Crolla la borsa dell’indice di sportività della Lucania: Potenza e Matera in caduta libera.
Un dato negativo preoccupante quello che emerge dal nuovo rapporto pubblicato dal Sole24Ore lo scorso 17agosto 2015. A dirlo è Gregorio Esposito (presidente dell’ASI Basilicata e consigliere CONI Basilicata) che già l’anno scorso aveva ribadito la necessità di intervenire con una nuova governance sportiva in grado di rilanciare la nostra realtà e scalare la classifica delle 110 province italiane prese annualmente in esame dal Gruppo Clas.
Con le novità introdotte quest’anno – i cui indici di sportività sono passati da 32 a 33, raggruppati in tre gruppi da 11 voci ciascuno, rispettivamente “sport di squadra, sport individuali e aspetti economico-sociali dello sport sul territorio” – riscontriamo per le città di Potenza e Matera un ulteriore trend negativo. Inoltre, confrontandoli con i dati relativi al posizionamento degli anni precedenti, si evince che le nostre città hanno sempre riportato un segno meno in pagella. E’ brutto ammetterlo ma entrambe pagano oggi il prezzo di una governance sportiva, cittadina prima ancora che regionale, caratterizzata da forme di assistenzialismo e arretratezza manageriale che imprigiona lo sport invece di liberarlo. Per intenderci, dichiara Esposito “l’attuale classe politica lucana preferisce spendere milioni di euro per finanziare sagre di ogni tipo e poco importa se poi in Basilicata ci sono strutture sportive fatiscenti o se una sola persona su 5 riesce a praticare sport in maniera costante”. Quanto dallo stesso evidenziato trova conferma nei dati pubblicati dal Sole24Ore con l’ultimo rapporto 2015 che colloca nella classifica generale Potenza alla 82^ posizione (addirittura 96^ nella macro-area “Sport e Società”) e Matera in caduta libera alla 77^
posizione (88^ nella macro-area “Sport e Società”). Se questa e’ l’attuale dimensione della nostra offerta sportiva, allora dobbiamo iniziare ad interrogarci seriamente sulla necessità di un nuovo modello territoriale. Certo e’ che, nella nostra regione, l’indice di sportività peggiora di anno in anno tanto da collocarci, insieme a Molise e Calabria, tra gli ultimi posti (con zero eventi programmati) anche nell’organizzazione di manifestazioni sportive rilevanti. Evidenzia Esposito “Paradossalmente riusciamo ad ottenere riconoscimenti importanti come quello di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 ma, poi, non siamo in grado di risalire la classifica sfruttando queste opportunità neanche per ciò che attiene il parametro corrispondente alla sezione “Sport e turismo” e/o “Sport e Società” che, come ben noto a tutti, sono fortemente collegati alla cultura e alla combinazione turistica mare/montagna che caratterizza il nostro territorio.
E’ questo, l’ulteriore dato allarmante – denunciato da Esposito – che dovrebbe far riflette tutti gli addetti ai lavori. Se poi dovessimo, sotto l’aspetto politico, considerare tutte queste potenziali opportunità scopriamo che quasi sempre sono gestite da amministratori locali selezionati solo grazie a ridicole attitudini professionali che hanno poco (o quasi niente) in comune con il management sportivo. In sintesi è la storia del pescatore che alle perle preferisce andare al mercato per vendere le spugne di mare”. Le parole di Esposito tuonano come un temporale in estate ma non possiamo non costatarne la veridicità di questa debacle annunciata. Lo stesso continua: “Chi si occupa di sport – siano essi dirigenti sportivi, istruttori, formatori, rappresentanti locali e/o atleti – deve avere il coraggio di dire tutta la verità su questo modello di sportività che seduce il singolo rappresentante nella sua individualità ma, al contempo, lo isola dal resto della comunità sportiva indebolendola. Noi dell’ASI (Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI rappresentata nella nostra regione proprio da Esposito) è dal 2012, data in cui promuovemmo presso la Camera di Commercio di Matera presieduta da Angelo Tortorelli (oggi anche Presidente del Consiglio Comunale di Matera) un importantissimo convegno, con l’allora Sottosegretario di Stato agli Affari Regionali Walter Ferrazza, finalizzato proprio ad evidenziare tutte quelle criticità (assenza di una regia comune, insufficienza dei finanziamenti regionali e carenze circa l’attuale impiantistica sportiva di base) che non consentono alla Basilicata di risollevarsi in ambito sportivo. Criticità’ che ancora oggi, con grande rammarico, continuano a penalizzare tutto il territorio lucano. Un fatto grave che si traduce in un’offerta sportiva mediocre che ci allontana sempre più dal Nord-Italia e dall’Europa stessa. A ciò si aggiunga che continuiamo a perdere grandi opportunità anche in termini di immagine e di risorse utili per far conoscere la nostra terra e intercettare nuovi e importanti risorse da destinare all’organizzazione di eventi sportivi rilevanti a livello nazionale e internazionale.
