Si è appena conclusa l’esperienza pugilistica dei campionati nazionali senior di Boxe tenutasi a Roseto degli Abruzzi dal 10 al 14 maggio. Il Team della “Wellness Revolution Sport e Salute” di Pisticci (affiliata all’ASI Basilicata), composto da Salvatore Lavecchia (già campione regionale di Puglia e Basilicata) e dal Maestro Pierpaolo Muliero, ha dimostrato di essere all’altezza della competizione nazionale disputata in terra abruzzese. Nonostante la corsa del pugile pisticcese si sia conclusa ad un passo dalle finali (soccombendo contro il veterano Mohamed El Maghraby) il Team “Wellness Revolution Sport e Salute” ha trionfato per impegno, passione e spirito di sacrificio. Lo stesso maestro si è dichiarato orgoglioso di aver rappresentato insieme al suo campione non solo Pisticci ma tutta la regione. Quando si parla del nostro territorio però non dobbiamo dimenticare che nella maggiorparte dei casi i nostri atleti pagano lo scotto di un’impiantistica sportiva inadeguata, spesso fatiscente e in alcuni casi del tutto assente. Basti pensare che, proprio con riferimento alla boxe, gli atleti che praticano questa nobile disciplina devono spostarsi nella vicina Matera o addirittura arrivare sino a Potenza per poter accedere ad un ring regolamentare. Questo deficit legato all’impiantistica sportiva lucana spesso passa in secondo piano e ci si dimentica che i K.O. arrivano non perchè non ci si è allenati abbastanza ma, perchè, ci si confronta con realtà sportive che, contrariamente a quelle lucane, possono contare sul sostegno di Istituzioni Locali e Organismi Sportivi capaci ed affidabili. In Basilicata invece, quasi sempre, bisogna fare tutto da soli affidandosi quasi esclusivamente alla propria passione e alla forza di atleti forgiati in una terra dura e spigolosa come la nostra. Sul punto è intervenuto anche il Gregorio Esposito (Presidente dell’ASI Basilicata) che ha ribadito come “gli atleti lucani continuano a pagare ancora un prezzo troppo alto rispetto agli atleti provenienti da altre regioni italiane. In Basilicata viviamo ancora come se l’impiantistica sportiva non centrasse nulla con la preparazione e la possibilità per i nostri atleti di migliorare le loro performance. E non mi riferisco solo alla boxe. Quest’indice negativo tocca tutte le realtà sportive attualmente presenti e scoraggia addirittura quelle emergenti. Per quanto mi riguarda è inconcepibile che un istituzione importante come quella del CONI, che nasce come madre di tutte le Federazioni Sportive con il nobile compito di rafforzare la pratica sportiva e la preparazione degli atleti, non si renda conto di questa triste realtà. Sarebbe bello conoscere cosa intende fare il CONI Basilicata per l’impiantistica sportiva per il prossimo quadriennio. Ma, sarebbe ancor più interessante conoscere quali saranno i suoi potenziali interlocutori per intercettare nuove risorse e rilanciare questo settore ormai fermo da anni. Diciamoci la verità, per le istituzioni lucane “fare sport” significa ancora una volta dare una palla a dei bambini dicendo loro “tenete e giocate”. Questo è sicuramente il modello di sportività più semplice ma certamente più conveniente per chi, o per coloro, che non sono in grado di mettere in campo una squadra in grado di vincere”. Conclude Esposito, “in considerazione di ciò voglio complimentarmi con il Team della Wellness Revolution Sport e Salute perchè da soli e grazie esclusivamente al loro impegno e alla loro passione hanno, per la prima volta nella storia della boxe lucana, consentito alla nostra regione di essere rappresentata a testa alta in un campionato nazionale di rilevante importanza come quello appena conclusosi nella regione abruzzese”.
Mag 18