Aveva appeso le scarpette al chiodo sette anni fa ma solamente nel pomeriggio è arrivato il triangolare che ha celebrato uno dei giocatori che hanno fatto la storia del calcio a 5 materano. Eustachio Rondinone, titolare di un’impresa di impianti elettrici senza pallone non potrebbe vivere e così dopo aver abbandonato l’attività agonistica all’età di 40 anni ha intrapreso con discreti risultati la carriera di allenatore. Quest’anno ha ottenuto il miglior risultato personale conquistando il sesto posto con il Mathera e sfiorando per un solo punto la qualificazione ai play-off per la serie A2.
Nel pomeriggio un triangolare disputato sul campo di via dei Sanniti ha celebrato degnamente le gesta sportive del materano doc Eustachio Rondinone.
Alla “festa” hanno partecipato le vecchie glorie che con Eustachio Rondinone hanno scritto l’era dello Iula Matera, la squadra che il pioniere Nino Crapulli (oggi consigliere della Divisione di calcio a 5, 25 anni fa fondatore del club più titolato del calcio a 5 lucano) ha permesso ad Eustachio Rondinone di raggiungere i risultati più prestigiosi in carriera. E’ stato proprio Rondinone a formare le tre squadre, distinte dal colore della maglia: bianca, blu e azzurra. Per i bianchi Cosimo Di Pede in porta, Damiano e Giampiero Andrisani, Vito Rondinone, Valentino Chimenti e Michele Miriello, allenatore Nico Taratufolo. Per i blu Franco Cirigliano in porta, Michele Pavone, Osvaldo Stigliano, Mimmo Susco, Franco Perrucci, Dino Guarino e Nicola Peragine, impegnato anche come allenatore. Per gli azzurri Angelo Losole in porta, il festeggiato Eustachio Rondinone, Gianni Linsalata, Mimmo Donvito, Angelo Marinelli e Tonio Festa, allenatore Aldo Capozza.
Questi i risultati e i marcatori delle sfide disputate con due tempi di 15′ ciascuno.
Blu-Bianchi 4-3
Reti: per i blu Stigliano, doppietta di Peragine e Pavone, per i bianchi Chimenti e doppietta di Damiano Andrisani.
Bianchi-Azzurri 5-1.
Reti: per gli azzurri poker di Chimenti e rete di Rondinone Vito. Per gli azzurri rete della bandiera di Linsalata.
Blu-Azzurri 8-4. Reti: per i blu poker di Stigliano, doppietta di Peragine e reti di Perrucci e Cirigliano, per gli azzurri doppietta di Festa e gol di Marinelli e Donvito.
Vince il triangolare a punteggio pieno la squadra in maglia blu. Una grande soddisfazione per Peragine e compagni, considerata l’età media di questa formazione, la più “longeva” di quelle composte da Eustachio Rondinone.
La fotogallery sul triangolare che ha sancito l’addio al calcio a 5 giocato di Eustachio Rondinone
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IL PERSONAGGIO EUSTACHIO RONDINONE NELL’INTERVISTA DI MICHELE CAPOLUPO
Mister, dopo l’esperienza vissuta ad Altamura con il Mathera sei ritornato a casa. Cosa ne pensi di questo nuovo progetto e dei risultati raggiunti?
Lo scorso anno ero ad Altamura, una piazza nella quale non è stato facile allenare tenuto conto dell’inesperienza della società che aveva rilevato il titolo sportivo del Real Matera ma tutto sommato siamo arrivati sino alla fine con dignità onorando il campionato e svolgendo il compito con il massimo impegno. Il Mathera per me era una scommessa ad inizio stagione e credo che a conti fatti si può parlare di una scommessa vinta perchè siamo arrivati ad un punto dai play-off.
All’età di 47 anni hai collezionato la bellezza di 30 stagioni tra calcio a 11 e calcio a 11 da giocatore e già sei da allenatore. Raccontaci la tua carriera sportiva.
