Sabato 8 agosto il ciclista lucano Domenico Pozzovivo è convolato a nozze con Valentina Conte. Il fatidico sì è arrivato nel corso del rito cattolico celebrato nella Basilica Minore di Cassano allo Jonio. C’erano tutti, parenti ed amici di sempre, la mamma il papà Leonardo, a festeggiare “le nozze di Domenico e Valentina” in una stupenda “location” : Villa Bonifati in Castrovillari, ideale ed elegante dimora storica del 1800, in stile eclettico umbertino, adibita a struttura per ricevimenti, situata in mezzo al verde dei vigneti. Il testimone di nozze è stato l’amico di sempre Fortunato Baliani ex compagno di squadra di Domenico ai tempi della “Colnago Csf”, guidata da Bruno Reverberi, oltre ad altri della sua squadra attuale l’AG2R la Mondiale. Ad occuparsi dell’organizzazione del matrimonio, era stata la stessa Valentina, dove parenti e amici di sempre hanno voluto condividere il lieto evento. Tantissimi gli auguri per Domenico e Valentina giunti anche attraverso i “Social” da ogni luogo. Un anno, particolare per Domenico dal punto di vista ciclistico, invece, sfortuna a parte, aveva puntato in qualche gara di inizio stagione, dapprima in Australia, poi la corsa dei due mari “la Tirreno”, qualche classica del Nord, “il Fiandre”, ma sopratutto al Giro d’Italia, in cui voleva infiammare i cuori dei tifosi con sogni “in Rosa”, poi andato come sappiamo con quella caduta alla terza tappa (Rapallo – Sestri Levante), la paura il ritiro dallo stesso Giro, per poi un ottimo rientro alle corse nel Giro di Svizzera. L’anno scorso invece Domenico aveva preparato la Vuelta a Espana a puntino, ma purtroppo esattamente un anno fa il 10 Agosto una caduta in allenamento lo aveva costretto alla “non partecipazione”. Ora Domenico riparte da la, e chissà dopo il bellissimo sesto posto del 2013 in Spagna alla “Vuelta”, e la terza tappa vinta al Giro della Catalogna 2015, dopo aver riconfermato la sua partecipazione allo stesso tra il 22 agosto e i 13 settembre lo vedremo lottare con i grandi “Froome, Nibali, Van Garderen, Valverde, e magari indossare quella “Camiseta” (maglia rossa) che manca a noi italiani dopo Vincenzo Nibali nel 2010.
Ago 09