Ruisi, palermitano di 52 anni, torna ad allenare il Matera. Lo scorso anno Ruisi era a Genzano mentre nel 2005-2006 ha guidato con ottimi risultati il Bitonto. Il tecnico sicliano aveva già guidato i biancoazzurri nel 2000, quando fu chiamato a sostituire Zampollini nel MateraSassi del presidente Ripoli, neopromosso in serie D. A Ruisi fu chiesto di salvare il Matera e il tecnico siciliano portò a termine la missione nelle ultime giornate. Ora al sanguigno ed esperto allenatore siciliano si chiede un autentico miracolo. Recuperare in fretta una dignitosa posizione di classifica dopo un avvio di campionato disastroso. Con l'arrivo di Ruisi la società mette a segno anche due colpi di mercato, segnalati dal direttore sportivo Saverio Zaza. Dopo un'estenuante trattativa, avviata un mese fa e rimandata per consentire al nuovo CdA di stabilire il budget di mercato è stata raggiunta l'intesa con l'attaccante Francesco Passiatore, 36 anni compiuti il 22 luglio scorso, mentre in difesa si registra l'arrivo del centrale Roberto Cocca, classe 1983. Il tarantino Passiatore ha giocato praticamente in tutte le categorie, dalla A alla C2 realizzando 102 gol. In carriera spicca l'esperienza con la maglia del Brescia in serie A e B; Numerose le stagioni disputate in serie C1 con le maglie di Catania, Ascoli, Monopoli e Taranto mentre in C2 ha militato nella Pro Vasto. Dopo tanti anni nel calcio professionistico a 36 anni Passiatore ha scelto la piazza Matera per il suo primo campionato di serie D. Roberto Cocca, classe '83 è nato a Benevento e vanta campionati in C2 con la Rosetana e in C1 con la squadra della sua città. Nel corso della prossima settimana, la società rendera noti i nomi degli altri calciatori che andranno a rafforzare l'organico a disposizione di mister Ruisi. L'anticipazione riguarda Marco Pelliccia, centrocampista classe '78 che ha giocato con Fano, Gualdo, Noverino e Maceratese.
Nelle foto i due colpi di mercato del Fc Matera Passiatore e Cocca.
Sul nuovo bomber del Matera avevamo già pubblicato un curioso caso di mobbing del quale è stato vittima Francesco Passiatore, che pubblichiamo per la seconda volta a beneficio di quanti non hanno letto la notizia precedente.
Legata al bomber Passiatore anche una incredbile vicenda di mobbing, della quale è stato passando dall'Ascoli al Taranto al termine della stagione 2001-2002. Con il Taranto firma un biennale, che scade nel 2004. Alla scadenza dell’impegno, propone, e il calciatore accetta, il rinnovo del contratto economico per altri tre anni protraendolo quindi fino a giugno del 2007. Durante la stagione sportiva 2004/2005 succede però quello che purtroppo ultimamente accade a più di qualche società professionistica: il Taranto fallisce. La società prosegue comunque regolarmente il campionato e dalle ceneri della società fallita sorge la nuova Taranto Sport S.r.l. che ne rileva il titolo sportivo.
Nel frattempo Passiatore, nel gennaio 2005, subisce un infortunio di gioco che gli impedisce di dare le prestazioni sino alla fine del torneo 2004/2005. A questo punto inizia per lui una vera e propria odissea; la nuova società non solo si disinteressa dell’infortunio, ma
tenta in tutti i modi di chiudere il rapporto esistente. A inizio stagione 2005/2006 Francesco Passiatore si è completamente ristabilito e, chiuso l’infortunio, è pronto a riprendere l’attività,
ma il Taranto non è dello stesso avviso; anziché convocarlo per il ritiro pre-campionato, lo invita a presentarsi per le visite mediche, glissando sul fatto che il giocatore avesse già consegnato idonea attestazione di abilità alla pratica agonistica rilasciata da apposito Centro autorizzato, su indicazione della società stessa, che aveva così voluto risparmiare anche i soldi per l’idoneità. Pur tuttavia la società insiste per ulteriori visite mediche e non permette al calciatore di partecipare agli allenamenti con la prima squadra, costringendolo quindi ad attivare la procedura ex art. 10 e 16 dell’Accordo Collettivo, vigente in serie C, con la richiesta di reintegra e di risarcimento del danno (il calciatore verrà poi reintegrato, ma con un mese e mezzo di ritardo dalla sua richiesta).Va intanto ricordato che, per ottenere le mensilità da gennaio a giugno 2005 più i rimborsi delle spese sostenute direttamente dal calciatore per l’infortunio subito, si è dovuto ricorrere al Collegio Arbitrale di Lega e le relative somme dovute sono state liquidate con un anno di ritardo.
Nel frattempo il calciatore, reintegrato ma mai pagato dalla società, doveva inoltrare reclamo anche per le mensilità di luglio, agosto, e settembre 2005; reclami tenuti in sospeso in quanto, a luglio dello stesso anno, la società aveva chiesto la risoluzione del contratto adducendo
che, dalla data dell’infortunio alla chiusura dello stesso, erano già trascorsi più di sei mesi; cosa naturalmente non vera ma solo recentemente, complici i rinvii e i ritardi delle riunioni del Collegio Arbitrale, veniva rigettata la richiesta del Taranto e lo stesso condannato a pagare gli stipendi sopra menzionati. Naturalmente è ad oggi pendente anche il ricorso per ottenere le mensilità da ottobre 2005 a giugno 2006 (il ricorso è stato spedito il 25 luglio 2006 e a dicembre non è ancora stata fissata l’udienza!).
Ma la storia non finisce qui. Al termine della stagione 2006/2007, nel mese di luglio Passiatore presenta come l’anno precedente, regolare certificato di idoneità all’attività sportiva agonistica e partecipa, assieme a tutta la prima squadra, al ritiro pre-campionato e agli allenamenti. Sembrerebbe tutto a posto, ma in realtà non è così; di fatto il Taranto continua con i suoi comportamenti a discriminare, emarginare, umiliare e minare la dignità del calciatore fino ad escluderlo nuovamente dagli allenamenti, a novembre 2006, sostenendo che il certificato medico presentato ad inizio stagione non è conforme alle
non gli è permesso di allenarsi; si accinge vigenti normative. Francesco Passiatore, che potrebbe diventare molto presto il nuovo bomber del Matera, ha predisposto un altro ricorso per denunciare il grave mobbing che la società ha attuato pesantemente nei suoi confronti e per chiedere un nuovo risarcimento del danno, ma comunque non ha percepito lo stipendio dal Taranto da oltre un anno ed è stato costretto a ricorrere persino alle cure di un neurologo. Proprio nella scorsa stagione il bomber ha cominciato il campionato con il Taranto e poi a gennaio si è trasferito nella Pro Vasto.
Michele Capolupo