Come capita a tanti ragazzi anch’io ho cominciato a giocare a calcio all’età di 11 anni, poi sono entrato nel settore giovanile del Matera sotto la guida di Tosetti e a soli 17 anni mi sono ritrovato a vivere le emozioni biancoazzurre nella Berretti proprio nell’anno in cui la prima squadra conquistava la promozione in serie B. In estate sono stato poi aggregato alla formazione che avrebbe cominciato la storica stagione tra i cadetti e ho collezionato anche una presenza in un’amichevole pre-campionato contro il Massafra. Poi il contratto con il Matera non è arrivato perché all’epoca nessuno ti garantiva una retribuzione per giocare a calcio e così la mia scalata verso il calcio professionistico si è fermata. In quel periodo, esattamente nel 1985 mio cugino Nino Crapulli fondava il Team Matera calcio a 5 e sono stato coinvolto in questo progetto come calciatore. Con il Team Matera, l’attuale Spazio Relax, ho vissuto 15 stagioni da calciatore in serie B e poi sono stato ceduto al Potenza, sempre in B. Quindi è cominciata l’avventura con la matricola Real Matera, che aveva conquistato la promozione in B nel 2001. Con questa società ho disputato tre campionati di serie B. Un infortunio al ginocchio mi ha costretto ad appendere le scarpe al chiodo e così ho deciso di proseguire l’attività sportiva come allenatore, essendo già titolare del patentino di seconda categoria conseguito nel 1997. E la mia nuova carriera da tecnico è cominciata proprio con il Real Matera, che nel frattempo era retrocesso in C1. L’anno successivo dopo aver perso la finale-promozione a Scanzano il Real Matera fu ripescato e io ero pronto a guidare nuovamente la squadra ma a causa di un lieto evento in famiglia (la nascita del mio terzo figlio Davide) dopo la preparazione atletica ho deciso a malincuore di lascare la squadra. E’ stata una scelta molto sofferta ma ovviamente ho sempre pensato di rientrare e dopo una breve pausa sono tornato ad allenare. Il destino ha voluto che tornassi nella società con la quale avevo iniziato, il Team Matera, ottenendo la guida della squadra under 21 e allo stesso tempo affiancando mister Bommino nella panchina della prima squadra che giocava in serie A2. Nella squadra di Crapulli mi sono fermato per tre stagioni, l’ultima delle quali in serie B, nella quale abbiamo mancato solo ai rigori con il Giovinazzo il ritorno nella serie A2. Un vero peccato perché avremmo meritato questo traguardo. Lo scorso anno è arrivata la proposta di guidare la società altamurana che aveva rilevato il titolo sportivo del Real Matera e adesso finalmente avrò la fortuna di guidare una squadra come primo allenatore in un campionato sicuramente impegnativo. Quest’anno ho conseguito il miglior risultato personale con il sesto posto in classifica alla guida del Mathera e sono molto soddisfatto anche se nei play-off abbiamo creduto fino alla fine.
All’età di 47 anni, cosa ti spinge ancora a dedicare il tuo tempo libero all’attività sportiva?
Se mi ritrovo ancora oggi all’età di 46 anni a guidare una squadra di calcio a 5 che milita in un campionato di serie B devo ringraziare soprattutto mia moglie che riesce a sostituirmi nella cura dei nostri tre figli. Gli impegni agonistici mi portano via tanto tempo per tutta la settimana, oltre naturalmente al tempo dedicato alla mia professione. Ma lo faccio con piacere e continuerò a farlo finchè ne avrò la forza per andare avanti con entusiasmo.
Un consiglio ai giovani che vogliono praticare lo sport da parte del coach Eustachio Rondinone.
Lo sport è quanto di può sano può offrire la vita perché riesce a tenerti lontano dalla strada e dai pericoli che si incontrano durante l’età adolescenziale. Ma lo sport va considerato un divertimento e non un mezzo per diventare dei personaggi famosi.E’ importante anche il ruolo dei genitori, che devono affidarsi al lavoro svolto dagli istruttori senza alimentare false illusioni nei propri figli. Lo sport va considerato soprattutto come attività motoria. Vi porto l’esempio della mia famiglia: per tanti anni calcio e calcio a 5 i miei figli hanno deciso di praticare il basket e il nuoto. Sono loro che devono scegliere, i genitori non devono mai imporre nulla.