Dopo aver assistito in prima persona il comportamento degli atleti azzurri nel 2021 ai Mondiali di Lovanio in Belgio, il materano Carmine Acquasanta, dallo scorso anno vice presidente vicario della Federazione Ciclistica Italiana, è rientrato da pochi giorni in Italia dopo aver assistito i Campionati del Mondo in Australia a Wollongong con la presenza delle nazionali juniores, under 23 ed élite sia uomini che donne.
Questa edizione dei mondiali in terra australiana è stata contraddistinta dai debutti dei nuovi cìtti Daniele Bennati (uomini élite), Paolo Sangalli (donne junior ed élite) in una prova iridata, insieme al navigato cittì degli under 23 Marino Amadori.
L’Italia è tornata da oltreoceano con la medaglia d’oro di Vittoria Guazzini tra le donne under 23 nella prova a cronometro, l’argento della staffetta nel team relay-cronometro (Filippo Ganna, Matteo Sobrero, Edoardo Affini, Elena Cecchini, Elisa Longo Borghini e Vittoria Guazzini) e il bronzo di Silvia Persico tra le donne élite ma anche nei momenti difficili in cui il risultato in corsa è stato al di sotto delle attese, tutti gli atleti hanno mostrato l’attaccamento alla maglia azzurra e a condividere a condividere oneri e onori.
Queste tre medaglie incrementano il bottino di questo 2022 a quota 118tra Europei, Mondiali e Giochi del Mediterraneo.
“E’ un bilancio sicuramente positivo – spiega Carmine Acquasanta – per l’atteggiamento dimostrato da tutti gli atleti che hanno preso parte, nelle varie prove, a questi Campionati del mondo di ciclismo su strada. C’è rammarico perché il podio nella gara su strada dei professionisti, che ha concluso la manifestazione, era alla nostra portata e la gara l’ha dimostrato essendo la squadra azzurra sempre protagonista in tutti i momenti della manifestazione. Sicuramente avremmo meritato di più. Rota e Trentin avrebbero potuto assicurarci una medaglia, che sarebbe stata la ciliegina sulla torta di questo mondiale. La sensazione più bella che si prova nell’ambiente è il clima di unione e di collaborazione che è presente nello staff della Nazionale. Un clima che è alla base dei tanti risultati ottenuti.
Esaltante la medaglia d’oro di Vittoria Guazzini, che ha mostrato messo in evidenza tutto il suo potenziale. Emozionante l’argento della staffetta, con un risultato finale incerto fino alla linea del traguardo che hanno confermato l’affidabilità e la eccellente competitività dei nostri atleti nelle prove contro il tempo. La medaglia di bronzo di Silvia Persico conferma la forza di un gruppo di cicliste eccezionali che sicuramente garantiranno negli anni a seguire risultati di altissimo livello.Appuntamento a Parigi tra qualche settimana ai mondiali su pista per incrementare, ancora una volta, il bottino delle medaglie già ora assolutamente straordinario.Ovviamente il plauso ed i ringraziamenti vanno a tutti coloro che hanno lavorato e lavorano con estrema professionalità, passione ed abnegazione dagli atleti ai tecnici, ai collaboratori tecnici ai meccanici, massaggiatori, dottori e personale federale.”