L’evento sportivo ha permesso di favorire l’inclusione sociale e la cultura dello sport.
Al di la dei risultati e delle medaglie vinte, giornate come questa portano risultati concreti a tutte le persone che a vari titolo vi partecipano. Per gli atleti paralimpici c’è l’opportunità di misurarsi tra atleti con caratteristiche diverse per capacità fisiche o intellettuali e di migliorare le proprie attitudini individuali con l’aiuto che solo lo sport sa offrire. Per gli atleti non disabili si acquisiscono competenze anche relazionali oltre che sportive e di confronto con un mondo non sempre ben conosciuto.