Si è spento a Matera all’età di 82 anni Primo Sinno, pioniere dell’atletica materana e lucana. E’ stato un maestro di sport e di vita di tante generazioni di giovani sportivi di tutta la Basilicata.
In occasione delle Olimpiadi del 1960 il Coni affidò a Primo Sinno il compito di portare la fiaccola olimpica nel tratto materano principale da via Lucana presso la milizia fino a raggiungere piazza Vittorio Vittorio Veneto.
I funerali si terranno mercoledì 9 febbraio alle ore 15 nella chiesa di San Francesco d’Assisi.
Si è spento il professore Primo Sinno personaggio eclettico dello sport materano degli anni 60. Calcio, pugilato, basket gli sport praticati ma soprattutto tanta atletica leggera in particolare mezzofondo. Ancora oggi sono in molti che lo ricordano tedoforo nelle olimpiadi di Roma del 1960 e negli appassionati duelli “amichevoli” con Pasquale Fontana. Erano i tempi che lunghe file di appassionati nelle stracittadine sui bordi della strada tifavano per questi due grandi amici che erano riusciti a creare, con la loro rivalità sportiva, tifosi per lo stile elegante e felpato di Primo Sinno e la forza giovanile di Pasquale Fontana.
E’ soprattutto negli anni 70-80 che il professore compie il miracolo, come allenatore, di portare l’atletica materana , per la quale spenderà tutta la sua vita e la sua famiglia, a livello nazionale e internazionale. Aldo Buonsanti, Giuseppe Carlucci, Angelo Di Chio, i suoi nipoti Carmine Ambrico, Carmine Sinno, Francesco Sinno, Giuseppe Maragno, Francesco D’Adamo , Paolo Giorgialongo, Angelo Giuliani, Michele Marinaro e tanti altri indossano la maglia azzurra e conquistano titoli italiani a ripetizione. La Rocco Scotellaro Matera, creatura del professor Sinno, diventa una delle realtà atletiche più importanti d’Italia.
Ciò che ci resta in eredità del professor Sinno è la generazione di giovani sportivi e studenti che da lui sono stati avviati allo sport ed educati al rispetto dei valori, del sacrificio, abnegazione e lealtà. Ci lascia il ricordo dell’esercizio fisico più praticato al mondo e della forma più elegante e sublime che è la corsa. Da domani chiunque andrà a correre, e ha avuto il piacere di conoscere il professor Sinno, passo dopo passo, nell’essere solo con se stesso, passerà in rassegna la propria vita ringraziando del grande insegnamento ricevuto
Ai familiari di Primo Sinno le condoglianze della redazione di SassiLive e del direttore responsabile Michele Capolupo
Di seguito il ricordo di Vincenzo Viti.
Primo Sinno eroe omerico
“Con Primo Sinno scompare l’eroe omerico della nostra infanzia, entrato nelle vite di noi contemporanei con la semplicità e la innocenza dei semidei.
Credo sia giusto ricordarlo così,nel riserbo di una esistenza votata alla operosità e al silenzio. Quindi al sacrificio della competizione sportiva. Appariva ( ed era) estraneo alle posture e alle goffaggini della nostra meridionalita’, portava una ascendenza razziale di altri mondi, quasi finnica, da atleta lappone o norvegese o svedese. Un alieno cortese e leale. Che lascia fra noi la nostalgia di un tempo che se ne va. E non lascia tracce se non rimpianti”