Ci vuole molto a capire che lo Sport è un attrattore sociale incredibile e anche un potenziale acceleratore economico per tutto il territorio lucano? Ma, soprattutto, ci vuole molto a capire che bisogna coinvolgere attivamente personalità (e in Basilicata ce ne sono tanti) che presentano comprovate esperienze professionali nel settore dell’organizzazione e del management sportivo così come nel marketing e nel settore della comunicazione? Bisogna prendere atto che in questo ambiente non c’è più spazio per un approccio amatoriale o per politici senza competenze che credono che fare sport sia semplicemente dare un calcio ad un pallone e niente di più. I risultati ci sono e sono sotto gli occhi di tutti ma ci vuole un atto di coraggio per fare in modo che anche l’attuale legge regionale diventi uno strumento in grado di garantire parità di trattamento per tutti coloro – addetti ai lavori – che contribuiscono alla reale formazione dell’offerta sportiva lucana. La corsia preferenziale riservata sino ad oggi alle sole Federazioni Sportive, pur apprezzandone il merito e l’impegno in ambito professionistico, non è più sufficiente. E’ indispensabile considerare, a parità di condizioni, anche gli Enti di Promozione Sportiva e le Discipline Sportive Associate. Il CONI Basilicata in parte ha già avviato un significativo dialogo in questa direzione, per esempio con il progetto “Luoghi di Sport”, ma è diventato strategico e prioritario recuperare integralmente il ruolo degli EPS per iniziare a puntare ad una nuova dimensione economico-sportiva anche per la nostra regione. Con riferimento a ciò, proprio il rapporto pubblicato dal Sole24Ore, ha evidenziato i risultati positivi ottenuti dalla città di Firenze che rivalutando il ruolo dell’Associazionismo e degli EPS in generale è riuscita a ritornare tra le prime posizioni. Ciò ha consentito di raggiungere i primi posti anche nella sezione “Sport e Turismo” con l’organizzazione di grandi eventi popolari nella formula “sport per tutti”. A ciò si aggiungano anche i risultati ottenuti con il calcio professionistico che vede Firenze e Modena primeggiare tra le prime posizioni anche grazie a numerose iniziative sportive orientate soprattutto all’attività motoria dei bambini più piccoli. In considerazione di ciò, proprio in questi ultimi giorni, è motivo di grande attenzione da parte dell’ASI la proposta legislativa avanzata dal consigliere regionale Michele Napoli (notizia pubblicata sul sito della Regione Basilicata lo scorso 17.08.2015) che mette in evidenza ulteriori aspetti collegati all’indice di sportività come quello della salute e della valorizzazione della pratica sportiva per tutte le fasce d’età.
Conclude Esposito “Quello che manca in Basilicata è una vera rivoluzione culturale che deve passare necessariamente per una buona legge regionale sullo sport e dal coinvolgimento diretto di figure professionali qualificate del settore. L’assistenzialismo, i finanziamenti a pioggia e l’improvvisazione devono essere definitivamente banditi per garantire un sistema sportivo territoriale equo ma, soprattutto, accessibile per tutti. In altre parole bisogna pretendere più sport e meno spot per ritornare ad essere una regione vincente”.