Con un ordine del giorno, i consiglieri comunali Pasquale Doria (Matera Civica) e Michele Paterino (Campo Democratico) hanno proposto d’intitolare alla memoria del prof. Primo Sinno il Campo Scuola di Viale delle Nazioni Unite.
Nato il 13 luglio del 1939 e scomparso l’8 febbraio del 2022, è stato un instancabile educatore per diverse generazioni di materani. Nei lunghi anni di attività e dedizione totale allo sport, la sua fama ha superato i confini locali per affermarsi gradualmente in tutta la regione e fino a livello nazionale.
Ha insegnato a lungo Educazione Fisica nelle scuole cittadine, vivaio naturale e fucina di talenti cresciuti con la guida di uno sportivo valente e autorevole, in grado di rafforzare come pochi l’autostima dei suoi allievi che, anche per questa ragione, la gratitudine, non lo potranno mai dimenticare.
Il suo esordio come atleta del mezzofondo risale alla seconda metà degli anni ’50, specialità in cui si è cimentato senza risparmiarsi fino al 1966. Molteplici i titoli regionali conquistati nella sua carriera, maturando un riconoscimento di assoluto prestigio nel 1960, quando gli venne assegnato il compito e l’onore di tedoforo alla vigilia delle Olimpiadi di Roma. Portò la fiaccola olimpica per le strade di Matera, un’immagine di compostezza ed eleganza sportiva rimasta impressa a lungo nella memoria della comunità.
Intenso, come anticipato, è stato il duraturo impegno in veste di tecnico. Anche in questo ruolo si è fatto ben presto valere per limpida determinazione e competenza, virtù apprezzate a vari livelli, non ultimo quello nazionale, sia per i risultati raggiunti che per la promozione costante dell’atletica leggera, da sempre considerata la regina degli sport.
La tenacia ha segnato profondamente la sua vita da tecnico, un percorso lunghissimo iniziato nel mese di maggio del 1966, anno in cui venne inaugurato il Campo scuola, ai margini del quartiere popolare di Serra Venerdì, in viale delle Nazioni Unite. Sin dalla nascita di questo tempio cittadino dello sport, Primo Sinno è stato presente quotidianamente, su pista e pedane, allenando in 45 anni di duro lavoro migliaia di giovani materani e ragazzi della provincia. Era più di una passione, la sua era divenuta ormai una missione che perseguiva il benessere fisico, l’opportunità di conseguire successi sportivi ma, come buon seminatore, mietere soprattutto allori in quella formazione che era alla base del suo agire quotidiano.
Nel novembre 1963 fu tra i fondatori della Polisportiva Rocco Scotellaro e, dal primo giorno, divenne il tecnico del sodalizio. Proverbiale la serietà e la professionalità di allenatore e, come anticipato, grande ambasciatori di quei valori fondanti dello sport da trasmettere ai giovani che entravano nel mondo dell’agonismo. Non in punta di piedi, ma consapevoli, forti di valori intramontabili, come l’osservanza delle regole, il rispetto dell’avversario, il fondamento dell’amicizia. Sono solo alcuni degli aspetti oggi unanimemente riconosciuti nel formatore Primo Sinno in quanto vero maestro di vita.
Nella sua longeva attività, sono tanti i risultati di prestigio che i giovani da lui temprati hanno conseguito nelle competizioni di atletica leggera. Elenchiamo di seguito i più importanti:
nel 1970, 1971 e 1972 la conquista dei titoli di Campioni italiani sia individuale che a squadre nella marcia e nelle categorie Allievi e Juniores;
sono stati 9 gli atleti da lui allenati che hanno vestito la maglia azzurra della nazionale italiana;
nel 1972 la conquista della medaglia di bronzo ai campionati europei in Germania.
A livello di responsabilità societarie, negli anni Novanta ha ricoperto la carica di presidente della Polisportiva Rocco Scotellaro e, nello stesso periodo, anni Novanta, ha ricoperto anche la carica di presidente regionale della FIDAL Basilicata.
Una sintesi stringata, quella appena descritta, per la ragione che la straordinaria spinta dell’indimenticabile giovane tedoforo continua, non si fermerà e andrà avanti con tutti quelli che ispirati dal suo esempio, terranno vivo l’esempio di Primo Sinno: primo nell’atletica leggera materana, primo nel tenere alta la fiaccola della dignità e dell’amore per lo sport.